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Un aiuto in più per ridurre il colesterolo troppo alto

Nonostante l’assunzione di terapie specifiche, 8 persone su 10 con colesterolo elevato non riescono a raggiungere i livelli di colesterolo LDL raccomandati dalle linee guida internazionali, per cui hanno un rischio maggiore di sviluppare un infarto o un ictus. «L’accumulo di lipidi nella parete dei vasi sanguigni, soprattutto di quelli trasportati dalle LDL (le lipoproteine considerate più dannose) è in grado di causare un’infiammazione delle arterie, un processo noto come aterosclerosi» spiega Marcello Arca, Past President della Società Italiana per lo studio della Aterosclerosi (SISA).

«L’aterosclerosi determina la formazione di placche, che complicandosi limitano il flusso di sangue al cuore o al cervello, con conseguenze che possono essere in alcuni casi fatali. L’evidenza è ormai chiara ed indiscutibile: il colesterolo delle LDL è una causa diretta e comprovata di eventi come infarti, ictus e quindi anche di morte per malattie cardiovascolari su base ischemica. Di conseguenza, le ultime linee guida della Società Europea di Cardiologia invitano a ridurre il più possibile il colesterolo-LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, nelle persone ad alto rischio».

Gruppo San Donato

Un aiuto in più per ridurre il colesterolo troppo alto

Per questi pazienti ora è disponibile una nuova trattamento. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha infatti approvato la terapia a base di acido bempedoico e dell’associazione a dose fissa di acido bempedoico ed ezetimibe. L’associazione a dose fissa è un nuovo trattamento che combina due metodi complementari per ridurre il  colesterolo in una singola compressa orale da assumere una volta al giorno, che determina una riduzione del colesterolo LDL fino al 38%.

«L’acido bempedoico rappresenta un nuovo efficace strumento nell’armamentario terapeutico soprattutto per i pazienti a più alto rischio cardiovascolare che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici nonostante le terapie ipolipemizzanti in corso, e per i pazienti intolleranti a queste terapie» commenta Fulvio Colivicchi, Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO). «Questo farmaco ha il vantaggio di poter essere associato a qualsiasi terapia ipolipemizzante, di avere un buon profilo di tollerabilità e di essere facilmente accessibile dal momento che potrà essere prescritto sia dagli specialisti sia dai medici di medicina generale».

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