Salute

Ernia inguinale: sintomi, cause e intervento chirurgico

L’intervento chirurgico più frequente al mondo è quello per l’ernia inguinale. Circa il 5% della popolazione della Terra è colpito da questa malattia. L’ernia inguinale interessa soprattutto gli uomini: ogni 9 persone che devono affrontare questo problema, 8 sono uomini.

Quali sono i sintomi dell’ernia inguinale?

L’ernia inguinale si manifesta principalmente con un rigonfiamento nella zona dell’inguine. La misura di questo rigonfiamento può variare anche di molto nel corso della stessa giornata. Generalmente se abbiamo riposato, come la mattina quando ci svegliamo, il gonfiore è minimo o praticamente assente, per aumentare anche in modo significativo quando facciamo qualche attività faticosa. Nella maggior parte dei casi, se si massaggia l’area interessata, il gonfiore diminuisce. Se massaggiando la zona, il gonfiore non dovesse diminuire, bisogna immediatamente rivolgersi al medico di famiglia, che deciderà come intervenire. Oltre al rigonfiamento altri sintomi possono essere:

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  • dolore e fastidio nell’inguine;
  • bruciore e sensazione di peso o corpo estraneo;
  • dolore esteso ai testicoli, allo scroto e alla gamba;
  • difficoltà a stare in piede;
  • tumefazione;
  • difficoltà della digestione;
  • dolore gastrico.

Quali sono le cause dell’ernia inguinale?

La parete addominale è formata da diverse fasce muscolari che hanno lo scopo di proteggere importanti organi interni come il fegato e lo stomaco. A volte queste fasce muscolari possono indebolirsi in alcune zone, consentendo la fuoriuscita di quello che è contenuto al suo interno. Succede per l’invecchiamento, ma anche per sforzi fisici dovuti allo sport e al sollevamento di carichi pesanti. Generalmente si tratta di una serie di sforzi fisici ripetuta nel tempo. Quasi mai accade per un episodio singolo.

Anche la stitichezza o comunque la difficoltà ad evacuare può portare a un’ernia. Nel caso in esame ad andare fuori sede può essere del tessuto adiposo, una parte d’intestino o di altri organi come la vescica. È questa la più importante causa di ernia inguinale. Tra le altre cause:

  • un’anomalia congenita;
  • la gravidanza;
  • l’eccesso di peso;
  • colpi di tosse particolarmente violenti.

Ci sono dei fattori di rischio?

Sono diversi i fattori di rischio che possono aumentare le possibilità di essere colpiti da ernia inguinale. Il primo e più importante è essere uomo. Questo perché i maschi hanno il funicolo spermatico, che permette la discesa del testicolo dalla cavità addominale alla sacca scrotale durante lo sviluppo del feto. Nella donna possono predisporre all’ernia inguinale le gravidanze ripetute, ma anche l’eccessiva magrezza.

Tra gli altri fattori di rischio:

  • l’obesità,
  • il fumo,
  • l’asma,
  • il diabete.

L’intervento chirurgico è sempre necessario per combattere l’ernia inguinale?

La maggioranza degli esperti sostiene di sì. Questo perché l’ernia non guarisce spontaneamente. Con il tempo la situazione tende a peggiorare, quindi è inutile procrastinare l’operazione. In parole povere prima ci si sottopone all’intervento, prima staremo meglio.

Intervento in day hospital

Nella maggioranza dei casi l’intervento è in regime di day hospital. Di conseguenza il paziente entra in ospedale la mattina e rientra a casa la sera. L’intervista all’esperto che spiega nel dettaglio cosa avviene durante l’intervento in day surgery.

Il metodo più utilizzato è quello della chirurgia aperta. Si procede in anestesia locale e con una blanda sedazione. Il medico pratica un’incisione a livello del canale inguinale, riporta nella sede originaria l’ernia fuoriuscita e ricostruisce la parete. Prima di richiudere il chirurgo posiziona una protesi, cioè una piccola rete di rinforzo, che viene fissata con suture o colle chirurgiche. Nel caso di ernia inguinale bilaterale, l’intervento si realizza in genere con la laparoscopia.

Com’è la convalescenza?

Può accadere che il paziente avverta dolori nei giorni successivi all’intervento. In questo caso può assumere degli antidolorifici per alleviare i sintomi. Per una ventina di giorni è essenziale indossare una contenzione con fascia elastica o un particolare slip, che accelerano la ripresa dall’intervento. Tra le altre avvertenze:

bisogna astenersi dal praticare sport per almeno un mese; non si può guidare per due-tre giorni; se si pratica un lavoro d’ufficio meglio stare a casa per una o due settimane a secondo dei casi; se il lavoro prevede sforzi fisici, l’assenza per malattia può durare anche tre-quattro settimane.

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