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Antonio Cupo: che bruciori per il reflusso gastroesofageo

«I succhi gastrici lasciavano la pancia e andavano su per l’esofago. Avevo la gola in fiamme»

«Tempo fa ho dovuto fare i conti con un disturbo che è durato più di un anno, il reflusso di acido», racconta Antonio Cupo. «I farmaci prescritti dal medico non funzionavano, così mi sono fatto una dieta su misura e oggi bevo due litri di verdure centrifugate al giorno».
Ecco la confessione dell’attore a OK.

«Suonavo con il mio gruppo rock, The Hybrid Cartel. Ogni sera frequentavamo locali avvolti nel fumo di sigarette, si dormiva poco, si mangiava quel che capitava. Non era il massimo per la salute. L’episodio che mi ha allarmato si è verificato durante l’ultimo di una serie di concerti: ero in piedi davanti all’asta del microfono, con la mia chitarra, ma dalla gola non usciva alcun suono. Per alcuni secondi sono rimasto in preda al panico e a una sensazione bruttissima: come se si fossero bruciate le corde vocali. Poi sono riuscito a cantare, ma l’indomani sono corso a farmi visitare. Ed è lì che il medico curante mi ha parlato di reflusso gastroesofageo. “I succhi gastrici dello stomaco finiscono in gola”, mi ha spiegato. “Irritano le corde vocali, non le bruciano, stia tranquillo”.

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Le pillole antiacido non hanno funzionato
La mia voce però non arrivava più alle note alte. Allora sono andato da uno specialista, che mi ha prescritto delle pillole antiacido. La cura ha portato a un effetto opposto: i sintomi non passavano, anzi, mi sembrava che si intensificassero. Così ho deciso di auto-studiarmi.

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Avevo letto che questo disturbo viene influenzato molto dal cibo, cioè che esistono alimenti in grado di incentivare il reflusso e altri capaci di frenarlo. Per capire che effetto avessero gli alimenti su di me, ho deciso di cancellarli tutti e di ricominciare da zero.

Ho scoperto che a farmi male erano pomodoro e caffè
Il primo giorno mi sono limitato a bere acqua. L’indomani ho aggiunto solo l’insalata, quindi via via la carne di pollo, il riso, la pasta, verificando ogni volta il risultato. Alla fine dell’esperimento ho scoperto che i problemi venivano causati soprattutto da pomodoro, succo d’arancia, noccioline e caffè americano, oltre che dal fumo. Anche gli alcolici contribuivano a peggiorare il problema, perché, mi hanno detto, rendono meno tonica la valvola tra esofago e stomaco. A quel punto mi sono attrezzato per ridurre al minimo i danni: piatti semplici, cotture poco elaborate.
Cerco di evitare i grassi, con maggiori difficoltà quando vado negli Stati Uniti, dove si è circondati da ristoranti che servono schifezze. In genere scelgo alimenti ricchi di fibre, che permettono allo stomaco di svuotarsi in fretta: ecco perché consumo tonnellate di verdura e frutta. Vorrei mangiarne dieci chili al giorno, ma non è umanamente possibile ingurgitare una tale quantità di cibi solidi.

La mia cura? Due litri al giorno di vegetali centrifugati
Porto sempre con me una centrifuga e trasformo questo ben di Dio in due litri di liquidi. Mi regolo così: entro mezzogiorno bevo il primo centrifugato di frutta fresca. Nel pomeriggio, rigorosamente entro le 16, preparo un frullato vegetale, privilegiando verdure a foglie verdi come gli spinaci o bianche come il sedano. Mi sono abituato ad annusare molto i cibi: se il naso dice sì, mangio volentieri. La mia ricetta funziona. E ormai digerisco benissimo, senza altri problemi. È un’altra vita, rispetto a quando soffrivo di reflusso gastroesofageo e dovevo dormire con il letto in pendenza, per evitare agli acidi della pancia di ritornare in gola.

Se non trovo cibi sani preferisco non mangiare
Le notti non erano quasi mai tranquille. E dovevo controllare l’abbigliamento (niente cinture troppo strette in vita) e gli orari in cui fare attività fisica: vietate le ore a ridosso dei pasti, perché anche lo sport intenso può favorire la risalita dei succhi gastrici. Ora, per fortuna, sono libero di correre quando voglio e di dormire come mi pare. L’unica accortezza è quella di cenare almeno due ore prima dello spettacolo, bevendo un solo caffè nel pomeriggio. Ma se non trovo cibo sano e leggero preferisco non mangiare affatto. A quel punto mi affido, in toto, ai miei amati liquidi di frutta e verdura. Tanto, ho sempre la centrifuga con me, nel bagagliaio dell’auto».
Antonio Cupo (testo raccolto da Lucia Zorzi nell’agosto 2009 per OK La salute prima di tutto)

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