Alimentazione

Carne artificiale prodotta in laboratorio

Ottenuta salsiccia senza macellazione ma da cellule staminali. Una svolta per i vegetariani

Arriva la carne artificiale prodotta in laboratorio, ottenuta senza macellazione ma ricavata da cellule staminali prelevate con una piccolissima incisione da un animale vivo. E gli scienziati sono certi: si tratta di una rivoluzione (leggi l’intervista all’astrofisica Margherita Hack). La prima salsiccia sintetica sarà pronta tra sei mesi, ottenuta in Olanda dalle cellule staminali del muscolo di un maiale. Entro un anno dovrebbe essere pronto anche l’hamburger.
Molti vegetariani esultano e qualcuno potrebbe ricominciare a mangiare la bistecca. Ma per Mark Post, il ricercatore dell’Università olandese di Maastricht, che lavora al progetto da dieci anni, si deve pensare più in grande: con la carne in provetta si può risolvere il problema della fame nel mondo e si può ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto dagli allevamenti animali di tutto il pianeta.
La salsiccia sintetica è stata realizzata attraverso la coltivazione di migliaia di cellule staminali animali che sono state messe in provetta e poi stimolate, con una scossa elettrica da dieci volt al secondo, a produrre nuovi tessuti muscolari. Al momento il tessuto creato, pallido e non proprio croccante, assomiglia più al seitan (la bistecca di soia) che alla fettina autentica. «Il colore biancastro è dovuto all’assenza di sangue e alla scarsità di mioglobina, la proteina che contiene il ferro», ha spiegato Post al Telegraph. «Ma stiamo cercando un modo per dare un aspetto rosso al prodotto».

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Ottimista Franco Contaldo, nutrizionista clinico e docente all’Università Federico II di Napoli: «L’ingegneria genetica aveva già permesso di creare in laboratorio proteine sintetiche, era nell’aria che si pensasse di creare un alimento completamente sintetico. Ora siamo a un livello sperimentale di ricerca, ma credo che questa sia la strada giusta da percorrere per trovare una soluzione a due dei problemi che prima o poi l’umanità dovrà seriamente affrontare: la fame e l’inquinamento».
Ha qualche dubbio invece un’altra nutrizionista, Valeria Del Balzo (puoi chiederle un consulto), docente in scienza dell’alimentazione alla Sapienza di Roma: «Vorrei capire qual è il sapore, una volta che sarà pronto per essere assaggiato, e i reali valori nutrizionali di questo prodotto, per esempio, quante proteine o ferro contiene. Bisognerà poi capire quali fattori di crescita sono stati utilizzati di volta in volta per produrre i differenti tipi di carne: da questi potrebbe dipendere il sapore conferito artificialmente alla carne. Quanto ai vegetariani, non cambierà granché per chi non mangia carne non per questioni etiche ma di gusto».
Nei supermercati la carne in vitro non si vedrà a breve. Per ora i costi sono proibitivi, basti pensare che i costi di produzione della salsiccia pioniera del nuovo corso si aggirano sui 250mila euro. Ma una volta prodotta la carne sintetica su scala industriale il prezzo potrebbe diventare simile a quello che paghiamo oggi dal macellaio.
Francesca Gambarini – Ok La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 2 settembre 2011

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