AndrologiaSalute

Coronavirus colpisce i testicoli? I dubbi degli esperti

C'è grande preoccupazione dopo che uno studio pilota indica i testicoli come rifugio per il virus. Cosa c'è di provato finora?

Sta facendo il giro del mondo la notizia secondo cui il coronavirus troverebbe rifugio nei testicoli. Alcuni siti parlano dell’aumento del numero di persone che sta congelando i propri spermatozoi, perché preoccupati da possibili conseguenze sulla loro fertilità. C’è davvero bisogno di preoccuparsi? Il coronavirus colpisce i testicoli?

Il coronavirus colpisce i testicoli: il ruolo dell’enzima ACE2

Il virus si lega a proteine che si trovano nei polmoni, nel cuore e anche nei testicoli. Si tratta dell’enzima ACE2, che ha l’importante compito di regolare la pressione sanguigna e che è poco presente nel tessuto delle ovaie. Altre ricerche si sono soffermate sul ruolo di questo enzima nella pandemia.

Gruppo San Donato

Uno studio pilota dimostrerebbe quindi il motivo per cui gli uomini vengono colpiti più delle donne da Covid 19.

La ricerca è stata condotta negli Usa dal Montefiore Health System e dall’Albert Einstein College of Medicine, in collaborazione con l’Ospedale di Malattie Infettive Kasturba a Mumbai in India.

L’ipotesi parte dalle cellule di Sertoli presenti nei testicoli

Il sistema immunitario all’interno dei testicoli è inibito dalla cellule di Sertoli, per fare in modo che le nostre difese non distruggano gli spermatidi, che successivamente si trasformano in spermatozoi.

I ricercatori hanno analizzato un gruppo di pazienti ricoverati nell’ospedale di Mumbai. Si tratta di venti donne e 48 uomini. Nelle femmine il virus rimaneva per quattro giorni, mentre negli uomini il 50% in più e cioè sei giorni.

Il Coronavirus colpisce i testicoli: la ricerca non è stata ancora verificata

La ricerca è stata pubblicata su MedRxiv, un sito dove gli scienziati si scambiano informazioni e dati, anche se non sono state controllate da fonti indipendenti. In pratica nessun esperto ha verificato la veridicità delle affermazioni. Questo non vuol dire che non siano autentiche, ma certo manca il bollino di garanzie.

I dubbi degli esperti 

Sono diversi gli esperti che sono intervenuti a commentare questo studio.

  • Ron Mitchell, endocrinologo dell’Università di Edimburgo, ha espresso qualche perplessità. I dati analizzati sono pochi e le conclusioni, a detta degli stessi ricercatori, sono teoriche e non sono state testate. Inoltre la ricerca non indica quando una persona ha iniziato a essere infetta e di conseguenza non si può stabilire con certezza la durata della stessa infezione. Nello studio il team ha messo sotto osservazione bambini e adulti. Le differenze nei testicoli tra i primi e i secondi sono grandi e questa è stata giudicata come un “importante omissione”.
  • Anche Paolo Madeddu, professore di Medicina Cardiovascolare Sperimentale all’Università di Bristol, è scettico. Anche lui sottolinea come il campione analizzato sia molto piccolo e comunque le differenze sono statisticamente poco rilevanti. Si tratta di due giorni di permanenza in più del virus. Ci sono poi molte altre ragioni per la differenze di genere come i fattori di rischio come il fumo e la pressione alta, più comuni negli uomini, e la protezione data dagli ormoni femminili. Se la loro ipotesi fosse corretta, dovremmo vedere un’infiammazione dei testicoli, che per il momento non sembra essere un sintomo per Covid 19. Tra l’altro uno studio precedente che sosteneva che il virus riducesse la fertilità è stato ritirato. Bisogna tenere conto che in presenza di febbre alta per qualsiasi ragione sul numero di spermatozoi si riduce. Un’altra ricerca ha invece dimostrato che non c’è traccia del virus nel seme degli uomini. È quindi improbabile che i testicoli fungano da serbatoio per il coronavirus.

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio