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Milly Carlucci: «Un piatto di molluschi e sono iniziate le intolleranze»

«Oltre 25 anni fa per un pranzo al ristorante sono stata male due settimane con febbre alta: avvelenamento da botulino. Da allora, del pesce non posso neppure sentire l’odore. Poi si sono aggiunte le allergie a glutine e lattosio»

Milly Carlucci, come sta? Ormai è diventata una consuetudine per OK venire a farle un «check up» ogni tre o quattro anni. «L’importante è ritrovarci tutti in salute. Sembrava una banalità augurare tanta salute, ma nell’ultimo anno abbiamo capito davvero l’enorme valore dell’esserlo. Spero che questo sia un insegnamento che ci porteremo appresso anche quando l’emergenza Covid sarà finita».

Milly Carlucci: «Ho sempre cercato il benessere fisico e psicologico»

In un’ipotetica campagna a favore dello stile di vita sano e della prevenzione in generale, lei costituirebbe in assoluto una delle migliori testimonial. Mai fumo, niente alcol… Ma è sempre stata così salutista? Ha vissuto da adolescente il Sessantotto, quando trasgressione voleva anche dire hashish, Lsd e altri allucinogeni.

Gruppo San Donato

«Io ero una sportiva agonista (campionessa di pattinaggio artistico, ndr). Per me il vivere in una determinata maniera era una condizione assolutamente necessaria per praticare l’attività che adoravo, quindi non mi è stato di peso. Quando ho smesso con lo sport agonistico e sono diventata allenatrice, ho frequentato l’università e iniziato a lavorare questa mentalità mi è rimasta. Era la mia formazione, così volevo essere perché mi faceva sentire bene. In realtà io ho sempre cercato il benessere, il sentirmi bene nella mia pelle».

«Sto molto attenta all’alimentazione. Odio sentirmi gonfia e appesantita»

E anche a tavola, dopo anni trascorsi a consumare solo verdure che non le avevano giovato. Oggi non si concede mai qualche sgarro?
«A ognuno di noi piace mangiare, ma anche stare bene. Io non amo le sensazioni di pesantezza e di gonfiore, l’avere lo stomaco in disordine. Così, assieme alla mia nutrizionista, Sara Farnetti, mi sono creata un percorso alimentare che, nello slalom tra le mie intolleranze, prevede che io mangi esattamente quello che mi fa star bene. Un seminato dal quale non intendo uscire».

Quindi tutto bene con la reintroduzione della carne?

«Sara Farnetti mi ha convertita da uno stile di vita totalmente vegetariano, non adatto a me in quanto mi procurava un perenne senso di spossatezza e affaticamento, a un regime onnivoro. Certo, una bistecca al sangue continua a non fare per me, però mangio carne bianca, di tacchino o pollo, e altre fonti di proteine, come i legumi. Non il pesce, perché purtroppo sono allergica».

Milly Carlucci: «Sono purtroppo allergica al pesce»

«Oltre 25 anni fa ho avuto un avvelenamento da botulino. Al ristorante avevo mangiato molluschi che, secondo me, erano stati scongelati e, poi, ricongelati. Sono stata male due settimane, con febbre alta. Quando ho ripreso la vita normale mi sono accorta che al solo sentire l’odore del pesce mi si chiudeva la glottide, che, addirittura, mi si gonfia se consumo cibi venuti a contatto con prodotti della pesca. Mi è capitato, per esempio, con un passato di verdura in cui c’erano gamberetti. Ho dovuto ricorrere subito al cortisone. Insomma, temo che la reazione del mio sistema immunitario a quel piatto di molluschi sia stata quella che, nel tempo, ha scatenato tutte le intolleranze, di cui prima non soffrivo, come quelle al glutine e al lattosio».

Riesce, però, a mantenere un’alimentazione varia?

«Sì. Per aggirare l’intolleranza al glutine ricorro ai carboidrati derivati dal grano saraceno, mentre, per quanto riguarda quella al lattosio, posso permettermi il parmigiano. Essendo stagionato, non provoca le stesse reazioni dei formaggi freschi. Insomma, con attenzione mangio di tutto, comprese ovviamente le verdure, soprattutto quelle verdi amare, e poi frutta e semi, noci, pinoli, mandorle… L’importante è miscelare con sapienza, con la consapevolezza di quello che si sta facendo».

Milly Carlucci: «Combatto ancora con i problemi alla schiena»

«A chi ha avuto problemi come i miei l’intervento chirurgico non restituisce una schiena nuova. Ci resta una schiena malandata che si deve tenere in perfetta efficienza grazie all’attività fisica. Continuo con la mia ginnastica quotidiana, mezz’ora ogni mattina prima di cominciare la giornata. Ho adottato un regime che anche con poco tempo a disposizione mi aiuta a mantenere compatta la schiena. Faccio stretching ed esercizi per il potenziamento di addominali e dorsali. Sono i muscoli che servono a mantenere dritta la spina dorsale e a sopperire all’inevitabile consumo, con il passare degli anni, dei dischi intervertebrali. Ma rafforzo anche le gambe. Per raccogliere qualcosa da terra bisogna imparare a piegare gli arti, accucciandosi, e non la schiena, pena il rischio del colpo della strega. Inoltre è fondamentale non aumentare di peso, perché il dolore si accentua, come mi è capitato durante la gravidanza».

Ballando con le stelle negli anni si è confermato uno degli spettacoli televisivi più amati dal pubblico. Ma lei balla?

«Se dovessi dire che nell’ultimo anno ho ballato, assolutamente no. Non ho avuto il tempo e, poi, ci si è messo di mezzo il Covid. Il ballo è, comunque, una delle migliori attività aerobiche in assoluto, la consiglio a tutti, soprattutto a chi ha problemi di autodisciplina. Fare ginnastica al mattino, per esempio, è un’abitudine che, se non si è fortemente motivati, si abbandona dopo appena un paio di giorni. Ballare, invece, è divertente, ci sono la musica, l’abbraccio con il partner, gli altri ballerini. Passa il tempo senza che uno se ne accorga e l’allenamento è ottimo».

Milly Carlucci: «Ecco gli esami a cui mi sottopongo periodicamente»

«Ovviamente bisogna sottoporsi una volta all’anno alla visita ginecologica, per il Pap test e la mammografia. E poi fare un esame del sangue, così da verificare che colesterolo e glicemia siano nei limiti e non vi siano indicatori di pericolo. Quindi una visita dentistica ogni sei mesi. Inoltre, passati i 50 anni ho fatto la colonscopia. I medici la consigliano anche se non si ha alcun tipo di sintomo, poi si può continuare con esami meno invasivi».

E per quanto riguarda la pelle? Ci ha raccontato in passato che la sua è molto sensibile, ma su internet sono uscite notizie allarmanti a tal proposito.

«Sì, e io approfitto proprio di OK per dire che non soffro affatto di protoporfiria eritropoietica autosomica, la malattia genetica gravissima che mi è stata affibbiata sul web. Lo faccio per rispetto dei pazienti che ne soffrono davvero. Io, come avevo raccontato qualche anno fa su questo giornale, ho una semplice intolleranza al sole. Mi scotto e la pelle mi si macchia».

Mens sana in corpore sano è un aforisma latino sin troppo abusato. Il rispetto di queste sue regole di vita – dall’alimentazione all’attività fisica fino alla periodicità dei esami medici – danno vantaggi anche sul piano mentale?

«Assolutamente sì, mantiene la mente lucida. È molto importante, perché, quando si affrontano momenti di grande difficoltà come questo che stiamo vivendo, restare lucidi non è semplice se non si è persone che stanno bene con se stesse. Inoltre mantiene reattivi anche sul lavoro. Se, da un alto, non possiamo fare nulla contro la tendenza a deteriorarsi con il passare degli anni di quella macchina umana che siamo, dall’altro, il quanto si deteriori dipende solo da noi. Possiamo diventare rottami a 40 anni o essere in splendida forma a 80. Quando si vede una donna come Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentati statunitense, che a 80 anni ha questa grinta e una testa che funziona come una lama di rasoio, vuol dire che segue uno stile di vita sano. Su un corpo devastato non troverete mai una mente lucida».

Milly Carlucci: «Avrei voluto un terzo figlio. Le donne grandi che fanno i figli non devono essere giudicate»

«Sono situazioni che non possono essere viste in maniera generica, ogni donna fa caso a sé, anche per la possibilità fisica di portare a termine una gravidanza e di avere l’energia per crescere un bambino. D’altro canto, è verissimo che la vita umana si sta allungando, leggo sui giornali di persone ultracentenarie che sono uscite vittoriose dal confronto con il Covid. Ci stiamo evolvendo, la medicina e la prevenzione hanno fatto tanti passi in avanti. Oggi incontrare una persona di 90 anni fa parte della normalità, mentre una volta era un caso eccezionale. Detto questo, chiaramente diventare mamma a una certa età non è un passo da compiere a cuor leggero, perché, comunque, un conto è una donna di 18 anni e un conto una di 50».

Vorrà dire che si godrà i nipotini, quando arriveranno

«Chi lo sa, i miei figli, Angelica e Patrick, sono molto proiettati sulla carriera e per ora non vogliono che si metta loro pressione parlando di questo argomento».

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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