Salute

Tendine di Achille: perché si rompe e come si interviene?

Leonardo Spinazzola dovrà stare lontano dal campo di gioca per sei mesi dopo il KO a Euro 2020. Lo specialista Arturo Guarino fa il punto della situazione

Un dolore lancinante che colpisce la zona del tendine di Achille, la grossa banda di tessuto connettivo che collega il polpaccio al calcagno, l’osso posteriore del piede. È un tendine particolarmente resistente, lungo più o meno 15 centimetri e largo tra i 5 e i 6 millimetri. Il suo ruolo è determinante: ci permette, infatti, di camminare o correre. È il tendine più grande del corpo umano. Il nome scientifico è tendine calcaneale. Spesso è colpito da tendiniti o tendinopatie.

«Come se qualcuno ti avesse lanciato un sasso sul polpaccio o come se un elastico si fosse rotto in maniera violenta. Sono queste le sensazioni che ha provato Leonardo Spinazzola, il terzino della nazionale italiana di calcio, uscito in lacrime su di una barella, nel corso della partita Belgio-Italia dell’Europeo», dice Arturo Guarino, Direttore della Traumatologia dello Sport dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano ed ex medico dell’Inter. «Il realizzarsi di forze distrattive – aggiunge l’esperto – con leve particolarmente sfavorevoli in appoggio può essere il motivo della rottura tendinea».

Gruppo San Donato

Perché si “rompe” il tendine di Achille?

«Uno dei modi per affermare l’avvenuta rottura del tendine d’Achille è chiedere al paziente di alzarsi sulle punte. Se il tendine è lesionato, il paziente non riesce nell’intento». La rottura può avvenire a ogni età, anche se è molto raro nei bambini. «È bene specificare che in condizioni di normalità il tendine non si rompe. La lesione può essere espressione di una predisposizione biomeccanica che si verifica soprattutto nei vari gradi di piede cavo, varo-supinato. Questa condizione di fatto è resa possibile da una tensione anomala della loggia flessoria della gamba. Quasi sempre la genesi è degenerativa legati a condizioni di “over use” funzionale. In pratica lo abbiamo usato troppo. Spesso  avviene in parallelo ad anomalie del metabolismo lipidico. Alcuni antibiotici chinolici se assunti di con frequenza possono favorire la degenerazione tendinea».

Come si arriva alla diagnosi?

Naturalmente con la visita da parte di un ortopedico. L’esame clinico permette all’ortopedico di percepire lungo il decoroso tendineo la presenza di un avvallamento, un ‘minus’, dove c’è la lesione. «Nei giovani la lesione si verifica quasi sempre in prossimità della giunzione muscolo tendinea, quindi nella zona alta del polpaccio. Le forme degenerative, che più di sovente si verificano in età avanzata, vedono spesso una rottura verso l’inserzione calcaneare. La risonanza magnetica poi rende il quadro più chiaro».

Qual è la terapia?

L’intervento chirurgico è l’unica via di soluzione. I tempi di recupero dipendono dalle condizioni del paziente. «Generalmente servono 45 giorni di scarico. Successivamente comincia un ciclo di riabilitazione atta al ripristino del range articolare delle caviglia. Poi si procede a un recupero graduale del carico che si normalizza di solito intorno al terzo mese. Dal terzo mese in poi si possono intensificare le sedute di ginnastica per recuperare il tono muscolare. Se le condizioni lo permettono, già dal secondo mese è possibile iniziare la riabilitazione in acqua. Man mano che l’appoggio si normalizza, il paziente apprezza quotidianamente un recupero del tono muscolare». Un accorto monitoraggio del paziente è fondamentale per la ripresa. «Essendo una zona con una vascolarizzazione precaria è bene che il paziente nell’immediato post operatorio resti con l’arto elevato per evitare che si creino condizioni di accumulo ematico, edemi e sofferenze cutanee».

Perché si chiama tendine di Achille?

Il nome tallone di Achille ha origine dalla mitologia greca. La nereide Teti, madre di Achille, aveva ricevuto una profezia della morte di suo figlio. Per proteggerlo lo immerse nel fiume Stige. Tutto il corpo, tranne appunto il tendine che collega il polpaccio al calcagno. Durante la guerra di Troia, Achille fu colpito proprio sul tendine da una freccia avvelenata, che lo uccise.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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