Salute

Aspirina liquida e Fuoco di Sant’Antonio: perché si cura

Il metodo scoperto dall'italiano De Benedittis, una soluzione di acido acetilsalicilico ed etere etilico, permette di ridurre herpes zoster e nevralgia post erpetica

Per sconfiggere il dolore e il bruciore sulla pelle provocato dall’Herpes Zoster, tra non molto potrebbe essere utilizzata l’aspirina: non per bocca, pero’, ma direttamente sulla pelle, sotto forma di pomata.

Qualcuno lo chiama metodo De Benedittis contro il fuoco di Sant’Antonio, mentre nel mondo scientifico è definito come una solu-sospensione. O meglio, aspirina liquida.

Gruppo San Donato

«La misi a punto e la introdussi nel 1992 nella terapia contro l’herpes zoster, conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio, e per la sua coda dolorosissima, la nevralgia post erpetica», racconta Giuseppe De Benedittis, direttore del Centro interdipartimentale per lo studio e la terapia del dolore all’Università degli Studi di Milano. Il metodo ha dato ottimi risultati, come confermano studi al massimo livello e pubblicazioni scientifiche internazionali. Si tratta di impiegare due componenti semplici: l’acido acetilsalicilico e l’etere etilico, un potente sgrassante della pelle.

Con l’aspirina liquida il dolore si riduce

Da queste due componenti si ottiene un liquido, al cui interno l’acido si scioglie solo in parte. Grazie all’azione dell’etere, la solu-sospensione penetra sotto la cute, raggiungendo i recettori del dolore con una concentrazione 80-100 volte superiore a quella ottenibile con altre vie di somministrazione.

Il risultato?

Il dolore si riduce almeno della metà nel 70% dei casi di herpes zoster in fase acuta e nel 60% di casi in fase cronica (nevralgia post erpetica). Inoltre l’effetto è immediato e dura per quattro sei ore (per questo si fanno tre applicazioni al giorno). Non ci sono effetti collaterali e in vitro è stata dimostrata un’azione antivirale, presumibilmente presente pure nell’uomo.

Si riducono i casi di nevralgia post erpetica

«Abbiamo visto che i casi di nevralgia post erpetica calano dal 50 al 4%», spiega De Benedittis. «Benché il prodotto sia semplice, l’impiego non può prescindere da una visita specialistica per valutare lo stato dell’herpes zoster e della nevralgia post erpetica. Non è semplice stabilire i dosaggi, così come l’applicazione va fatta preferibilmente da una seconda persona». Infine, la solu-sospensione non è stabile e in breve tempo si degrada e diventa inefficace. Va preparata al momento.

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