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Mandibola e acufeni: che relazione c’è?

Se la mandibola non funziona correttamente la tensione muscolare che si genera si estende all’orecchio e può trasformarsi in acufene o instabilità motoria che causa nausea, vomito e cefalea

Ronzii e fischi alle orecchie sono spesso un impedimento alla normale vita quotidiana e specialmente di notte gli acufeni non danno tregua. E se la causa degli acufeni fosse da ricercarsi nel mal funzionamento della mandibola? Abbiamo approfondito l’argomento con Giorgio Chiogna. Il dottore ha fondato la Società italiana di Gnatologia ed è uno dei più accreditati esperti di bruxismo.

La relazione tra bruxismo e acufeni è stata codificata per la prima volta nel 1934 da James Bray Costen. Il celebre otorinolaringoiatra statunitense sottolineò come molti suoi pazienti lamentassero dolori all’orecchio, anche se l’organo uditivo appariva completamente integro e sano.

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Che cosa è la Gnatologia?

È una branca dell’odontoiatria che si occupa dei sintomi legati alla funzione masticatoria. Al centro della Gnatologia (dal greco gnathos: mandibola), dunque, c’è la mandibola, ma anche l’apparato dentale. Movimenti mandibolari non corretti possono essere all’origine di molti disturbi come

  • cefalea muscolo tensiva,
  • dolori facciali e cervicali,
  • orecchio chiuso,
  • blocchi dell’articolazione mandibolare.

Sintomi come vertigini, nausea, bruxismo, iperacusia possono essere direttamente collegati a un mal funzionamento della mandibola.
La Gnatologia è una specialità clinica recente. Gli studi che la riguardano sono però cominciati agli inizi del Novecento con il concetto di meccanica mandibolare. A oggi, in Italia, sono ancora poche le realtà ospedaliere che hanno introdotto al loro interno un servizio di Gnatologia.

Acufeni e perdita dell’equilibrio: esiste un nesso tra i disturbi dell’orecchio e il mal funzionamento della mandibola?

Esistono connessioni funzionali tra i muscoli della mandibola e l’attività del muscolo tensore del timpano (tensor tympani). Se la mandibola non funziona correttamente la tensione muscolare che si genera si estende all’orecchio. Qui può trasformarsi in acufene o instabilità motoria che causa nausea, vomito e cefalea. La perdita dei denti, i denti che si inclinano, masticare soltanto da un lato della bocca, digrignare i denti di notte (bruxismo) possono essere alla base di disturbi uditivi come il ronzio o fischio all’orecchio dei quali, spesso, non si conoscono le cause.
Anche sintomi che comunemente sono riferiti alla sindrome di Ménière in realtà possono essere dovuti a un cattivo funzionamento mandibolare. In questo caso causano tutti i fastidi legati a questo disturbo come i capogiri, vertigini e instabilità motoria.

Mandibola e acufeni: come si capisce se è la vera causa?

In questo caso l’odontoiatra e l’otorino lavorano gomito a gomito. Esclusa una causa neurologica dell’acufene, ci si concentra sull’aspetto somatosensoriale. Ci si rivolge al gnatologo che effettuerà una serie di esami per capire se il disturbo è causato da un mal funzionamento o da una instabilità mandibolare che portano agli acufeni. Ad esempio una riabilitazione occlusale su una mandibola storta, se non effettuata bene, può causare diversi disturbi e ripercuotersi anche sull’apparato uditivo, causando acufeni.
È bene sottolineare che gli acufeni tendono a cronicizzarsi se non trattati, in quanto il disturbo somatosensoriale genera un meccanismo neurologico centrale di auto-mantenimento.

Mandibola e acufeni: come si interviene?

Con cure odontoiatriche mirate. L’obiettivo è di ridare armonia occlusale e risolvere i problemi strutturali e funzionali.

Mandibola e acufeni: caso clinico di esempio  

Una donna, una nostra paziente, soffriva di acufeni da 30 anni e negli ultimi sei anni il disturbo era peggiorato fino a darle anche problemi di instabilità, nausea e vertigini. Esclusa la causa neurologica, ci siamo concentrati sulla mandibola, e infatti la donna aveva problemi di masticazione e l’allineamento dentale non era corretto. Inoltre, quando serrava i denti, l’acufene saliva. Dopo l’intervento per ripristinare la funzionalità mandibolare, l’acufene è scomparso e si sono risolte anche le vertigini.

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