Sessualità

Colloqui di lavoro, l’abito fa il monaco

In un minuto ci si gioca l'assunzione: ecco come vestirsi e presentarsi per conquistare il posto

Vi presentate a un colloquio di lavoro? Non puntate solo sulle cose da dire. Ricordate: il vostro interlocutore ci metterà meno di un minuto a farsi un’ idea di voi. E quel giudizio non lo cambierete nella mezz’ora successiva.
Il proverbio è confermato: l’abito fa il monaco. Già uno studio, condotto dal Relationship research institute di Seattle (Usa), aveva appurato che l’impressione immediata deriva per il 55% dall’aspetto (e solo per il 38% dal modo di parlare e per il 7% appena dal contenuto della conversazione).
A questo si aggiunge un’altra ricerca, delle università americane di New York e di Harvard.

Studio di Harvard: vale la prima impressione
Come si legge nei risultati, pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience , a un gruppo di 19 volontari sono state mostrate le foto di 20 individui. Mentre in pochi secondi esprimevano un giudizio, erano sottoposti a risonanza magnetica del cervello. Ebbene, l’area principale implicata nella prima impressione è risultata l’amigdala .
Questo nucleo di sostanza grigia alla base dell’encefalo è deputato a immagazzinare la memoria emozionale, è coinvolto cioè nella comparazione degli stimoli ricevuti con le esperienze passate. In soldoni: l’ippocampo vi dice che quella donna lì è una conoscente, l’amigdala se vi è simpatica o antipatica.

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Perché si giudica in un minuto? L’abilità quasi istantanea di valutare chi ci sta davanti è antica come l’Homo sapiens. «I nostri antenati avevano necessità di inquadrare subito chi incontravano, uomo o animale, per capire se fosse feroce o mite, vittima o carnefice», spiega Donatella Marazziti (puoi chiederle un consulto), professore associato di psichiatria all’Università di Pisa. «Anche oggi l’amigdala continua a fare il suo mestiere: la prima impressione ha a che fare con la sopravvivenza e con le emozioni, è un qualcosa di atavico , per questo è così difficile modificarla in seguito».
Il datore di lavoro sarà come l’uomo della pietra davanti a un suo simile: voglia o non voglia, si farà un giudizio rapido su di voi e deciderà su due piedi se assumervi o no. Come far colpo in un minuto? Puntando sull’aspetto. Ecco qualche consiglio su basi scientifiche.

PER LEI
1. Capelli corti o raccolti: indice di serietà, i più apprezzati negli ambienti di lavoro. I capelli lunghi e sciolti, al contrario, sono perfetti per un appuntamento amoroso.

2. Viso acqua e sapone: secondo uno studio americano della California State University, dà l’idea di maggiore competenza professionale. Il make up curato? Per una cena galante. È altamente seduttivo, come hanno provato all’università inglese Buckinghamshire Chilterns.

3. Look sobrio: chi decide le assunzioni sul posto di lavoro privilegerà un tailleur poco vistoso. I vestiti rossi, invece, secondo uno studio Usa dell’Università di Rochester, sono imbattibili per sedurre gli uomini.

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I CONSIGLI PER LUI

PER LUI
1. Capelli corti o a zero: da un esperimento condotto dagli psicoterapeuti australiani Allan e Barbara Pease è risultato che gli uomini calvi o con i capelli molto corti danno un’idea di successo nel mondo professionale. Sul fronte amoroso? Capelloni e pelati sembra riscuotano gradimento identico tra le donne.

2. Barba ben rasata: è un biglietto da visita che denota cura e precisione, perfetto per un colloquio di lavoro. La barbetta di due o tre giorni va bene solo per rimorchiare, come risulta da una ricerca inglese della Northumbria University.

3. Giacca e cravatta: dal momento che l’abito fa il monaco, per una classica posizione aziendale il look formale giacca e cravatta non può che risultare quello vincente.
Marco Lambro – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre 2010

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