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Avevo la spalla bloccata: sono guarito in dieci sedute

Gli anni passati appresso al trapezio sono stati lunghi e faticosi. No, non sto parlando dell’attrezzo degli acrobati, ma dal muscolo tra nuca e schiena, indispensabile per sollevare la spalla e far ruotare la testa. Ecco, il mio trapezio destro mi ha dato il tormento in ogni occasione della mia vita. Sempre contratto, sempre pronto a scatenare dolori e rigidità.

Gli anni passati appresso al trapezio sono stati lunghi e faticosi. No, non sto parlando dell’attrezzo degli acrobati, ma dal muscolo tra nuca e schiena, indispensabile per sollevare la spalla e far ruotare la testa. Ecco, il mio trapezio destro mi ha dato il tormento in ogni occasione della mia vita. Sempre contratto, sempre pronto a scatenare dolori e rigidità.

Facevo una gara di judo? Si presentava con fitte lancinanti. Salivo sul palco per uno spettacolo teatrale? Mi costringeva a muovermi come un burattino. Non solo ha interferito con la mia professione di attore e con la mia grande passione per le arti marziali, ma dava noia anche nelle piccole cose di tutti i giorni, come voltarsi indietro per fare una retromarcia in macchina.

Gruppo San Donato

L’ho combattuto con ogni arma possibile: antinfiammatori e analgesici quando non riuscivo quasi a muovermi dal dolore, massaggi e osteopatia quando tentavo di fare un po’ di prevenzione. Le cose miglioravano per qualche settimana, poi il trapezio tornava a farsi sentire. Ho provato anche il metodo Feldenkrais (leggi Fisioterapia e massaggi per battere il mal di schiena), che contro il mal di schiena ha dimostrato efficacia, ma è una tecnica lunga che richiede costanza e regolarità: in pratica, inconciliabile con i miei impegni lavorativi. Un giorno sei un tournée a Roma, poi vai a Venezia… E se cominci a saltare le sedute, finisci per buttare via i tuoi soldi. Quando pensavo di averle provate tutte e di dovermi rassegnare, al Piccolo di Milano di hanno parlato del Rolfing, una disciplina che spopolava negli Stati Uniti e che stava prendendo piede anche in Italia. Un anno e mezzo fa ho scoperto che a Catania, vicino alla mia Messina, operava Marina Blandini, una rolfer, cioè una persona autorizzata dall’Associazione italiana Rolfing a eseguire questo metodo.

Mi sono rivolto a lei con una certa dose di scetticismo, subito fugato però dalla disponibilità con cui ha impostato il primo colloquio. Ha chiesto che le raccontassi la mia storia e, pur non essendo un medico, è giunta alla stesse conclusioni del mio medico di famiglia, che tra l’altro è specializzato in medicina sportiva: le contratture al trapezio si scatenavano perché la mia postura era sbagliata, camminavo male e stavo in piedi peggio.

Ha poi iniziato una serie di dieci manipolazioni: le facevo quando potevo, a distanza di due settimane, o anche di un mese. All’inizio mi faceva un po’ male, ma già delle prime sedute il mio corpo è cambiato: i movimenti si sono fatti più sciolti, più naturali, è come se le articolazioni fossero immerse in un bagno d’olio. Ho finito il ciclo di dieci sedute circa un anno fa, e le contratture non sono più tornate. Merito anche dei «compiti a casa» che mi ha dato Marina: camminare senza trascinare le gambe e tenere la testa alta, senza abbassare il mento. Credetemi, è un’altra vita.
Luca Fiorino, 31 anni, Messina
(testo raccolto da Marcello Casiraghi) 

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