Salute

Cannabis medica: chi deve starne alla larga, chi può avere benefici?

Contestualmente all'entrata in vigore che vieta la vendita di oli alla cannabis senza prescrizione medica, arriva un'imponente ricerca su rischi e benefici

Rischi e benefici della cannabis medica. È questo il titolo della più importante meta analisi mai svolta sull’argomento. I ricercatori hanno analizzato i dati di tutti gli studi fatti in precedenza su questo argomento. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica British Medical Journal. I ricercatori hanno messo a confronto i benefici e i rischi dell’uso dei prodotti a base di cannabidiolo.

Sappiamo che i cannabinoidi e il tetraidrocannabinolo sono le tue molecole principali della cannabis. I primi hanno dimostrato alcuni benefici nel loro uso, mentre il secondo è il responsabile degli effetti ricercati da chi usa questi prodotti per lo “sballo”.

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Rischi e benefici della cannabis medica: quali sono le categorie più a rischio?

La cannabis può avere effetti significativi sulla salute mentale. Aumenta infatti il rischio di avere disturbi e se questi disturbi sono già presenti la situazione peggiora. Insomma chi ha problemi di questo tipo dovrebbe starne alla larga, perché alza anche il rischio di ricadute.

Le donne incinte si rivolgono alla cannabis per alleviare i sintomi della nausea, che le colpiscono soprattutto nel primo trimestre. Il problema è che gli studi scientifici avvertono che ci sia un legame tra l’uso di questa sostanza e il rischio di avere bambini sottopeso. Alcune ricerche svolte solo su animali evidenziano anche il rischio di problemi di carattere cerebrale.

Adolescenti aumentano significativamente il rischio di sviluppare psicosi gravi

Gli adolescenti devono stare lontani dalla cannabis. I suoi effetti su un cervello ancora in sviluppo – il cervello “cresce” fino ai vent’anni – è pericoloso per il declino cognitivo e la salute mentale. Ci sono effetti negativi anche sulla memoria, sulla capacità verbale e visiva.

Rischi e benefici della cannabis medica: chi può trarne vantaggio?

Ci sono però anche benefici dimostrati dalla scienza. Usare la cannabis può aiutare in caso di epilessia, spasmi muscolari, dolore cronico e problemi di insonnia, anche se in quest’ultimo caso funziona solo su alcuni e non su tutti. Chi soffra di epilessia, sclerosi multipla o dolore cronico deve comunque rivolgersi a un medico e non decidere da solo.

Per gli epilettici l’effetto più importante è quello di ridurre gli episodi. In chi soffra di dolore cronico c’è una diminuzione della sensazione di malessere, che può aiutare anche pazienti oncologici e chi conviva con la sclerosi multipla. Confermata la capacità di ridurre anche gli spasmi muscolari.

Mai rivolgersi al fai da te, ma solo alle prescrizioni del medico

Occorre ancora una volta ribadire che ogni paziente è diverso dall’altro, quindi è necessaria una valutazione professionale che metta a confronto i rischi e i benefici. Spesso ci possono essere alternative con un numero minore di effetti collaterali. Bisogna tra l’altro ricordare che la maggior parte degli effetti positivi dei cannabinoidi sono dimostrati da piccoli studi, mentre sappiamo con certezza scientifica gli effetti dannosi.

Cosa dice il nuovo decreto?

Il nuovo decreto ha lasciato invariate le regole per la prescrizione medica dei prodotti a base di cannabis utilizzate in supporto ai trattamenti tradizionali. Si parla in questi casi infatti di cannabis medica. Ci sono però novità per i prodotti di consumo a base di cannabidiolo, quelli che prendono il nome di cannabis light.

Si tratta perlopiù dei prodotti da ingerire, che potranno solo essere usati se si è in possesso di una prescrizione medica. I prodotti da fumare sono esclusi dalla stretta di questo nuovo decreto.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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