Salute

Botulino: non solo rughe, tutte le applicazioni in medicina

La tossina iniettata per spianare le rughe non ha solo un uso estetico. Ecco tutte le applicazioni terapeutiche

La proprietà antirughe del botulino è una scoperta casuale, un effetto collaterale tutt’altro che spiacevole, come è avvenuto anche con il Viagra. Il suo primo utilizzo risale agli anni 80, quando la tossina è stata impiegata dall’oculista americano Alan Scott per correggere temporaneamente lo strabismo dei bambini, sfruttando l’azione «paralizzante» della molecola sui muscoli degli occhi. Da allora, grazie a ricerche sempre più approfondite, il botulino ha fatto parecchia strada. E ora il suo utilizzo è autorizzato in molti ambiti della medicina con funzione di terapia.

Cos’è e come funziona 

«La tossina, prodotta dal batterio Clostridium botulinum, ha una struttura complessa, costituita da più proteine unite tra loro a formare un’unica grande molecola. Esistono sette tipi di tossina, ma i più usati sono il tipo A e il tipo B», spiega il neurologo Mauro Porta, responsabile del Centro malattie extrapiramidali e sindrome di Tourette dell’Irccs Galeazzi di Milano e autore di due volumi dedicati all’argomento.

Gruppo San Donato

Per capire come agisce la tossina, si pensi al filo elettrico che alimenta una lampadina. Se si interrompe il contatto, la lampadina non può accendersi perché non arriva più corrente. Il botulino blocca la trasmissione del nervo che conduce il comando di attivazione (il filo elettrico) al suo bersaglio (la lampadina), che può essere rappresentato o dai muscoli o dalle ghiandole che «lavorano» a trasmissione colinergica in modo eccessivo e che, dopo il trattamento, grazie al ruolo di modulatore della molecola, risultano inibiti. L’effetto è dovuto alla temporanea interruzione o riduzione del comando di «accensione» e la sua durata nel tempo è limitata perché, entro qualche mese, il nervo crea nuovi collegamenti col suo organo bersaglio, che ritorna a essere attivo. Quando ciò avviene, la terapia è comunque ripetibile anche molte volte.

Le principali indicazioni: le distonie 

In virtù di questo funzionamento, l’utilizzo della tossina è attualmente approvato per il trattamento delle distonie, malattie in cui la muscolatura si contrae in maniera eccessiva o anomala. «Esempi sono il torcicollo spastico (dovuto alla contrazione dei muscoli del collo e delle spalle), il blefarospasmo (contrazione delle palpebre), l’emispasmo facciale (contrazione di una parte della faccia), i crampi dei musicisti e degli scrittori, che colpiscono avambraccio, polso, dita, i tic nervosi (tra cui certe forme di balbuzie)», elenca Porta.

Muscolatura della vescica

Quando gli spasmi involontari colpiscono la muscolatura della vescica possono provocare incontinenza urinaria: un recente studio sul New England Journal of Medicine sostiene che la tossina è due volte più efficace rispetto ai farmaci nel controllare il disturbo. Efficacia dimostrata anche nel trattamento del vaginismo, un disturbo in cui la contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina rende dolorosi e a volte impossibili i rapporti sessuali. Ci sono poi i casi di spasticità vera e propria, ovvero un aumento anomalo del tono e della rigidità muscolari, condizione che si può verificare, per esempio, nella sclerosi multipla o in seguito a un ictus.

L’emicrania cronica 

«Un’altra indicazione è il trattamento dell’emicrania cronica (almeno 15 giorni di cefalea al mese per almeno tre mesi), in cui i farmaci preventivi non abbiano avuto effetti», spiega Piero Barbanti, direttore dell’unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma. «Se sussistono queste indicazioni il medico può iniettare attraverso piccole siringhe la tossina in varie sedi (le principali sono localizzate su fronte, tempie, nuca, collo, spalle). Le iniezioni vanno ripetute ogni tre mesi. Di solito il risultato compare dopo due-tre somministrazioni. Esiste però una percentuale variabile di pazienti che non risponde al trattamento. La tecnica, quando ben eseguita, è sicura, non ci sono effetti collaterali importanti, se non talora un lieve e transitorio indebolimento dei muscoli infiltrati».

Lo strabismo 

In oculistica, il principale utilizzo del botulino riguarda tuttora lo strabismo, come spiega Paolo Nucci, direttore della clinica oculistica Università degli Studi di Milano: «Con una breve procedura ambulatoriale e previa anestesia locale, l’oculista inietta con un ago molto sottile il botulino all’interno del muscolo oculare da trattare. Gli occhi si riallineano temporaneamente e i risultati durano circa tre mesi, trascorsi i quali il trattamento può essere ripetuto. È adatto anche ai bambini e a chi è stato sottoposto a interventi per il distacco di retina. Gli effetti collaterali più comuni sono arrossamento e lieve dolenzia della pelle intorno al sito di iniezione. Complicanze più serie sono molto rare».

Come avviene l’iniezione

Il trattamento, controindicato in gravidanza e in chi è sensibile al botulino, è semplice e rapido. Si effettua in ospedale ed è a carico del servizio pubblico. Il primo passo è la visita medica specialistica, eventualmente seguita da un esame che serve a valutare la funzionalità dei muscoli (elettromiografia). Una volta stabilita la zona da trattare, si procede, in un’unica seduta e in anestesia locale, all’infiltrazione tramite iniezioni con piccoli aghi di una determinata dose di tossina (al massimo 200 unità).

La procedura dura una ventina di minuti e solitamente richiede una breve degenza in day hospital. L’effetto non è immediato: in generale i primi risultati compaiono dopo un paio di giorni, raggiungono un picco di efficacia dopo una-tre settimane e rimangono stabili per 30-45 giorni, per poi ridursi gradualmente. Nel complesso durano dai tre ai sei mesi dopodiché, per mantenere il risultato, è necessario ripetere il trattamento.

Gli effetti collaterali

«L’impiego della tossina è del tutto sicuro, ma non esente da alcuni effetti collaterali, come accade per qualsiasi farmaco», spiega Porta. Dopo la puntura si possono manifestare localmente fastidio, prurito, leggero ematoma, arrossamento, gonfiore. Quando la tossina inizia la sua azione possono comparire debolezza o formicolii ai muscoli, disturbi oculari (ad esempio visione doppia o abbassamento della palpebra), vertigini, nausea. Si tratta comunque di effetti transitori e di breve durata (qualche giorno). In rari casi, in seguito all’uso troppo frequente e in dosi elevate, si può sviluppare una resistenza al botulino: l’organismo produce cioè anticorpi contro la tossina, rendendo la terapia inefficace.

Iperidrosi

Mani sempre bagnate, ascelle «pezzate», piedi umidi. Colpa dell’iperidrosi, l’eccessiva sudorazione che colpisce in particolare queste zone del corpo. Per combatterla, mettendosi così al riparo da fastidiosi imbarazzi, si può ricorrere al botulino, controindicato in caso di gravidanza e allattamento, assunzione di alcuni farmaci, precedenti interventi chirurgici nelle aree interessate.

Dopo un’accurata visita medica, mirata ad accertare l’entità del disturbo e a valutare l’impiego della tossina, si procede all’infiltrazione, in regime ambulatoriale. «Per prima cosa, con un pennarello, si disegna un reticolo di punti sulla zona interessata, con una distanza, tra l’uno e l’altro, di 1-1,5 centimetri. Questo tracciato serve a visualizzare i punti esatti di iniezione», spiega Alberto Giudiceandrea, responsabile del Centro per la diagnosi e la terapia di iperidrosi ed eritrofobia del policlinico San Donato, Milano. «Si procede quindi con l’anestesia locale, tramite il raffreddamento della zona con ghiaccio spray. Per le punture, si utilizzano aghi lunghi 4 millimetri che inoculano la tossina diluita in soluzione fisiologica. Il farmaco iniettato blocca l’acetilcolina, una sostanza chimica che, attraverso le vie nervose, dà l’impulso al funzionamento delle ghiandole. Così, le ghiandole risultano “paralizzate”, incapaci di produrre una quantità eccessiva di sudore».

Quanto dura

L’effetto, visibile dopo circa una settimana, è temporaneo: dura fino a 10 mesi nel caso delle ascelle, tra i quattro e i sei mesi nel caso di mani e piedi. Il trattamento va quindi ripetuto una o due volte all’anno. Alte le percentuali di successo: 95% per le ascelle, 70-80% per mani e piedi. Tra gli effetti collaterali, piccoli ematomi nella sede delle punture. Nel caso della mano, perdita temporanea di forza, che si risolve comunque in breve tempo. In alcuni rari casi possono comparire, a livello generale, stanchezza, febbre, dolori muscolari, che scompaiono comunque entro pochi giorni.

In medicina estetica

Se quando vedete zigomi gonfiati e labbra «a canotto» pensate sia colpa del botox, siete fuori strada. La tossina più utilizzata in medicina estetica non ha effetto riempitivo.
Serve ad attenuare temporaneamente le contrazioni di alcuni muscoli mimici collocati prevalentemente nella zona superiore del viso che, con il movimento quotidiano, finiscono per formare rughe sulla pelle.
In virtù di questa specifica azione, il botulino è indicato per correggere le rughe di espressione: rughe glabellari (tra le sopracciglia), rughe orizzontali della fronte, rughe del contorno occhi (le famigerate «zampe di gallina»).

La seduta, della durata di pochi minuti, prevede tre-cinque iniezioni nelle aree da trattare, eventualmente precedute dall’applicazione di una crema anestetica per ridurre il fastidio. L’effetto inizia dopo due-tre giorni e si completa in 10-15 giorni.

È temporaneo, perciò il trattamento va ripetuto ogni quattro-sei mesi.

Gli effetti collaterali 

Gli effetti collaterali sono minimi, ma solo a patto di rivolgersi a un medico esperto (dermatologo o chirurgo), che valuti anche le controindicazioni specifiche di ciascun paziente e proponga eventualmente altri trattamenti per le rughe.
Sull’onda del successo del botox, infatti, in tempi recenti sono spuntati anche in Italia centri improvvisati dove la tossina viene iniettata con poca cognizione di causa: in questi casi gli effetti collaterali possono essere anche pesanti e, specie se si esagera con la frequenza delle iniezioni, il rischio è quello di ritrovarsi con un viso privo di espressione.
Per chi invece storce il naso di fronte agli aghi è in arrivo il botulino in gel o in crema, da applicare direttamente sulla pelle. È indicato però solo per le «zampe di gallina», mentre per gli altri inestetismi resteranno le classiche punturine, le uniche in grado di oltrepassare la barriera di grasso posizionata tra la pelle e i muscoli bersaglio. La formulazione per uso locale non sarà disponibile in profumeria o in farmacia, ma solo dai medici specializzati.

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