Salute

Rosolia: cause, sintomi e cure

Si tratta di una malattia infettiva contagiosa che colpisce soprattutti i bambini tra i 5 e i 14 anni

La rosolia è una malattia infettiva molto contagiosa. Il paziente la può trasmettere da 7 giorni prima della comparsa dell’esantema a 8 giorni dopo. Colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e i 14 anni. Anche se ha di per sé un decorso benigno, diventa pericolosa in gravidanza, soprattutto nei primi mesi. Si trasmette attraverso le goccioline di saliva o le secrezioni respiratorie del paziente oppure da madre a figlio durante la gravidanza. Una volta contratta, lascia un’immunità definitiva impedendo alla persona colpita di potersi infettare di nuovo durante tutta la sua vita.

Quali sono le cause della rosolia?

È causata da un virus appartenente al genere Rubivirus, della famiglia dei Togavirus.

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Quali sono i sintomi?

Può anche essere asintomatica. Quando ci sono i sintomi, i più comuni sono:

  • gonfiore delle linfoghiandole alla base della nuca, sul retro del collo e dietro le orecchie, che raggiungono le dimensioni di una nocciola e se toccate fanno male;
  • piccole macchie rosacee, piatte, di grandezza variabile, che compaiono inizialmente dietro le orecchie, poi sulla fronte, sul viso e sul collo, estendendosi poi a tutto il resto del corpo;
  • febbre e cefalea;
  • dolore alle ossa;
  • arrossamento della faringe e degli occhi.

Quali sono le complicanze della rosalia?

Anche se nella maggioranza dei casi ha un decorso benigno, ci sono casi in cui la rosolia può causare alcune complicazioni. Le più diffuse sono:

  • encefaliti,
  • artralgia, quindi un dolore articolare o attacchi acuti di artrite, soprattutto nelle donne adulte,
  • emorragie che invece colpiscono più spesso i neonati.

Rosalia in gravidanza

Tra le complicanze più serie ci sono quelle che possono accadere se presa in gravidanza, principalmente durante il primo trimestre di gestazione.

Le più comuni sono:

  • aborti spontanei,
  • morte intrauterina del feto,
  • malformazioni,
  • lesioni di tipo infiammatorio a carico del sistema nervoso, dell’apparato cardiocircolatorio e degli organi di senso. Quest’ultime possono sviluppare un ritardo fisico e psichico, che prende il nome di sindrome da rosolia congenita.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi solitamente è fatta con l’anamnesi e l’esame obiettivo. Può essere confermata ricercando nel siero gli anticorpi specifici per il virus.

Quali sono le terapie?

Non ci sono cure specifiche. Il vaccino è obbligatorio.

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