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Camminare fa bene: gli esperti lo consigliano anche dopo l’infarto

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Parliamo di camminata, una delle attività migliori non solo per perdere peso ma anche per migliorare il funzionamento dell’apparato cardio vascolare, tonificare la muscolatura, potenziare la capacità respiratoria e scacciare i brutti pensieri. Come in tutti gli altri casi anche in questo non bisogna però improvvisarsi sportivi e soprattutto sopravvalutarsi. Prima di praticare la camminata sarebbe meglio sottoporsi a qualche controllo.

Gruppo San Donato

Approcciarsi alla camminata: quali esami fare?

Ce lo spiega Marco Giovanni Stramba Badiale, direttore di medicina riabilitativa dell’auxologico Mosè Bianchi di Milano. Per camminare servono poche cose: misurare la pressione per essere sicuri di non averla alta perché in quel caso bisogna rivolgersi al medico. Se si è una persona giovane che non ha avuto mai problemi, questo potrebbe essere sufficiente. Invece quando l’età è superiore ai 40/45 anni e non si è mai svolta attività fisica o in presenza di rischi cardiovascolari come l’ipertensione, il fumo o il diabete, allora può essere necessario fare almeno un elettrocardiogramma. Se viceversa si sono già verificati degli episodi cardio vascolari, come un infarto, non è preclusa la possibilità di fare walking, anche veloce, anzi viene consigliata l’attività fisica soprattutto la camminata. In questo caso è necessario fare qualche accertamento in più rispetto a solo pressione e elettrocardiogramma, per esempio un ecocardiogramma.

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