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Nuove varianti Covid: cosa sappiamo finora?

Estremamente contagiose, si stanno diffondendo a macchia d'olio in tutto il mondo. Dobbiamo preoccuparci? E se sì, quanto?

Cosa sappiamo sulle nuove varianti Covid? Molto contagiose, tanto da essere chiamate super varianti, per la loro capacità di diffusione velocissima si chiamano tecnicamente XBB.1.5 e BF.7. Comunemente la prima si chiama Kraken, è una sottovariante di Omicron e sta diventando dominante negli Stati Uniti, mentre si sta diffondendo anche in Europa. La seconda è invece quella che sta colpendo la Cina e che ha messo in gravi difficoltà soprattutto Shanghai.

Quali sono i sintomi delle nuove varianti Covid?

Anche con queste due nuove mutazioni i sintomi restano simili a quelli dell’influenza che quest’anno sta colpendo duro. Le manifestazioni sono soprattutto respiratorie, con congestione nasale, tosse secca, mal di gola, mal di testa, affaticamento e vertigini. Avrebbe una buona capacità di eludere le difese immunitarie. Sarebbe questo il motivo che la porta a contagiare così tante persone. Numerose anche le reinfezioni. Queste due nuove varianti non causano, se non raramente, ageusia e anosmia, cioè la perdita temporanea di gusto e olfatto. Per avere la certezza di essere stati colpiti, è necessario sottoporsi a un tampone.

Gruppo San Donato

Funzionano i vaccini e le terapie già conosciute?

Secondo gli esperti, anche se capace di eludere in parte il nostro sistema difensivo, non dovrebbe far aumentare troppo le ospedalizzazioni e i sintomi gravi. Appartengono infatti tutti alla famiglia di Omicron e funzionano i vaccini soprattutto quelli aggiornati. Una notizia rassicurante intanto arriva inoltre da uno studio, condotto da università giapponesi e statunitensi, pubblicato sul New England Journal of Medicine: gli antivirali, e in particolare il Paxlovid (nirmatrelvir), continuano a funzionare perfettamente sulle nuove varianti del virus SarsCoV2. Al momento, i dati disponibili non sembrano però indicare una sua particolare aggressività sull’organismo.

Nuove varianti Covid: le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità

In ogni caso, di qualsiasi variante si parli, l’Istituto Superiore di Sanità continua a sottolineare come chi corre i rischi più gravi di contrarre una malattia grave che porta al decesso sono le persone non ancora vaccinate. Nell’ultimo report esteso dell’Iss si legge che nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati, il tasso di mortalità risulta tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e quasi cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni.

 

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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