Salute

Gli allergici più protetti dal cancro

Non tutti i mali vengono per nuocere. Secondo molte ricerche un'iperattivazione del sistema immunitario aiuta il corpo a difendersi meglio dai tumori

Quando arriva la primavera chi soffre di allergie deve fare i conti con naso che cola, starnuti, occhi rossi. Nei casi più gravi anche con orticaria, dermatiti e attacchi d’asma. Ma non tutti i mali vengono per nuocere.
«Contrariamente al pensiero comune, gli allergici possono essere individui più protetti degli altri», dice Alessandro Fiocchi, direttore del dipartimento materno infantile del Fatebenefratelli Oftalmico di Milano. «Non solo: vengono meno colpiti da alcune forme di tumore, rispetto al resto della popolazione».
Il motivo? Le allergie sono le manifestazioni di un eccesso di legittima difesa del sistema immunitario. Attraverso gli starnuti il fisico espelle sostanze potenzialmente dannose.

Prove da 148 studi
«La teoria che le allergie (e non solo quelle stagionali ai pollini) siano associate a una riduzione del cancro arriva da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Quarterly review of biology», chiarisce Fiocchi. «I ricercatori, che hanno riassunto i risultati di 148 ricerche pubblicate tra il 1955 e il 2006, suggeriscono che un’iperattivazione del sistema immunitario aiuta il corpo a difendersi meglio dai tumori, che insorgono proprio quando le difese immunitarie si abbassano».

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Gli studiosi hanno verificato che le persone affette da raffreddori da fieno, eczemi, orticaria, allergie alimentari e ai peli degli animali hanno più chance di evitare le neoplasie. Questa possibile protezione è valida solo per alcuni tumori, come quelli di gola, colon, pancreas, cervice uterina e pelle.
«Chi soffre di allergie, poi, sarebbe più resistente al cancro del polmone (tranne gli asmatici non ben controllati, per i quali la situazione si capovolge)», dice Fiocchi. «Sia ben chiaro: siamo ancora in una fase di ipotesi scientifica che andrà ulteriormente verificata».

Un segno dell’evoluzione
«Nell’insieme, questi dati suggeriscono che le IgE, un tipo di immunoglobuline più sviluppate negli allergici, possono esercitare una funzione protettiva», continua l’allergologo. «In altre parole, chi soffre di allergie ha una sorveglianza immunologica contro agenti patogeni comuni, tossine naturali e altri antigeni potenzialmente cancerogeni a livello dei tessuti più esposti. Secondo alcuni scienziati, tra le cause dell’incremento di allergie ci potrebbe essere un miglioramento della specie, in perfetta linea con il darwinismo classico».
La teoria, però, non vale per il rapido aumento delle allergie tra i bambini, passate dal 5 al 25% in pochi anni. «Evoluzioni di questa portata normalmente richiedono centinaia di generazioni, e invece noi le stiamo seguendo in diretta», conclude Fiocchi.
Simona Ravizza – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 7 gennaio 2010

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