Salute

Neutropenia: tutto quello che c’è da sapere

Il pediatra Pession spiega quali sono le cause e le terapie di questa malattia che non dà sintomi evidenti ma comporta la predisposizione a sviluppare infezioni

Di cosa si tratta

Di cosa si trattaLa neutropenia è la riduzione del numero dei granulociti neutrofili, un sottogruppo dei globuli bianchi (o leucociti) che circolano nel sangue periferico, la cui funzione principale è quella di difendere l’organismo dagli agenti infettivi come batteri, virus e funghi: il numero scende al di sotto del limite inferiore di normalità, che è di circa 1.800 per millimetro cubo o microlitro. Può essere classificata come lieve, moderata o severa, in rapporto ai valori di conteggio assoluti dei neutrofili. Normalmente negli adulti il loro numero oscilla fra 1.400 e 7.700 circa per microlitro di sangue, mentre nei bambini varia a seconda dell’età. Si tratta comunque di valori molto variabili, anche per fattori genetici.

Cause

CausePossono essere congenite, e quindi presenti già dalla nascita, oppure acquisite nel corso della vita. Le prime sono spesso uno dei segni e sintomi di sindromi specifiche (di Kostmann, di Hermansky-Pudlak – 2, di Chediak-Higashi, di Barth, di Cohen, di Shwachman-Diamand), associate proprio a una bassa conta dei neutrofili circolanti. Le altre, invece, sono generalmente causate da infezioni virali, come epatite, influenza, rosolia, morbillo, varicella, mononucleosi infettiva, o da farmaci, come, per esempio, quelli utilizzati nella chemioterapia antitumorale oppure alcuni chelanti del ferro, antiaritmici e anticonvulsivanti. Inoltre, anche patologie ematologiche come leucemie e linfomi possono presentarsi con neutropenia all’esordio.

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Sintomi

SintomiLa diminuzione del numero dei neutrofili non dà sintomi evidenti, ma comporta la predisposizione a sviluppare infezioni, prevalentemente batteriche e fungine gravi.

Diagnosi

DiagnosiOccorre l’esame emocromocitometrico accompagnato da formula leucocitaria, che si esegue con un normale prelievo di sangue e consiste nella conta degli elementi che circolano al suo interno.

Terapie

TerapieSono più legate alla prevenzione che alla cura. Occorre, infatti, tenere presente che il problema principale non è come far risalire il numero dei neutrofili, ma come evitare che la loro scarsità apra le porte a infezioni gravi. Per questo è fondamentale anzitutto una profilassi dei contatti con persone con uno stato di salute non noto, che possono veicolare infezioni rischiose per un neutropenico. Per la terapia vera e propria esistono farmaci che in alcune specifiche situazioni possono essere usati per far crescere la conta dei neutrofili, come i fattori di crescita granulocitari. È indispensabile però utilizzarli affidandosi a specialisti del settore come gli ematologi e gli oncologi, che conoscono indicazioni ed effetti collaterali.

Focus a cura di Andrea Pession, professore ordinario di pediatria e direttore dell’unità operativa di pediatria al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliera-Universitaria di Bologna.

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