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Reinfezione da Covid: quanti sono le possibilità di riammalarsi?

I dati italiani sostengono che si tratti di una percentuale in aumento, ma bassa, mentre quelli inglesi parlano di molti casi. Ecco tutto quello che c'è da sapere

La reinfezione da Covid è possibile, anche se i dati sembrano al momento abbastanza rassicuranti. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia abbiamo avuto 108.886 casi di reinfezioni. In termini percentuali si tratta del 2,7% di tutti i casi registrati. Negli ultimi giorni il dato sta crescendo, fino a raggiungere il 3,2 per cento. La causa principale è la diffusione di Omicron. Sappiamo infatti che l’ultima variante fa impennare il rischio di essere nuovamente contagiati di cinque volte se confrontata con Delta. La protezione dopo il contagio è passata dall’85% al 20 per cento.

Quando si può parlare di reinfezione?

Il Ministero della Salute parla di reinfezione, quando una persona guarita, torna a essere positiva dopo 90 giorni dalla negativizzazione. Questo se parliamo della stessa variante. In caso di variante diversa non è previsto alcun lasso di tempo, perché può avvenire in qualsiasi momento. Quindi se una persona è guarita da Delta, può infettarsi anche subito dopo con Omicron.

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Reinfezione: chi sono le persone più a rischio?

Sempre secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità le persone più a rischio sono i non vaccinati. Questo anche rispetto a chi ha ricevuto una sola dose. La stessa situazione si vede tra gli operatori sanitari, perché continuamente a contatto con il virus. Nel dettaglio, l’ISS parla di 21.000 casi di reinfezione nei non vaccinati tra metà dicembre e metà gennaio. Sono invece 2.800 quelli tra i vaccinati con almeno una dose. Tra il personale medico ci sono state oltre 4.000 reinfezioni in un mese a fronte di 37.000 prime diagnosi. Le fasce d’età più colpite sono quelli dei 20-39enni, che rappresentano il 39% delle reinfezioni e quella tra i 40 e i 59 anni che sono il 34% del totale.

La ricerca inglese dà dati molto diversi

Uno studio dell’Imperial College di Londra però ha condotto uno studio con dati estremamente diversi e per niente rassicuranti. I ricercatori hanno analizzato i dati di circa 100.000 tamponi eseguiti nelle prime due settimane di gennaio. Secondo la loro indagine addirittura il 65% delle persone che si sono contagiate con la variante Omicron in Inghilterra sostengono di aver già avuto il Covid in passato.

Sono gli stessi ricercatori però a spiegare che i dati vanno ancora analizzati molto meglio. Nella loro indagine i più a rischio reinfezione sono le famiglie numerose e gli operatori sanitari. Molto più verosimile il dato della Agenzia per la Sicurezza della Salute sempre inglese. Secondo i loro calcoli un caso su 10 di Omicron è una possibile reinfezione.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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