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1 volta su 4 l’antibiotico è prescritto inutilmente

L'Italia resta il Paese in cui si consumano più antibiotici in assoluto. Questo provoca l'aumento della pericolosissima antibiotico resistenza

Quanti antibiotici prescritti in Italia? Più del 25% delle volte in Italia gli antibiotici sono prescritti inutilmente. Il problema è grande, perché non solo persone rischiano effetti collaterali importanti senza avere benefici, ma questa tendenza rafforza la pericolosissima antibiotico-resistenza. Sappiamo che l’abuso di questi farmaci è una delle maggiori cause dei superbatteri resistenti. La notizia arriva dal rapporto nazionale “L’uso degli antibiotici in Italia“, redatto dall’Osservatorio nazionale sull’impiego del medicinali dell’Agenzia italiana del farmaco. Anche durante la pandemia c’è stato un abuso nell’uso degli antibiotici. Il coronavirus è appunto un virus quindi, senza complicanze batteriche, l’antibiotico non solo è inutile, ma anche dannoso.

Quanti antibiotici prescritti in Italia: il nostro è il Paese più colpito dall’antibiotico resistenza

Il nostro Paese ha già il triste primato delle persone che perdono la vita per questo problema. In Italia muoiono 10.000 persone all’anno per questo problema, un terzo di tutte le vittime dell’Unione europea. L’antibiotico resistenza accade nel momento in cui un antibiotico, precedentemente efficace nei confronti di un batterio, perde la capacità di uccidere quel microrganismo. Le conseguenze possono essere estremamente serie. Non si ha più la possibilità di sconfiggere diverse malattie di natura batterica.

Gruppo San Donato

10.000 persone morte all’anno per questa condizione

In Italia la resistenza è la più alta di tutti gli altri Paesi europei. I dati dell’Istituto Superiore della Sanità, ogni anno circa il 7-10% di pazienti viene colpito da un’infezione batterica multiresistente, spesso mortale. Le previsioni per il futuro non lasciano presagire nulla di buono.  Si stima che entro il 2050 senza interventi decisi in tutto il mondo ci potrebbero essere 10.000.000 di morti per questo problema. Fondamentale il corretto uso degli antibiotici.

Quanti antibiotici prescritti in Italia: troppe prescrizioni per la cistite non complicata

I dati del rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco parlano chiaro. Troppo spesso sono gli stessi medici a prescrivere in modo approssimativo gli antibiotici. L’uso inappropriato degli antibiotici supera il 25% dei casi nelle prescrizioni ambulatoriali per specifiche malattie infettive. Si tratta soprattutto di prescrizioni legate a malattie virali come l’influenza, il raffreddore comune, la laringotracheite, la faringite e la tonsillite, la cistite non complicata. Nel 2020 le stime osservate sono tutte in aumento rispetto all’anno precedente. La condizione per cui si prescrive più spesso l’antibiotico in modo inappropriato è la cistite non complicata nelle donne. Fortunatamente invece stanno diminuendo le prescrizioni per le infezioni delle prime vie respiratorie.

Servono test per capire se infezione virale o batterica

Come si diceva questa tendenza preoccupa particolarmente perché oltre l’80% delle assunzioni di antibiotici in Italia viene prescritta proprio dai medici di famiglia. Se da una parte i messaggi invitano i cittadini a prendere questi farmaci solo dietro prescrizione medica, dall’altra c’è il rischio che anche il medico posso sbagliare la sua diagnosi. Quindi bisogna sempre chiedere al nostro medico perché stia scegliendo di darci questa classe di farmaci. Ricordiamo che per conoscere se un problema sia di natura virale o batterica occorre fare dei test di diagnosi.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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