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Scrub e peeling: i migliori prodotti per esfoliare la pelle prima dell’estate

L’arrivo della primavera è l’occasione per risvegliare la vitalità della propria pelle con i trattamenti esfolianti

La primavera è una delicata fase di transizione che impegna tutto l’organismo. La pelle non fa eccezione. «Va sostenuta con una strategia di cura puntuale, capace di favorirne il rinnovamento profondo», commenta Mariuccia Bucci, dermatologa e presidente dell’ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology). «Dopo l’inverno la pelle si presenta ispessita e grigiastra sul corpo, povera di luce e di omogeneità sul viso. Durante la stagione fredda, del resto, si tende in genere a lavorare molto sull’idratazione con l’applicazione di creme corpose e nutrienti, ma si finisce per trascurare, vuoi per abitudine, vuoi per pigrizia, la fase del rinnovamento che diventa invece cruciale proprio con l’arrivo della primavera».

L’esfoliazione porta via lo strato superficiale di cellule morte e impurità

Il passaggio chiave in questo momento dell’anno? «L’esfoliazione, un gesto di cui una buona routine di skin care non può mai fare a meno, e a maggior ragione al cambio di stagione», spiega Mara Alvaro, cosmetologa e formulatrice per HSA Cosmetics, autrice del libro La cosmetica è una cosa seria (StreetLib). «La pelle si rinnova completamente ogni 28 giorni, ma questo processo può avvenire in modo meno efficace per colpa di diversi fattori che vanno dall’età allo stile di vita, dall’alimentazione alle scarse attenzioni cosmetiche: l’esfoliazione aiuta la pelle a rinnovarsi in modo omogeneo e lo fa portando via lo strato superficiale di cellule morte e impurità che ostruiscono i pori, accelerano l’ossidazione e ingrigiscono».

Gruppo San Donato

Innesca infatti una reazione a catena che dalla superficie scende in profondità dando una scossa ai processi vitali della cute, aiutandola così a ripararsi e rigenerarsi. «Il primo beneficio dell’esfoliazione è quindi una pelle che ritrova luce e morbidezza, a cui se ne aggiunge uno ulteriore: liberando i pori si consente una miglior penetrazione e un maggior assorbimento dei prodotti di trattamento per il viso e il corpo, potenziandone così l’efficacia», aggiunge la cosmetologa.

Due tipi di esfoliazione: scrub e peeling

«Le formule cosmetiche che si usano per rinnovare la pelle sono gli scrub e i peeling», spiega Claudia Riccardi, biologa e membro del comitato direttivo di Aideco, Associazione italiana di dermatologia e cosmetologia. Si tratta di due tipologie di prodotti che raggiungono l’obiettivo comune di esfoliare la pelle attraverso meccanismi di azione diversi.

Scrub

«Con il termine inglese di scrub, che significa “strofinio”, si indica un prodotto che elimina le cellule morte per via meccanica, grazie all’azione abrasiva di sostanze granulose presenti nella formula. Dal gennaio 2020 la legge ha abolito l’impiego a livello cosmetico dei cosiddetti micro-beads, frammenti di sostanze plastiche che per via delle loro piccole dimensioni (meno di 5 mm) non vengono trattenuti dalla maggior parte dei sistemi di depurazione e finiscono direttamente nelle acque con conseguenze nefaste per l’ambiente».

Oggi gli scrub levigano quindi la pelle con particelle di origine naturale, granelli di zucchero di canna o di sale marino, polveri di pomice e di quarzo, frammenti di noccioli di frutti, semi di uva, mandorle, noci e scorze di agrumi. «Negli esfolianti per il viso i granuli sono molto piccoli per rispettare la delicatezza della zona, mentre possono essere di dimensioni maggiori in quelli per il corpo», prosegue Claudia Riccardi. «Entrambe le formulazioni sono in genere arricchite con oli vegetali che rendono l’esfoliazione più dolce e contribuiscono a dare levigata morbidezza alla cute».

Peeling

I peeling, dall’inglese sbucciare, assicurano un’esfoliazione più profonda rispetto a quella meccanica dello scrub. «La loro azione avviene per via chimica attraverso sostanze definite cheratolitiche perché in grado di rompere le catene proteiche della cheratina di cui è fatto lo strato corneo superficiale, in modo che le cellule morte vengano eliminate senza che quelle sottostanti subiscano danni», continua l’esperta Aideco. «I peeling di uso domestico utilizzano in genere per questo scopo gli idrossiacidi, una grande famiglia che comprende tre classi di acidi, simili ma al tempo stesso diversi per struttura chimica e quindi per gli effetti che producono sulla pelle».

  • Alfa-idrossiacidi. Identificati con la sigla AHA, sono conosciuti come acidi della frutta per la loro derivazione. «Il più utilizzato in cosmetica è l’acido glicolico ricavato dalla canna da zucchero a cui si aggiungono il mandelico dalle mandorle, il malico che arriva dalle mele, il tartarico dall’uva e il citrico dagli agrumi: hanno tutti un’azione esfoliante, ma vantano anche un buon effetto idratante che contribuisce a dare compattezza e luce alla pelle», commenta Claudia Riccardi. «Sono generalmente ben tollerati anche perché presenti nei cosmetici a un livello massimo di concentrazione raccomandato del 10% e in formule con un valore di pH superiore a 3,5 (quindi poco acido) così da limitare il rischio di irritazioni cutanee».
  • Beta-idrossiacidi. «Il più noto dei BHA, sigla con cui si identifica questo gruppo di acidi, è il salicilico, sostanza presente in molti frutti, albicocche, pesche, uva, ananas e fragole, in verdure come gli spinaci e il radicchio e in piante come la spirea ulmaria e il salice bianco da cui prende il nome», continua la biologa. «Alla capacità esfoliante e rinnovatrice, i beta-idrossiacidi uniscono un effetto schiarente e perfezionante che li rende efficaci nel contrastare le discromie, le macchie e le imperfezioni delle pelli miste, grasse e a tendenza acneica».
  • Poli-idrossiacidi. «I meno noti PHA, classe di cui fanno parte sostanze come il gluconolattone, hanno molecole più grandi di quelle degli alfa e beta-idrossiacidi che penetrano nella pelle più lentamente arrivando a una minor profondità», conclude Claudia Riccardi. «Per questa ragione vengono considerati acidi più delicati, sia pur restando efficaci nella loro azione esfoliante».

Esfoliazione: precise modalità di utilizzo

«Un’esfoliazione regolare, stimolando il turnover cellulare, ravviva il colorito, migliora la grana della pelle, attenua le macchie e prepara al meglio ai trattamenti successivi», commenta Mara Alvaro. Ma la dolcezza, quando si interviene su un’area delicata come il viso, è d’obbligo. «Attenzione quindi a non eccedere nelle applicazioni e a non usare esfolianti particolarmente decisi per evitare che la barriera protettiva si alteri e la cute si impoverisca e si indebolisca», è il consiglio di Mariuccia Bucci. «A inizio primavera per dare una sferzata di vitalità alla pelle dopo il letargo invernale si può quindi programmare lo scrub due volte la settimana passando poi a un uso settimanale». Il prodotto si strofina sulla pelle già detersa e ancora umida con un massaggio leggero e non eccessivamente prolungato, procedendo poi a un risciacquo accurato con acqua tiepida per eliminare ogni residuo.

Nel caso si scelga l’esfoliazione chimica è importante sapere che ogni prodotto, sia una crema, una lozione o una maschera, ha una precisa modalità di utilizzo che va verificata leggendo con attenzione le indicazioni d’uso. «In linea di massima si consiglia di utilizzare gli esfolianti cheratolitici due volte la settimana per un periodo di un paio di mesi, applicandoli la sera e procedendo a detergere bene il viso il mattino», continua la dermatologa. Generalmente si tratta di formule studiate per adattarsi a tutti i tipi di pelle, «ma in caso di un’epidermide particolarmente fragile e sensibile è opportuno chiedere il parere del dermatologo sui prodotti più indicati da usare», precisa Claudia Riccardi. «Va poi tenuto presente che, dopo aver usato di sera un peeling, è opportuno proteggere di giorno la pelle con un idratante che contenga filtri solari per scongiurare ogni possibile rischio di irritazioni e macchie scure».

Come si fa?

Lo scrub per il corpo è semplice. Innanzitutto, è bene restare un attimo sotto il getto caldo della doccia: questo consente ai pori di aprirsi e rende più facile l’eliminazione delle cellule morte. Si passa poi a massaggiare il prodotto insistendo sulle zone più ruvide e sciacquando infine il tutto. «Per quanto delicata, l’esfoliazione agisce sulla barriera protettiva della cute: per questo è fondamentale che all’uso dello scrub segua sempre l’applicazione di un prodotto idratante sia per il viso sia per il corpo», conclude Mariuccia Bucci.
Un’alternativa allo scrub è rappresentata da spazzole in setole, manopole e spugne realizzate in materiali adatti a favorire l’eliminazione delle cellule morte, sia naturali come il crine vegetale, la loofah, il lino, sia sintetici. Si usano sotto la doccia, mai in associazione con lo scrub per evitare un’azione troppo decisa, e solo un paio di volte la settimana. Importante poi lavarle con cura a fine uso e farle asciugare all’aria aperta perché non diventino terreno di proliferazione di batteri dannosi per la pelle.

All’esfoliazione bisogna affiancare altri trattamenti

Per rinnovare la pelle a inizio primavera si possono affiancare all’esfoliazione altri trattamenti cosmetici che l’aiutino a ritrovare vitalità. Per il corpo è fondamentale potenziare idratazione e nutrimento con l’applicazione quotidiana di creme, sieri e oli ad alta concentrazione di sostanze emollienti e rigeneranti come gli oli e i burri vegetali, le ceramidi, le vitamine del gruppo B, in particolare la B3 e la B5. «Per il viso può essere utile inserire nella routine di cura quotidiana una formula booster proposta in fiale, capsule o ampolle, con un’alta concentrazione di sostanze fortemente idratanti come l’acido ialuronico, vitamine come la C capace di stimolare la produzione di elastina e collagene per dare compattezza e insieme di uniformare e illuminare, retinolo con funzione antiage, antiossidanti come il resveratrolo per potenziare le difese della cute e cominciare già da ora a prepararla all’estate», spiega la dermatologa Mariuccia Bucci.

Doppia esfoliazione

guudcure

Peeling Mask della linea Pollution Free di Guudcure (29 euro, su shop.hsacosmetics.com) è una maschera che esfolia in due direzioni, per via meccanica con microperle e per via chimica con acido glicolico. Nella formula anche pantenolo che addolcisce, estratto di crescione e zeolite dall’azione antiossidante e dall’effetto purificante.

Esfoliare delicatamente

La linea Pore · remedy di Dr.Jart+ è composta da Pore · remedy PHA Exfoliating Serum (37 euro) e Pore · remedy Purifying Mud Mask (6 euro). Il siero esfoliante, con il 7% di PHA, riduce l’eccesso di sebo, i punti neri ed elimina le cellule morte della pelle. La maschera, a base di argilla verde e sale marino, riduce l’eccesso di sebo e attenua l’aspetto dei pori.

Libera i pori e illumina

teaology

Con infuso di tè verde bio, acido salicilico, acido ialuronico e un complesso lenitivo a base di aloe, glicerina e niacinamide, Tea Glow di Teaology (24 euro, su teaologyskincare.com) è una lozione delicata, di uso quotidiano, capace di rimuovere le cellule morte idratando e tonificando per una carnagione più omogenea e vitale.

In soffice mousse

salba

L’esfoliazione diventa un gesto piacevolissimo con la Mousse-Scrub Corpo di Salba (14,50 euro, in profumeria e su socostore.it). Sotto l’acqua della doccia si trasforma infatti in una schiuma morbida e delicata che, grazie ai granelli di zucchero, libera i pori dalle impurità e dalle cellule morte per dare ossigeno e vitalità alla cute.

Sotto la doccia

martini spa

La Manopola a doppia azione Soft & Scrub della linea Hygiene + Body Scrub di Martini Spa (11,80 euro, nella grande distribuzione) contiene argento incorporato nel filato per inibire la crescita dei batteri: ha un lato morbido per la detersione quotidiana e un lato scrub che esfolia delicatamente per una pelle più setosa e compatta.

Confezione monodose

baija

Un mix di mandorle, noci e vinaccioli che si fonde con olio di mandorle per rimuovere con dolcezza le cellule morte. Crunchy Shot di Baïja è una polvere esfoliante che sotto la doccia risveglia la morbidezza della pelle coccolando i sensi con un goloso profumo (6,90 euro, nei centri estetici e su baija.it).

Un prodotto, vari usi

svr

Microgommage [A] Lift di SVR (30 euro, in farmacia) ha un duplice utilizzo: funziona come scrub meccanico grazie al quarzo e alla sabbia vulcanica e come maschera che stimola il rinnovamento con la vitamina A. Delicato, una volta sciacquato si trasforma in latte che purifica a fondo senza impoverire la cute, lasciando il viso fresco e luminoso.

Formula naturale

l'erbolario

Adatta a tutti i tipi di pelle, in una pratica confezione monodose, la Maschera Scrub Viso Ristrutturante della linea I Colori dell’Orto de L’Erbolario (3,90 euro, in erboristeria e su erbolario.com) elimina le cellule morte con granuli esfolianti da mandorla e semi di uva e con succhi di uva e melograno dà tono e compattezza al viso.

Agisce di notte

uriage

Riduce le piccole rughe, attenua le macchie, risveglia l’incarnato: Age Protect Crema Notte Peeling Multi-azione di Uriage (38,90 euro, in farmacia) sfrutta l’azione rinnovatrice degli AHA per favorire durante il riposo l’ossigenazione della cute mentre con acqua termale di Uriage e cere vegetali addolcisce e incrementa l’idratazione.

In versione solida

omnia botanica

Arricchito con farina di mandorle bio, polvere di noccioli di albicocca e scorza di arancia, lo Scrub Solido Omnia Botanica (4,99 euro, nella grande distribuzione) combina un’azione detergente con un delicato effetto esfoliante: dopo la doccia la pelle è levigata e avvolta da una discreta profumazione fiorita.

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