Salute

Influenza stagionale: i tamponi combo per distinguerla dal Covid

Il vaccino antinfluenzale andrà fatto? E se stiamo male come faremo a capire che si tratta di influenza e non di coronavirus? Ecco i consigli e le dritte degli esperti

L’influenza stagionale è dietro l’angolo e gli italiani l’aspettano con più attenzione e consapevolezza. Dopo una pandemia, è il minimo che ci si poteva aspettare. E infatti secondo una ricerca condotta da Human Highway per l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione (Assosalute), oltre l’80% della popolazione italiana dichiara di essere più attenta rispetto al passato alla propria salute e alla prevenzione. Italiani più accorti, dunque, ma anche bisognosi di informazioni, ad esempio sulla vaccinazione e sui metodi per distinguere i virus. Il vaccino antinfluenzale va fatto anche se si ha doppia dose di vaccino anti-Covid? E se stiamo male chi o cosa ci dice se si tratta di influenza e non di coronavirus?

Il vaccino contro l’influenza stagionale

Secondo gli esperti la vaccinazione antinfluenzale rimane fondamentale. Sia come forma di protezione per sé stessi, sia per tutelare i soggetti più deboli da eventuali complicanze dell’influenza. Inoltre, in una situazione di convivenza con il Covid-19, resterà particolarmente utile «nella diagnosi differenziale tra i due virus» spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. «Questo soprattutto se si considera l’attuale incidenza della variante Delta e la sua sintomatologia di esordio, che risulta essere meno legata alla dispnea delle basse vie respiratorie ma interessa maggiormente le alte vie aeree. Rendendo le due malattie respiratorie virali (influenza e Covid) in alcuni casi sovrapponibili»,

Gruppo San Donato

Che influenza ci aspetta

Rispetto alla scorsa stagione, quest’anno ci aspetterà «uno scenario leggermente diverso nonostante la convivenza con il virus SARS-CoV-2» afferma Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano. «Con l’avanzamento della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, infatti, il virus dell’influenza avrà maggiore possibilità di circolare». Per questo, prosegue Pregliasco, a differenza dell’anno scorso «possiamo aspettarci un aumento dei casi. Anche se le misure di prevenzione e i comportamenti adottati per limitare la diffusione del SARS-CoV-2 continueranno ad avere un ruolo importante sulla diffusione dell’influenza».

Influenza stagionale: come distinguerla dal Covid

Al manifestarsi dei primi sintomi influenzali bisogna segnalare il caso al proprio medico. Il quale, già a un primo colloquio telefonico, potrà fornire indicazioni e consigli. Se si riscontra una sintomatologia influenzale riconducibile sia al Covid-19 che all’influenza stagionale, Cricelli suggerisce l’utilizzo di «tamponi combo con diagnostica in tempo reale. Si tratta di tamponi con doppio reagente (uno per test Covid antigenico e uno per i virus antinfluenzali) che abbiamo iniziato a distribuire e a utilizzare già a partire dallo scorso anno. In vista dell’arrivo della stagione influenzale potrebbero essere uno strumento molto utile».  

I rimedi per l’influenza

Secondo l’indagine Assosalute, proprio il ricorso ai farmaci di automedicazione (cioè quelli senza obbligo di ricetta, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione) è il comportamento di cura più diffuso in caso di sintomi influenzali per ben il 67,8% del campione. Ed è anche il rimedio più praticato e trasversale alle età. Anche Pregliasco promuove i farmaci di automedicazione. Se utilizzati in modo corretto e responsabile, possono rappresentare infatti degli alleati preziosi in caso di sintomi influenzali.

In particolare, in caso di febbre, “affidarsi ai medicinali senza obbligo di ricetta ad azione antipiretica» suggerisce. «Mentre in caso di diversi sintomi contemporaneamente, usare farmaci che contengono più principi attivi da modulare sempre in base all’intensità della sintomatologia. L’obiettivo deve rimanere sempre quello di attenuare i sintomi influenzali e tenerli sotto controllo, senza mai coprili, così da poterne valutare l’entità monitorando l’evoluzione della malattia».

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