Salute

Glaucoma: funziona il principio attivo che rallenta la malattia

Un team internazione ha dimostrato che la citicolina rallenta la progressione della malattia, tra le prime cause di cecità

Un principio attivo che rallenta il glaucoma. Una terapia orale a base di citicolina conferma le sue capacità di rallentare la progressione dei pazienti che soffrono di glaucoma ad angolo aperto. Si tratta della forma di glaucoma più frequente. È tra le cause principali della cecità. Cinque i centri di ricerca europei che hanno partecipato alla sperimentazione.

Un principio attivo che rallenta il glaucoma: già dimostrata efficacia della citicolina

Già ricerche precedenti avevano evidenziato che utilizzare in modo costante il neuroprotettore citicolina in soluzione orale insieme alla terapia ipotensiva, frenassero la progressione del danno al campo visivo nei pazienti con glaucoma. Questo nuovo studio è però il primo al mondo a valutare l’effetto di questa terapia sulla qualità di vita dei pazienti affetti dalla più comune forma di glaucoma.

Gruppo San Donato

La ricerca ha coinvolto cinque centri di ricerca europei

I ricercatori hanno sottoposto alla sperimentazione 155 pazienti con glaucoma ad angolo aperto. Tutti avevano un danno bilaterale al campo visivo. Dopo tre, sei e nove mesi di trattamento o placebo, i pazienti hanno compilato un questionario legato alla qualità di vita relativo alla propria funzionalità visiva. I dati raccolti dal questionario a sei mesi hanno mostrato un miglioramento significativo in seguito all’assunzione di citicolina in soluzione orale pari a 10 ml al giorno. Nella quotidianità del paziente, i risultati di questo trial si traducono in una più agevole gestione delle attività quotidiane essenziali, come camminare, leggere, guidare e fare la spesa, quindi in una maggiore autonomia nella vita di tutti i giorni, così come si evince dai dati raccolti.

Un principio attivo che rallenta il glaucoma: resta fondamentale la diagnosi precoce

«L’esito dell’analisi ha raggiunto importanti risultati, con valori più significativi nei pazienti che, all’inizio della sperimentazione, dichiaravano una qualità della vita correlata alla vista più compromessa. Siamo molto soddisfatti di poter portare questo messaggio positivo alle persone affette da glaucoma. Vorremmo rivolgere un invito a tutti a non sottovalutare l’importanza di una diagnosi precoce, fondamentale per individuare quanto prima il giusto percorso di cura», dice Luca Rossetti, che ha guidato il team internazionale.

Il team di ricerca

È ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo dell’Università degli Studi di Milano e direttore della Clinica Oculistica dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. Per l’Italia, ha partecipato anche il professor Gianluca Manni, Ordinario di Oftalmologia dell’Università Tor Vergata di Roma. I risultati dei trials sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Graefe’s Archive for Clinical and Experimental Ophthalmology. Gli esperti lo hanno presentato durante la Settimana mondiale del glaucoma.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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