BenesserePersonaggi

Simona Izzo: «L’emicrania mi è passata con la menopausa»

«Mi fanno male i capelli», dice la borghese insoddisfatta Giuliana, interpretata da Monica Vitti, in Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Quella battuta del film riassume alla perfezione i feroci attacchi di emicrania di cui ho sofferto per trent’anni. Simona Izzo racconta a Ok Salute e Benessere i suoi terribili mal di testa.

Simona Izzo: mi faceva male il cuoio capelluto

Un dolore intenso, di origine muscolo-tensiva, simile a una morsa d’acciaio che comprimeva la testa e rendeva il cuoio capelluto ipersensibile a qualsiasi stimolo. Non riuscivo nemmeno a pettinarmi. Mi sembrava di vivere con un invisibile casco che mi tirava i capelli, procurandomi dolorose fitte per circa sei mesi all’anno. Meglio in estate o in inverno? Non saprei, la mia emicrania non seguiva una stagionalità e sembrava indipendente dal clima, dalla dieta e dagli eventi della vita. Però un bandolo della matassa c’è.

Gruppo San Donato

Simona Izzo: «I mal di testa sono cominciati dopo la nascita di mio figlio»

Tutto è iniziato a 23 anni, dopo la nascita di mio figlio Francesco e dopo che mio marito Antonello, da studente che strimpellava la chitarra, quale l’avevo conosciuto, cominciò a essere investito da un successo travolgente. Io ero già abituata a vivere sotto i riflettori. Figlia d’arte, con un padre regista e doppiatore e una madre pianista, avevo già debuttato nel mondo del cinema.

Lui invece fu un po’ destabilizzato dalla valanga di notorietà che investì il nostro matrimonio, mandandolo in crisi. Ognuno reagisce a modo suo. E io ebbi la mia prima crisi emicranica. Divorziai nel 1978, a soli 28 anni, ma il mal di testa non mollò la presa. Con i suoi ciclici attacchi, ormai era diventato un compagno di vita. Andava e veniva, scandendo il mio umore che era estremamente altalenante, al punto che ricevetti la diagnosi di sindrome bipolare subclinica. Paroloni. Ma come non scivolare nella depressione quando non riesci nemmeno a passare le dita tra i capelli e il dolore non ti dà tregua? Allora, per sfuggire alla sofferenza, mi rifugiavo nel sonno. Passavo dal set al divano, dalla creatività all’annebbiamento, dall’effervescenza di instancabile attrice, regista, doppiatrice e sceneggiatrice (quando stavo bene) alla più grigia letargia.

Gli antidepressivi non funzionavano con me

Dicono che la personalità emicranica, come hanno definito la mia, sia tipica delle persone tendenzialmente depresse o affette da un disturbo d’ansia. Però nessuno sa rispondere alla domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina. Mal di testa e sbalzi d’umore sono l’uno la conseguenza dell’altro, in un cerchio che non ha né capo né coda. Farmaci per allentare l’opprimente morsa d’acciaio? Li prendevo, ma non mi facevano quasi niente. Mi prescrivevano antidepressivi (i famosi inibitori della ricaptazione della serotonina) e persino degli anticonvulsivanti, utilizzati per curare le crisi epilettiche.

Simona Izzo: «Lo shiatsu mi ha aiutata»

Ma più che con le pillole ho iniziato a trovare sollievo con le sedute di shiatsu che facevo ogni settimana, per allentare le contratture muscolari che dalla base del cranio montavano verso l’apice della testa.

Una volta lessi un’intervista a Giulio Andreotti, che come me era vittima di violenti attacchi di emicrania. Confessava di essere passato da una «piccola anfetamina», per tenere a bada il dolore, alle manine di due thailandesi che con il loro tocco gentile gli regalavano benessere. Per me è stato uguale. Dopo anni di inutili cachet, il sollievo è arrivato dello shiatsu. Solo un serotoninergico, che ho preso per quattro o cinque anni, ha funzionato un po’. Era a base di sertralina e per un paio di giorni riusciva ad alzarmi la soglia del dolore.

Simona Izzo: «Quando hai male, scrivi»

Un giorno il marito psichiatra di mia sorella mi disse: «Quando hai male non dormire, scrivi. Racconta a te stessa cosa provi, metti nero su bianco il tuo dolore». Ho cominciato, quindi, a non ricercare l’evasione, a fare della mia emicrania il punto di partenza per un percorso a ritroso. Viaggiando nel tempo, mi sono ricordata di quando a 11 anni sono stata operata di appendicite e avevo per compagno di corsia un ragazzo con la leucemia. Stava male, allora non c’erano cure per i tumori del sangue e io cercavo di alleviare la sua sofferenza leggendogli i racconti di un libro. E quando arrivavo all’ultima pagina, continuavo a «leggere» attingendo storie inventate dalla mia fantasia.

Lui non avvertiva il «salto», io continuavo a imbastire il filo della narrazione ma dentro percepivo un malessere esistenziale, come se tutto il male del mondo mi fosse piovuto addosso. Credo che lì si siano gettate le basi delle mie future crisi emicraniche, quando il dolore da spirituale è diventato fisico.

Con la menopausa l’emicrania se n’è andata da sola

Fortunatamente, l’emicrania è passata da sola con l’arrivo della menopausa, a riprova che probabilmente soffrivo di squilibri ormonali. Troppi estrogeni? Boh, chi può dirlo? Fatto sta che ho iniziato subito a stare meglio. Ma poiché non amo le spiegazioni «meccanicistiche», che riconducono tutto alla biochimica, penso che il progressivo miglioramento della mia salute sia dovuto anche a Ricky, che ho incontrato a 33 anni e sposato poi a 40. Lui mi è sempre stato vicino, anche durante i famigerati attacchi, e ha stemperato non solo il mal di testa, ma soprattutto l’ansia che l’accompagnava. La sua sensibilità e capacità di sopportazione mi hanno curata più dei farmaci e ho capito che niente meglio della mano di un compagno che cerca la tua prima di dormire può fare da balsamo al dolore fisico ed esistenziale.

Simona Izzo:«Sono stata operata tre volte di ernia»

Dopo la menopausa è subentrato il mal di schiena (sono stata operata tre volte di ernia). Anche in questo caso la mia salvezza è venuta non dalle pillole ma dalle mani di un’esperta. Un’osteopata mi ha rimesso in sesto la schiena e mi ha fatto scoprire il massaggio craniosacrale per fugare i primi accenni di mal di testa, che ogni tanto torna a farsi vivo, anche se in maniera molto attenuata. Mi ha anche insegnato delle tecniche di rilassamento e di automassaggio che pratico a casa, in chiave preventiva.

Simona Izzo

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio