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Christmas Blues: quando il Natale non è solo felicità

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Nonostante il periodo natalizio metta nella gran parte dei casi di buon umore, ci sono alcune persone che si sentono un po’ tristi e malinconiche. È un fenomeno conosciuto come Christmas Blues, cioè una leggera e transitoria depressione che insorge proprio in concomitanza con il Natale. Ma come mai in prossimità delle feste alcuni si incupiscono e non riescono a godersi la magica atmosfera di questo mese? CI risponde la psicologa e psicoterapeuta Tiziana Gazzotti.

Gruppo San Donato

Christmas Blues: di cosa si tratta?

Non è niente di patologico né preoccupante, è proprio un malessere psicologico ma destinato a dissolversi con la ripresa delle normali attività. Il Natale porta con sé sicuramente un’alterazione dei regolari ritmi di vita e c’è una sorta di costrizione sociale alla felicità ad ogni costo, spesso incompatibile con i propri stati interni. Teniamo presente che siamo alla fine dell’anno, di bilancio sul raggiungimento di obiettivi, quindi chiederci a livello sociale di essere felici a tutti i costi diventa uno sforzo veramente importante per una persona. In più il Natale è la festa delle famiglie per eccellenza, questo può far tornare alla mente i cari che non ci sono più, oppure delle liti non risolte che in quei giorni bisogna appianare.

In che modo può manifestarsi questo leggero stato depressivo?

Non solo non siamo felici, siamo malinconici. C’è irritazione, voglia di scappare, apatia. Vi è la tendenza a fare i famosi “bilanci” di fine anno che prende proprio le caratteristiche di una pseudo depressione, chiamata Christmas Blues.

Niente colpe e obiettivi troppo severi: così si supera il Christmas blues

Non colpevolizzarsi per questo sentimento di tristezza, di mancanza di voglia di condivisione. Ridimensionare sicuramente le aspettative rispetto ai bilanci di fine anno e i nuovi obiettivi. Condividere lo stato d’animo non abbandonandosi alla solitudine ma usare la tristezza come stimolo per migliorarsi o risolvere situazioni spiacevoli magari a livello relazionale.

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