Psicologia

Cosa succede se smetto di prendere gli antidepressivi?

Arriva la più importante analisi sugli effetti dello stop a questi farmaci. Le persone colpite da sintomi da ritiro sono meno di quanto si pensasse finora

Le conseguenze che si possono avere quando si decide di smettere di prendere gli antidepressivi sono una delle paure che più colpiscono le persone con problemi di salute mentale.

Smettere di prendere gli antidepressivi: quali sono i sintomi che si possono avere?

Ora arriva una meta analisi di un’ottantina di ricerche sull’argomento, che ha analizzato i dati di oltre 21.000 persone con un’età media di 45 anni. Circa il 15% di loro dopo l’interruzione dell’assunzione di antidepressivi, ha manifestato sintomi di astinenza come vertigini, mal di testa, nausea, insonnia e irritabilità.

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Un paziente ogni 35 ha avuto sintomi importanti una volta che ha smesso di prenderli. Prima di questo studio si pensava che questi sintomi colpissero almeno la metà dei pazienti. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica The Lancet Psychiatry. È lo studio più completo mai realizzato sui sintomi da interruzione di antidepressivi.

L’importanza di una corretta collaborazione tra psichiatra e paziente

I ricercatori sostengono che ci siano prove molto convincenti che gli antidepressivi siano efficaci per molte persone che devono convivere con stati depressivi. Non funzionano però per tutti, e alcuni possono avere effetti collaterali particolarmente spiacevoli.

La decisione di smettere di prendere questi farmaci dev’essere condivisa tra il medico e il paziente, che deve essere informato con precisione su quello che potrebbero accadere. Lo studio in questione non dice quanto tempo possano durare questi sintomi, ma altre ricerche parlano di un periodo compreso tra una e due settimane.

Quali sono gli antidepressivi con cui si rischia di più di avere sintomi da interruzione?

Per comprendere quali siano i reali dati conseguenti allo stop agli antidepressivi, i ricercatori hanno analizzato, come si diceva, 79 studi svolti tra il 1961 e il 2019. Gli esperti hanno anche scoperto che i farmaci che più spesso causano i sintomi da ritiro sono desvenlafaxine, venlafaxine, imipramine ed escitalopram. Quelli invece con i tassi più bassi sono fluoxetine e sertraline.

Antidepressivi non danno dipendenza

Gli esperti ricordano che questi farmaci non causano dipendenza. Gli effetti di cui stiamo parlando potrebbero essere causato dall’improvviso calo di neurotrasmettitori nel cervello, come ha dimostrato anche uno studio della Cleveland Clinic. Attenzione, lo studio non parla dell’effetto rebound. Si chiama così quando un farmaco viene interrotto bruscamente. Sappiamo che gli antidepressivi devono essere abbandonati lentamente, prendendo dosi via, via più piccole.

I ricercatori sottolineano che i sintomi derivanti dallo stop agli antidepressivi non sono pericolosi e che quindi non devono essere una ragione per rifiutare di seguire una terapia farmacologica qualora si soffra di depressione.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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