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Benedetta Mazza: «Sono stata minacciata di morte sui social»

Commenti sempre più pesanti sul suo profilo Instagram e poi l’escalation di odio che le ha fatto vivere per mesi nel terrore

Attrice, conduttrice ed ex modella, Benedetta Mazza, 32 anni, è stata una delle Professoresse de L’Eredità e volto di Rai Gulp. Ha preso parte a reality come Pechino Express e GFVIP. Ora è una delle presenter di QVC e conduce il programma radiofonico Swipe su RDS Next. A OK Salute e Benessere racconta di aver ricevuto pesanti minacce digitali.

Una buona parte della mia vita la condivido sui social

Sono una persona solare, vivo in modo positivo e difficilmente mi capita di pensare male delle persone. Tendo a giustificare, ma soprattutto a dare una seconda possibilità. Qualcuno mi ha chiamata ingenua e forse lo sono, dopo tutto. Questo è il preambolo che devo fare per spiegarvi l’incubo che ho vissuto l’anno scorso. Essendo un personaggio pubblico, mi trovo spesso sotto i riflettori. Se a ciò aggiungiamo il fatto che una buona parte della mia vita la condivido sui social, posso dire che c’è poco che nascondo di me. Che siano successi, gioie, a volte anche scivoloni, il mio profilo Instagram è una finestra tramite la quale, chi mi segue, può condividere con me attimi della mia esistenza.

Gruppo San Donato

Ho un ottimo rapporto con i miei follower, dai quali accetto sia complimenti sia critiche, a maggior ragione se costruttive. Ovviamente, tra i molti commenti è «normale» che ne spunti qualcuno negativo. Di haters è pieno il mondo: ci sono quelli che mi insultano usando il loro profilo reale e i troll, che creano account falsi apposta per lanciarmi addosso critiche senza avere il coraggio di mostrarsi per quello che sono. Io non blocco mai; penso che tutto faccia parte del gioco. Se ti esponi, non puoi essere apprezzata da chiunque.

Ho iniziato a ricevere minacce di morte

A marzo 2021, però, la mia vita è stata sconvolta da un evento. Ho cominciato a ricevere messaggi in direct, commenti pubblici sempre più pressanti e pericolosi. Insulti che sono velocemente sfociati in minacce di morte. Come mio solito, all’inizio non ci ho dato peso e ho semplicemente ignorato la cosa. Poi le intimidazioni si sono fatte più insistenti. Le ricevevo da due account diversi appartenenti a un uomo solo. Il «signore» in questione diceva che gli avevo rubato dati personali e che li usavo a sua insaputa. Inoltre, sosteneva che lo avessi illuso su una possibile relazione tra di noi. Dagli insulti sul mio lavoro è passato al body shaming e alla diffamazione, in un’escalation tragica che ha portato fino a minacce di morte. Non solo nei miei confronti, ma anche contro i miei familiari e gli affetti più cari. Erano così pressanti che non ho più potuto far finta di niente. Vivevo nel terrore di incontrarlo andando al lavoro o tornando a casa. Se passeggiavo per strada, temevo chiunque mi si avvicinasse troppo.

Ricordo un episodio estivo: ero in spiaggia con delle amiche quando, a un certo punto, si è avvicinato un gruppo di persone. Mi fissavano e, indicandomi, parlavano tra loro. Subito ho pensato che tra queste ci fosse lui, così il panico mi ha sopraffatta e mi sono sentita quasi svenire. Poi, ho scoperto che il gruppo mi aveva riconosciuta e voleva solo parlarmi.

Ho denunciato ma mi sono sentita abbandonata

Era giunto il momento di fare qualcosa. Ho contattato un legale per avviare il Codice Rosso, ho sporto denuncia ai Carabinieri e mi sono rivolta alla Polizia Postale, segnalando i due account. È triste dirlo, ma queste azioni non hanno portato a nulla. In quel periodo mi sono sentita abbandonata da chi avrebbe dovuto proteggermi. Per fortuna, tutto è cambiato grazie a un amico che ha contattato l’uomo sui social. Lui era più che lieto di poter raccontare il suo punto di vista e avere un uditorio disposto ad ascoltarlo. Così, il mio amico ha scoperto che stava minacciando un’altra ragazza. Messosi in contatto con lei (che, al contrario di me, lo conosceva di persona) e, a seguito della denuncia sporta dai suoi genitori, la situazione si è risolta e le minacce sono terminate. Attualmente è ricoverato presso una struttura che, spero, lo guarirà. Vorrei che le donne capissero che è indispensabile denunciare. Ma, soprattutto, farsi aiutare.

Benedetta Mazza

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