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Covid in Cina: esperto tedesco, «Nessun rischio alto per l’Europa»

In un'intervista al Corriere della Sera il virologo tedesco Thomas Mertens tranquillizza sull'impatto in Europa dei molti contagi in Cina

Qual è il rischio in Europa per l’ondata di casi di Covid in Cina? Il rischio è moderato. È tranquillizzante Thomas Mertens, presidente della commissione sui vaccini in Germania al prestigioso Robert Koch Institut. Uno dei massimi esperti europei ha spiegato come nessuno delle varianti finora conosciute sia capace di evadere totalmente l’immunità. «Il virus – ha spiegato – ha già trovato una sua condizione quasi ottimale in termini di infettività. Per spiegarla in termini molto semplici, potrebbe ritenersi soddisfatto del suo stato attuale che gli permette di infettare facilmente e convivere con l’uomo. Oltretutto le possibilità che ha di cambiare ulteriormente non sono illimitate».

Conseguenze per i casi di Covid in Cina: non siamo più in pandemia

Il virologo ha sottolineato che le mutazioni accadono durante la replicazioni. Quindi più contagi ci sono, più è semplice che ci siano nuove varianti. Come espresso già dal virologo italiano Giorgio Palù, anche il suo collega tedesco si dice convinto che non siamo più in una condizione di pandemia. «La pandemia – ha spiegato – si riferisce a una situazione in cui un agente infettivo nuovo per l’uomo e precedentemente sconosciuto al sistema immunitario umano si diffonde indefinitamente in tutto il mondo. Endemia significa che un agente patogeno noto si mantiene presente nella popolazione e crea infezioni, ma contro il quale esiste una certa immunità di base costruita grazie alla vaccinazione e all’infezione contratta naturalmente».

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Conseguenze per i casi di Covid in Cina: perché continuano a esserci ondate di infezioni?

Mertens ha anche spiegato perché continuiamo comunque a dover affrontare ondate di infezioni. La situazione è normale. È ciò che avviene anche con l’influenza stagionale. Sono in genere infezioni più lievi, con i casi gravi che sono limitati alle persone a rischio, come gli immunodepressi e gli anziani, soprattutto se non hanno ricevuto le quattro dosi di vaccino consigliate.

Serve un piano standard per le vaccinazione in futuro?

A questo proposito ha ricordato che ormai si dovrebbe procedere come per tutte le altre vaccinazioni. Occorrerebbe indicare chi deve continuare a vaccinarsi anche in futuro e ogni quando. Ha anche annunciato che il Koch Institut sta proprio redigendo uno schema di vaccinazione anti Covid per gli anni futuri. Si parla di vaccinazioni standard, quindi non più in regime di emergenza.

Parlando della decisione di alcuni Paesi europei e anche degli Stati Uniti di sottoporre a tampone i cittadini in arrivo dalla Cina, Mertens sostiene che non ci sia una giustificazione scientifica, almeno al momento.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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