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Aggiungere alla dieta anche poche proteine vegetali allunga la vita

Un semplice incremento del 3% di proteine vegetali sulle calorie totali abbassa del 10% il rischio di morte prematura

Mangiare più vegetali, come i cereali integrali e i legumi, è da tempo inserito dalle linee guida di prevenzione per moltissime patologie, dal diabete ai problemi cardiovascolari, fino a molte forme di tumore.

Una ricerca del 2016 pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine dell’Harvard Medical School di Boston conferma precedenti studi, dimostrando che mangiare proteine vegetali abbassa il rischio di morte prematura, al contrario di ciò che succede con quelle di origine animali (soprattutto se associate ad altri stili di vita scorretti come fumare, bere alcolici, essere in sovrappeso e fare poco o per niente attività fisica). Lo stesso dato è stato riconfermato nell’agosto 2019 da uno studio giapponese pubblicato sulla stessa rivista.

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La ricerca americana

Lo studio ha analizzato i dati di due imponenti ricerche nord americane che hanno messo sotto osservazione le abitudini alimentari di più di 130.000 persone per 32 anni. Tra loro 85.000 erano donne, con un’età media di 49 anni. I ricercatori hanno esaminato il rischio di morte per tutte le cause, e per cause specifiche, in chi mangiava più proteine animali e in chi consumava più vegetali.

L’assunzione di proteine media è stata del 14% per quelle di origine animale e del 4% per quelle vegetali. I risultati sono stati evidenti. Dopo aver assestato i dati con i principali fattori di stile di vita e del rischio alimentare, ogni incremento del 10% delle proteine animali sulle calorie totali è risultato associato a un rischio del 2% più elevato di morte per tutte le cause e di un +8% per decessi causati da malattie cardiovascolari.

Al contrario, è stato dimostrato che mangiare più proteine vegetali abbassa il rischio di morte prematura del 10% per tutte le cause, con un semplice incremento del 3% sulle calorie totali. Per quanto riguarda la morte per malattie cardiovascolari il rischio si abbassa del 12 per cento. 

La ricerca giapponese

I ricercatori del National Cancer Center di Tokyo 
hanno seguito quasi 71.000 giapponesi di mezza età per una media di quasi due decenni. Rispetto alle persone che hanno consumato una minima quantità di proteine vegetali, i partecipanti che ne hanno consumato quantità maggiori hanno registrato il 13% di probabilità in meno di morire durante lo studio e il 16% di probabilità in meno di morire per cause cardiovascolari.

Nello specifico, le persone che hanno sostituito il 3% di carne rossa con proteine vegetali hanno registrato il 34% di probabilità in meno di morire per qualsiasi causa, il 39% in meno di cancro e il 42% in meno di malattie cardiache durante lo studio. Inoltre, le persone che hanno sostituito il 4% della carne trasformata (quindi insaccati, carne in scatola) nella loro dieta con proteine vegetali hanno avuto il 46% di probabilità in meno di morire per qualsiasi causa e il 50% in meno di morte per cancro.

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«Quando gli individui mangiano più alimenti proteici vegetali come noci, soia e lenticchie, si verifica un significativo miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare come lipidi nel sangue, pressione sanguigna e peso corporeo» ha spiegato l’autore dello studio. «Questi alimenti vegetali contengono non solo proteine, ma anche altri nutrienti benefici come grassi buoni, vitamine, minerali e sostanze fitochimiche».

Francesco Bianco

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