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Con la vitamina D, difese più forti contro il tumore del colon

Il sole stimola la sua produzione nell'organismo: alte concentrazioni nel sangue hanno un ruolo preventivo e di difesa sul cancro del colon-retto. Lo studio americano

Per difenderci dal tumore del colon-retto, scende in campo anche il sole con un arma naturale: la vitamina D, prodotta nell’uomo in quantità sufficienti alla semplice esposizione alla luce. Quando i suoi livelli nel sangue sono elevati, il sistema di difesa anti-cancro dell’organismo si mette sull’attenti e contrasta con maggiore forza l’avanzata del tumore del colon: lo dimostra una ricerca del Dana Farber-Cancer Institute di Boston, pubblicata su Gut, la prima condotta su un ampio campione di pazienti.

Recenti evidenze avevano già messo in luce il ruolo della ‘vitamina del sole’ nella prevenzione di questo temuto ‘big killer’ dell’oncologia, che ogni anno colpisce 40-70 mila donne e uomini solo in Italia. Ora lo studio americano aggiunge alla lista dei benefici sulla salute dell’uomo il suo impatto positivo anche in chi ha già manifestato questo tipo di tumore. Più in generale «le persone con alti livelli di vitamina D nel sangue hanno un minore rischio di sviluppare un tumore del colon-retto», spiega il primo autore dello studio, Shuji Ogino, della Harvad School of Public Health e Brighman and Women’s Hospital. «Le indagini di laboratorio suggeriscono che la vitamina D potenzi l’azione del sistema immunitario attivando cellule T capaci di riconoscere e attaccare le cellule tumorali».

Gruppo San Donato

Il team statunitense ha cercato di chiarire se esiste e quanto è forte il legame tra la vitamina D nel sangue e i meccanismi immunitari. Lo ha fatto prendendo in esame i dati dei 170 mila partecipanti a due progetti di ricerca in corso (Nurses’Health Study e Health Professionals Follow-up Study) e selezionando un gruppo di 318 pazienti colpiti da tumore del colon-retto e 624 soggetti in salute, di cui erano disponibili i risultati delle analisi del sangue risalenti agli anni ‘90. Ripetendo gli esami, i ricercatori hanno messo a confronto le concentrazioni di 25-idrossivitamina D, un derivato della vitamina elaborato nel fegato, misurate nel sangue: elevati livelli di questa molecola, hanno concluso, sono associate a un rischio di sviluppare un tumore del colon inferiore alla media.

Il suo ruolo nel rafforzare il sistema immunitario è stato confermato anche da una ricerca parallela, dello stesso centro di Boston, che ha valutato la sopravvivenza dei pazienti con cancro del colon-retto in metastasi in relazione all’impatto di alte concentrazioni di vitamina D: sebbene siano state raccolte le prime evidente, sono gli stessi ricercatori a frenare facili entusiasmi, è presto per affermare che alte concentrazioni della vitamina possano incidere sulla sopravvivenza di chi ha già manifestato il tumore. Tuttavia «in futuro potremmo essere in grado di prevedere di quanto si riduce il rischio di cancro del colonretto aumentando l’apporto individuale di vitamina D», conclude Ogino.

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