Salute Mentale

Erotomania: la convinzione ossessiva di essere amato da qualcuno

Caratteristiche, sintomi e fasi del disturbo psichiatrico menzionato anche in You, la serie tv di Netflix

Chi non si è perso nemmeno una puntata di You, la serie tv targata Netflix, avrà certamente già sentito parlare di erotomania, il disturbo di cui soffre il protagonista Joe Goldberg (Penn Badgley). Ma di cosa si tratta esattamente? L’erotomania è un disturbo psichiatrico in cui un soggetto ha la convinzione infondata e ossessiva di essere amato da un’altra persona. Spesso, però, i due non si sono mai incontrati nella vita reale o non hanno avuto un’interazione tale da giustificare questo tipo di comportamento. Questa patologia mentale rara è nota anche come sindrome di Clérambault (dallo psichiatra francese Gaëtan Gatian de Clérambault che nel 1921 ne parlò nel trattato Les psychoses passionelles).

Caratteristiche e cause dell’erotomania

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) identifica l’erotomane tra i sottotipi di disturbo delirante, caratterizzato da false credenze fermamente mantenute che persistono per almeno un mese. Chi ne è affetto è convinto che sia l’altro ad amarlo segretamente e vede nei suoi comportamenti dei messaggi impliciti, arrivando ad attribuire significato perfino a degli atteggiamenti involontari (ad esempio la postura del corpo). Cerca quindi di avvicinarsi all’oggetto del suo desiderio perché pensa che sia quest’ultimo a volerlo. I tentativi di contattarlo con telefonate, lettere, controlli o appostamenti, possono portare a conseguenze sociali e, nei casi più gravi, legali.

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Anche se le cause scatenanti possono essere molteplici, l’erotomania è spesso correlata a un abbandono nei primi anni di vita o a dei traumi irrisolti, connessi a situazioni in cui ci si è sentiti rifiutati.

Fasi del delirio erotomane

Il delirio della persona affetta da erotomania si sviluppa in tre fasi: la speranza, il dispetto, il rancore. Non tutte vengono necessariamente sviluppate dai pazienti, che possono rimanere fermi alla prima senza passare a quelle successive.

  • Speranza:  il malato spera, appunto, in una dichiarazione da parte della persona amata.
  • Dispetto: il soggetto dopo un riscontro negativo rimuove gran parte dell’accaduto oppure, come più spesso succede, cade in depressione. Può diventare aggressivo e avere tendenze suicide.
  • Rancore: la sensazione di umiliazione dopo il rifiuto sfocia in aggressività e può condurre anche ad atti lesionistici.

Erotomania e stalking

Lo stalking è uno dei comportamenti legati all’erotomania. Si concretizza con una serie di atteggiamenti persecutori che generano in chi li subisce stati di ansia e paura, fino a impedirgli di vivere normalmente la sua quotidianità.

Non tutti gli stalker sono necessariamente erotomani, anche se questa è una delle psicopatologie di cui possono essere affetti. Allo stesso modo non è detto che l’erotomane arrivi ad avere atteggiamenti molesti, tali per cui si possa configurare lo stalking.

Diagnosi e cura

L’innamoramento non corrisposto è un’esperienza piuttosto comune. Il rifiuto, per quanto doloroso, viene normalmente accettato, anche se ogni individuo lo elabora con modalità e tempistiche diverse. L’erotomane invece non riesce a farlo e sviluppa una vera e propria ossessione per la persona desiderata, con la quale potrebbe convincersi di avere una relazione che non è mai esistita.

La malattia deve essere trattata correttamente per non rischiare di incorrere in rischi seri. In tal caso è fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati in grado di individuare la patologia, al fine di ricevere le cure che servono nella gestione dei sintomi. Il trattamento del delirio può prevedere l’uso di farmaci antipsicotici per aiutare i pazienti a ritrovare il senso della realtà, ma varia in base alle specificità del singolo caso. 

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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