SessualitàVulvodinia

Come mantenere il dialogo all’interno della coppia?

Il consiglio è di far prevalere il “senso del noi”, in cui differenze e specificità diventano risorse per la vita in due

Perché in una coppia ci sia dialogo deve prevalere il “senso del noi”, in cui differenze e specificità diventano risorse per la vita in due. Per mantenere il dialogo dunque il primo consiglio è di interrogarsi ogni giorno sul valore che diamo al legame, ripercorrendo quello che abbiamo fatto e pensato nel corso della giornata. Il “senso del noi” è stato prevalente?

Senso del noi e intimità

Avere il senso del noi apre la via all’intimità, che ha bisogno di tempo per svilupparsi tra i partner ma è fondamentale anche per quanto riguarda la sessualità della coppia. L’intimità infatti predispone i partner a vivere la sessualità in modo più disinibito e autentico, mettendo anche a nudo le proprie fragilità e debolezze, senza timore di essere per questo vulnerabili e di venire giudicati.

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Coinvolgimento, accettazione, fiducia: sono altri vocaboli che danno valore al senso del noi e all’intimità, e fanno essere presenti anche quando l’altro è in crisi spinti anche dal desiderio di alimentare il benessere della persona amata. La crisi può essere legata anche a problemi di salute che, se investono la sfera sessuale, andrebbero affrontati insieme.

Il percorso di cura infatti in questi casi deve tenere presente gli aspetti psicologici che sono ancora più significativi quando il problema tocca la sessualità. Se tra lenzuola qualcosa non funziona più, il primo pensiero di uomini e donne infatti è «non mi desidera più». Per questo essere intimi nel significato più completo di questo termine, è di fondamentale importanza per affrontare la situazione rassicurando la/il partner sui propri sentimenti.

L’aiuto del medico

Andrologo e ginecologo aiutano a comprendere e curare il problema e sostengono la coppia in questo dialogo intimo e delicato. Molta attenzione deve essere data alle donne che lamentano dolore durante il rapporto e non solo, descrivendolo come una specie di sensazione trafittiva, come di spilli: potrebbe trattarsi di vulvodinia, patologia ancora poco conosciuta e che non dà segni evidenti di irritazione nella zona genitale (leggi qui quali sono i sintomi). Per questo capita ancora, purtroppo, che la donna che ne soffre non venga creduta – mentre il dolore è talmente urente da rendere difficile indossare un paio di jeans attillati – e che la diagnosi arrivi in ritardo (scopri come si arriva alla diagnosi di vulvodinia).

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