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Sesso dopo l’infarto: problemi sotto le lenzuola per un paziente su due

A soffrirne sono soprattutto le donne, che faticano più degli uomini a confidarsi col medico

L’infarto lascia il segno, anche sotto le lenzuola: ad un anno di distanza, quasi il 50% dei pazienti colpiti in più giovane età (cioè prima dei 55 anni) presenta problemi o disfunzioni sessuali che rischiano di minare la vita di coppia. A fotografare la situazione è uno studio coordinato dall’Università di Chicago e pubblicato su JAMA Cardiology.

Dopo l’infarto che vita sessuale bisogna aspettarsi?

«Troppo spesso i medici, così come i ricercatori, provano imbarazzo nel porre domande riguardo la vita sessuale, ma questo è un tema importante per molte persone – affermano i ricercatori – tanto che i pazienti vogliono sapere che tipo di attività sessuale aspettarsi durante il recupero post-infarto». Questo vale soprattutto per le persone più giovani, che vengono tradite dal cuore prima dei 55 anni: rappresentano il 20% di tutti gli infartuati, e sono per un terzo donne.

Gruppo San Donato

Molti infartuati hanno problemi sessuali

Per indagare meglio la questione, i ricercatori hanno intervistato più di 2.800 pazienti con un’età media di 49 anni, arruolati tra ospedali statunitensi e spagnoli. Dai risultati è emerso che il 59% delle donne e il 46% degli uomini hanno avuto problemi sessuali nell’anno successivo all’infarto. Le signore lamentano soprattutto calo del desiderio (40%) e secchezza intima (22%), mentre gli uomini si trovano a combattere con la disfuzione erettile (22%) e un calo della libido (19%). Il recupero dell’attività sessuale è risultato essere più lento nei pazienti che non si sono confidati col medico nel primo mese successivo all’infarto: un problema, questo, che interessa soprattutto le donne.

Il cardiologo svolge un ruolo importante

«Il prossimo passo sarà quello di definire delle strategie di intervento per migliorare le funzioni sessuali dopo l’infarto nell’uomo e nella donna», spiega la coordinatrice dello studio Stacy Tessler. «La riabilitazione comincia dal cardiologo, che deve illustrate al paziente quali sono le sue condizioni e cosa si può aspettare per quanto riguarda le funzioni fisiche, psicologiche e anche sessuali».

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