BambiniPediatria

Le nuove protesi per i bambini: sono colorate e stampate in 3D dai volontari

La community E-nable ha finora creato mani e dita robotiche per oltre mille bambini amputati o con malformazioni congenite. Al prezzo di soli 35 dollari

Quella di Evan è nera e gialla, gialla come la palla che oggi può lanciare lontano per giocare con il suo cane. Shea, invece, ne indossa una rosa e viola, da vera principessa: anzi, da sirenetta dato che la usa anche per nuotare in piscina, in tinta con il costume. Le loro mani colorate non sono giocattoli ma protesi del tutto funzionanti per rimpiazzare dita e mani perdute in gravi incidenti. A realizzare questi arti da veri supereroi, di taglia extra-small, è la community di volontari E-nable, nata nel 2013 e che in poco tempo, tramite l’appello sul web, ha risposto alle richieste di oltre mille bambini. L’idea alla base del progetto Enabling the future è tanto semplice quando innovativa: reclutare chiunque possieda una stampante 3D, nuova frontiera della tecnologia protesica che in pochi anni ha raggiunto risultati sorprendenti, per metterla a disposizione di bambini nati con malformazioni agli arti superiori oppure che hanno subito l’amputazione di un dito o una mano in tenera età. Il portale e la pagina Facebook fanno da tramite tra i piccoli e i volontari, oggi oltre 3 mila nel mondo.

Chiunque può offrire il proprio contributo. «Non è molto più difficile che assemblare una costruzione complessa con il Lego», ha dichiarato Ivan Owen, inventore di uno dei modello messi a disposizione dalla community. E per diventare volontari e dare realmente una mano è sufficiente solo avere a disposizione una stampante 3D, il cui prezzo oscilla tra i 500 e i 3 mila dollari. Tutte le istruzioni per costruire una protesi sono online, scaricabili direttamente dal sito. Ogni protesi richiede circa 20 ore per la stampa e altre 2-3 ore per il montaggio, per un costo complessivo di massimo 35 dollari per i materiali utilizzati. Oltre alla ‘personalizzazione’ dell’arto, il progetto è stato avviato proprio per aggirare il prezzo elevato delle protesi attualmente sul mercato biomedico: la più economica si aggira attorno agli 8 mila dollari, negli Stati Uniti a spese della famiglia del bambino amputato.

Gruppo San Donato

Nonostante l’iniziativa sia nata spontaneamente dall’altruismo di persone estranee al mondo scientifico e non sia ancora passata sotto revisione della FDA – l’ente regolatorio americano che controlla farmaci e prodotti medicali – ha sollevato l’attenzione di alcuni medici, chirurghi e bioingegneri esperti in protesica che si sono uniti alla community. Alla Creighton University nel Nebraska stanno monitorando la funzionalità a lungo termine delle protesi stampate in 3D: i primi dati sono già stati raccolti e pubblicati in uno studio su BMC Research Notes.

Cinzia Pozzi

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE 

Il menisco ricresce nel ginocchio grazie a stampa 3D e staminali

Ok al primo farmaco dalle staminali: si fa in Italia e viene spedito in tutta Europa

Allo IEO la prima applicazione di cellule staminali riparatrici

Cellule staminali olfattive riparano una lesione spinale: uomo paralizzato torna a camminare

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio