Salute

Sensibilità chimica multipla: l’intolleranza alle sostanze chimiche che in pochi conoscono

La sindrome (Mcs) è una malattia rara: spesso scambiata per allergia, è dovuta a un'alterazione genetica che rende impossibile metabolizzare le sostanze tossiche presenti nell'ambiente

La sensibilità chimica multipla (Mcs) è una sindrome immuno-tossica infiammatoria scatenata da un’esposizione agli agenti chimici. È classificata come malattia rara anche se non è riconosciuta dal sistema sanitario nazionale italiano (mentre lo è a livello mondiale, essendo stata inclusa nella classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità). Alcune istituzioni, come ad esempio il National Institute of Environmental Health Sciences, hanno avviato anche delle indagini cliniche approfondite per conoscerne meglio i meccanismi ezio-patologici.

La patologia è poco conosciuta anche dai medici stessi, che talvolta la confondono con le allergie. I sintomi infatti appaiono e scompaiono con l’allontanamento dalla causa scatenante, ma le sue dinamiche e il suo decorso sono completamente diversi. In Italia si registrano circa un migliaio di casi già diagnosticati ma molti di più non ancora identificati.

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Quali sono i sintomi della sensibilità chimica multipla

Si tratta di una sindrome multisistemica di intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche, che può colpire vari apparati e organi del corpo umano, con diverse conseguenze: mal di testa, sintomi simili all’influenza, asma o altri problemi di respirazione, aumento della sensibilità agli odori, esaurimento cronico. Nei casi più gravi questi disturbi possono arrivare a patologie disabilitanti che interessano i reni, l’apparato respiratorio, cardiocircolatorio, digerente e il sistema neurologico.

Quali sono le sostanze che scatenano la sensibilità

Le sostanze che scatenano la sensibilità chimica multipla sono molte e comuni. I sintomi si verificano in risposta all’esposizione a parecchi composti chimicamente presenti nell’ambiente (soprattutto in caso di inquinamento e smog) come insetticidi, pesticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti personali o per la casa, vernici, solventi, colle, materiali dell’edilizia, carta stampata, inchiostri, scarichi delle auto, prodotti plastici, farmaci, anestetici, formaldeide nel mobilio, tessuti e stoffe soprattutto nuove, quindi tutto ciò che è di derivazione petrolchimica.

Quali sono le cause

La Mcs è dovuta a un’alterazione genetica che ha precise conseguenze metaboliche: alcuni enzimi incaricati di metabolizzare le sostanze tossiche subiscono delle mutazioni che non permettono di svolgere adeguatamente il loro compito. Inoltre, a differenza di quanto avviene per le allergie, sono coinvolti anche gruppi di neuroni che catturano gli odori di una determinata sostanza e scatenano una reazione neuroimmunitaria «di autodifesa».

Come si fa la diagnosi

Un primo campanello d’allarme è dato dal fatto che si ha una sintomatologia tipica delle allergie, ma si è negativi a tutti i test allergologici. Inoltre a differenza delle allergie basta l’odore della sostanza tossica per far comparire i sintomi. In presenza di questi due segnali si può pensare a test genetici ed epigenetici che devono essere condotti nei pochi centri specializzati presenti sul territorio italiano.

Quali sono le cure per la sensibilità chimica multipla

La sensibilità chimica multipla è una sindrome progressiva ma non irreversibile. Tuttavia non esiste ancora una cura che faccia regredire la malattia, se non evitando la tossicità ambientale. Una volta scoperte, con test genetici ed epigenetici, quali siano le sostanze scatenanti è possibile trovare una terapia personalizzata anche con l’uso di principi attivi, di solito vitaminici, che servono ad ottimizzare le performance degli enzimi che metabolizzano le sostanze tossiche a cui si è sensibili. Se non si tratta con attenzione appena scoperta, la sindrome tende a peggiorare col tempo.

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