Salute

Mal di testa da weekend: perché arriva proprio quando ti rilassi

Può arrivare nei momenti meno opportuni. Ad esempio durante il fine settimana, rovinando i piani di una gita fuori porta, una mini vacanza o una serata con gli amici. È la strana cefalea che si presenta quando si allentano le tensioni accumulate durante la settimana e la mente si libera dagli stress eccessivi 

Arriva puntuale quando dovresti stare meglio: il mal di testa del weekend, o peggio ancora, l’emicrania all’inizio delle ferie. Un fenomeno tutt’altro che raro, spesso sottovalutato, ma che ha precise spiegazioni scientifiche e fisiologiche.

A confermarlo è la neurologa Cristina Tassorelli, professoressa di Neurologia all’Università di Pavia, secondo cui a innescare la cosiddetta emicrania da weekend o da vacanza è un insieme di fattori: ormonali, comportamentali e legati al cambiamento repentino dei ritmi di vita.

Le cause del mal di testa da weekend

«Un ruolo centrale lo giocano gli ormoni dello stress, come il cortisolo», spiega Tassorelli. «Durante la settimana, questi ormoni si mantengono alti perché siamo sotto pressione. Ma nel momento in cui ci rilassiamo – nel fine settimana o all’inizio delle vacanze – il loro livello cala bruscamente. In chi è predisposto, questa variazione repentina può scatenare l’attacco di emicrania».

Non solo ormoni. Anche piccole variazioni nello stile di vita, come cambiare gli orari del sonno, saltare il caffè abituale, mangiare in modo diverso o consumare alcolici, possono contribuire all’insorgenza del dolore. «Questi fattori interagiscono tra loro e possono alimentare un vero e proprio circolo vizioso», aggiunge la neurologa.

Emicrania in vacanza: attenzione ai viaggi

Lo stesso meccanismo può attivarsi durante le ferie. Cambiare fuso orario, dormire male, volare in aereo con sbalzi di pressione atmosferica, bere meno acqua o sudare di più sono elementi che possono favorire il mal di testa. «Sono tutte condizioni che mettono alla prova l’equilibrio del nostro organismo», conferma Tassorelli.

5 strategie efficaci per prevenire l’emicrania da weekend o vacanza

Niente panico: ci sono alcune buone abitudini che possono ridurre il rischio di soffrire di emicrania nei momenti di relax. Ecco un piccolo kit di prevenzione.

1. Tieni un diario del mal di testa

Annotare ogni episodio di emicrania, con orari, sintomi e ciò che hai mangiato o fatto nelle ore precedenti, può aiutarti a individuare i fattori scatenanti. Il diario dell’emicrania è uno strumento semplice ma molto efficace per conoscere il proprio mal di testa.

2. Dormi il giusto

Dormire troppo – o troppo poco – nel weekend o in vacanza può destabilizzare i neurotrasmettitori, come la serotonina, aumentando la sensibilità al dolore. «Anche un ritmo sonno-veglia alterato può facilitare gli attacchi, specialmente al risveglio», precisa Tassorelli. L’emicrania, infatti, è spesso legata agli orologi biologici: mantenere un ritmo regolare è fondamentale.

3. Esponiti al sole con cautela

Prendere il sole fa bene, ma senza esagerare. L’aumento del flusso sanguigno legato al calore può causare mal di testa anche senza insolazione. Inoltre, il sole può favorire la disidratazione, che è un noto fattore scatenante. Le regole: bere spesso, evitare le ore più calde, indossare cappelli e occhiali da sole. Se il mal di testa arriva, prova con impacchi freddi sulla fronte o riposati in un ambiente fresco e buio.

4. Muoviti, ma senza strafare

Attività fisica moderata, soprattutto all’aria aperta, aiuta a ridurre stress e tensioni, favorendo il rilascio di endorfine e migliorando la circolazione. «L’esercizio aerobico, come camminare o fare yoga, può ridurre frequenza e intensità degli attacchi di emicrania», dice l’esperta. «Ma attenzione a non sovraccaricare il weekend o le vacanze con troppe attività: l’equilibrio tra riposo e movimento è la chiave». Anche una semplice passeggiata nel verde, senza sforzi eccessivi, è benefica.

5. Cura l’alimentazione

La dieta ha un ruolo importante. Alcuni cibi – come salumi, formaggi stagionati, vino rosso, glutammato – possono aumentare il rischio di attacchi. «Meglio scegliere alimenti freschi e leggeri, come frutta, verdura, pesce, carni bianche e legumi», suggerisce Tassorelli. «E rispettare gli orari dei pasti: il digiuno, soprattutto al mattino, è un noto trigger dell’emicrania». Una revisione pubblicata su Nutrients nel 2024 segnala anche possibili benefici da diete come la chetogenica e la vegana, ma servono ulteriori studi per confermare i risultati.

Come intervenire con i farmaci (senza esagerare)

Ai primi sintomi, può essere utile assumere analgesici o antinfiammatori da banco, anche in viaggio. Questo permette di bloccare il dolore prima che peggiori e rovini il weekend. «In caso di sintomi ricorrenti (oltre 4-5 episodi al mese), però, è necessario rivolgersi a uno specialista per valutare una terapia preventiva», raccomanda Tassorelli. Attenzione anche al rischio di cefalea da abuso di farmaci: prenderli troppo spesso può peggiorare la situazione.

Le nuove linee guida italiane contro l’emicrania

Infine, va ricordato che l’emicrania non è solo un fastidio passeggero, ma una vera patologia neurologica. «Occorre superare lo stigma e creare una cultura dell’emicrania», sottolinea Tassorelli. Le nuove linee guida italiane, sviluppate insieme alla Società Internazionale delle Cefalee, prevedono percorsi di cura personalizzati e l’accesso a terapie mirate, specialmente per chi soffre di emicrania per otto o più giorni al mese. Anche in questi casi, le soluzioni non mancano: dalla prevenzione farmacologica agli anticorpi monoclonali, le opzioni terapeutiche sono sempre più efficaci e ben tollerate.

Testo di Francesca Morelli

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio