Fertilità

Luna e ciclo mestruale: perché il legame sta scomparendo?

Una ricerca italiana spiega che l'inquinamento luminoso ha ridotto questa correlazione con conseguenze anche sulla fertilità

Da sempre la luna affascina l’umanità, regolando le maree e scandendo i ritmi della natura. Molte specie animali si riproducono in sincronia con le sue fasi, ma negli esseri umani il legame tra luna e fertilità rimane un mistero. Ora, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, getta nuova luce su questa relazione, mostrando come i cicli mestruali femminili possano sincronizzarsi con quelli lunari e come questa connessione si sia indebolita con l’avvento della luce artificiale.

Luna e ciclo mestruale: un legame naturale

Il ciclo mestruale dura in media 28 giorni, quasi quanto un ciclo lunare (29,5 giorni). Studi precedenti avevano già mostrato come, in alcune donne, l’inizio delle mestruazioni si sincronizzasse con le fasi lunari, in particolare con la luminanza (la quantità di luce visibile dalla Luna, dal novilunio al plenilunio) e con i cicli gravitazionali (la forza esercitata dalla Luna sulla Terra, la stessa che regola le maree).

Questa sincronia, però, non è costante: tende a comparire e scomparire nel corso della vita di una donna e a ridursi con l’età e con l’esposizione alla luce artificiale.

Lo studio dell’Università di Padova

I ricercatori hanno analizzato i dati di 176 donne che avevano registrato l’inizio del ciclo mestruale per almeno due anni.

I risultati dimostrano che fino al 2010 – prima della diffusione massiccia dell’illuminazione a LED e dell’uso capillare degli smartphone – la sincronizzazione con i cicli lunari era evidente. Dopo il 2010, con l’aumento dellinquinamento luminoso, questa connessione è diventata molto più rara.

L’unica eccezione si osserva nel mese di gennaio, quando le forze gravitazionali esercitate dal sistema Sole-Terra-Luna sono particolarmente intense. Una conferma è arrivata anche dall’analisi delle ricerche su Google Trends: termini come “dolore mestruale” mostrano picchi proprio in corrispondenza di questi periodi.

Il ruolo della luce artificiale

«Sembra quindi probabile che la crescente esposizione notturna alla luce artificiale interferisca con la sincronizzazione con i cicli lunari di luminanza» spiega la professoressa Sara Montagnese, primo autore della ricerca.

La luce artificiale, infatti, non solo “oscura” quella naturale della luna, ma sembra avere un effetto diretto sul corpo femminile: tende ad accorciare la durata del ciclo mestruale, influenzando parametri collegati all’età riproduttiva e alla fertilità.

Possibili implicazioni per la fertilità

I ricercatori sottolineano che questa perdita di sincronia potrebbe avere implicazioni importanti:

  • per la fisiologia femminile, dato che il ciclo mestruale è collegato alla salute ormonale e riproduttiva;
  • per il comportamento, influenzato dai ritmi circadiani e dalla percezione della luce;
  • per la fertilità, già in calo nel mondo occidentale e potenzialmente resa ancora più fragile dall’inquinamento luminoso.

Luna e ciclo mestruale: la forza di gravità

La ricerca dell’Università di Padova conferma che la Luna abbia avuto – e forse ha ancora – un’influenza sul ciclo mestruale femminile. Ma il nostro stile di vita moderno, fatto di LED, smartphone e città illuminate a giorno, sembra aver indebolito questa connessione naturale.

La sincronia tra luna e mestruazioni oggi resiste solo in condizioni particolari, legate alle forze gravitazionali più intense. Un segnale che, anche se invisibile, la natura continua a dialogare con il nostro corpo.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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