
Fare fatica ad addormentarsi o dormire male durante la notte è un problema molto più diffuso di quanto si pensi. In Italia l’insonnia cronica colpisce il 6-7% della popolazione, equivalenti a circa 6-9 milioni di individui, secondo dati recenti.
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Longevità e insonnia
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno dimostrato che la mancanza di sonno è associata a un aumento del rischio di malattie croniche, tra cui patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità, depressione, ansia, disturbi gastrointestinali e declino cognitivo fino alla demenza. Ora, una nuova ricerca aggiunge un tassello importante: dormire poco potrebbe ridurre l’aspettativa di vita più di altri fattori legati allo stile di vita.
Perché il sonno è fondamentale per la salute
Il sonno svolge un ruolo vitale in quasi tutti i processi biologici del nostro organismo, eppure è un comportamento che tendiamo a sottovalutare.
Secondo gli esperti il sonno è spesso sacrificato per lavoro, impegni sociali o rimandato al weekend, ma questa abitudine ha conseguenze concrete sulla salute fisica e mentale. Dormire meno del necessario ha un impatto reale sul benessere e sulla qualità della vita.
Dormire poco influisce sull’aspettativa di vita più di dieta ed esercizio fisico
McHill è autore senior di uno studio pubblicato sulla rivista Sleep Advances, che ha analizzato i dati raccolti tra il 2019 e il 2025 dal Behavioral Risk Factor Surveillance System dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
I ricercatori hanno valutato il legame tra sonno insufficiente e aspettativa di vita, confrontandolo con altri fattori noti per influenzare la longevità, come alimentazione, attività fisica e relazioni sociali.
Il risultato è sorprendente: la mancanza di sonno emerge come uno dei più potenti fattori associati a una riduzione dell’aspettativa di vita, superata solo dal fumo. Un impatto più marcato, quindi, rispetto a cattive abitudini alimentari o sedentarietà.
Longevità e insonnia: cosa stanno studiando i ricercatori
Gli scienziati stanno ora cercando di capire i meccanismi biologici che collegano il sonno insufficiente a una riduzione della durata della vita. Le ricerche in corso includono studi controllati in laboratorio e indagini nelle comunità locali, con l’obiettivo di identificare come e perché il sonno influisca così profondamente sulla salute.
Il sonno non è un lusso, ma una necessità biologica
Per chi fatica a dormire a sufficienza, gli esperti suggeriscono alcune strategie efficaci:
Dare priorità al sonno
Dormire non dovrebbe essere l’ultima voce dell’agenda quotidiana. Proteggere le ore di sonno significa investire sulla salute, oggi e nel lungo periodo.
Creare un ambiente favorevole
Una camera silenziosa, fresca e buia favorisce un sonno più profondo e continuo.
longevità e insonnia: andare a letto sempre alla stessa ora
La regolarità aiuta a sincronizzare l’orologio biologico. Meglio mantenere gli stessi orari anche nel weekend.
Seguire una routine rilassante serale
Leggere, fare un bagno caldo o praticare tecniche di rilassamento può aiutare il corpo a prepararsi al riposo.
Attenzione a caffeina, alcol e pasti abbondanti
Queste sostanze possono interferire con il sonno, soprattutto se consumate nelle ore serali.
Limitare schermi e luce blu
Smartphone, tablet e computer andrebbero evitati almeno 30–60 minuti prima di dormire, perché la luce blu riduce la produzione di melatonina.
Chiedere aiuto se il problema persiste
Stress, ansia e disturbi mentali possono compromettere il sonno. Inoltre, dormire male può essere il segnale di un disturbo del sonno che richiede una valutazione medica.
Dormire bene per vivere più a lungo
Il messaggio che emerge con forza da questo studio è chiaro: il sonno non è un lusso, ma una necessità biologica fondamentale. Dormire a sufficienza non migliora solo l’energia quotidiana, ma può fare la differenza in termini di salute, qualità della vita e longevità.




