Benessere

Scrivere a mano fa bene al cervello: ecco tutti i benefici

Usare carta e penna richiede più tempo, ma permette di pensare maggiormente mentre si scrive. Questo migliora la memoria e apporta tantissimi altri benefici

In un mondo dominato dalla tecnologia, con smartphone e computer che occupano ogni aspetto della nostra vita quotidiana, l’arte dello scrivere a mano sembra essere caduta in disuso. Tuttavia, numerosi studi dimostrano che la grafia è una scelta che può portare significativi benefici per il nostro cervello e il nostro benessere generale.

Scrivere a mano: tutti i benefici

Miglioramento della memoria

Secondo uno studio dell’Università di Princeton, negli Stati Uniti, annotare manualmente le informazioni permette di ricordarsele meglio in un secondo momento. Questo accade perché la grafia coinvolge più parti del cervello rispetto alla digitazione. Quando scriviamo a mano, infatti, attiviamo il sistema:

Gruppo San Donato

  • motorio;
  • visivo;
  • cognitivo.

Questo processo complesso aiuta a consolidare le informazioni. Ne sono un esempio gli studenti che prendono appunti a mano durante le lezioni: essi dimostrano di ricordare meglio le lezioni rispetto a coloro che usano il computer.

Sviluppo delle capacità cognitive

La scrittura a mano è collegata allo sviluppo delle capacità cognitive. Nei bambini, questa pratica aiuta a migliorare la coordinazione occhio-mano, le abilità motorie fini e la consapevolezza spaziale. Negli adulti, mantiene il cervello attivo e può contribuire a prevenire il declino cognitivo.

Scrivere a mano: creatività ed espressione personale

Scrivere a mano è un processo più lungo e non automatico rispetto al digitare su una tastiera. Mentre scriviamo il nostro cervello è quindi libero di elaborare idee, di esercitare lo spirito critico, insomma di prendere altre strade rispetto ai contenuti che stiamo assimilando e mettendo nero su bianco. Per questo motivo grazie alla grafia stimoliamo la creatività e l’espressione personale. Molti scrittori e artisti trovano ispirazione proprio attraverso il contatto diretto con il loro strumento di scrittura, senza le distrazioni digitali.

Concentrazione

Sono diverse le ricerche scientifiche che attestano che il cervello si sviluppa anche grazie al modo di comporre le lettere sulla pagina. Abilità come la concentrazione si rafforzano anche grazie al linguaggio scritto che, impegnando mente e corpo nello stesso tempo, favorisce la tensione verso un unico obiettivo e allena a mantenere volontà e ritmo per perseguire un risultato, senza lasciarsi distrarre.

La velocità del parlato altrui o del nostro monologo interiore ci mette inoltre nelle condizioni di non poter scrivere tutto, quindi da un lato ci viene richiesto già di individuare delle priorità e dall’altro di sintetizzarle. La scrittura a mano richiede, inoltre, maggiore attenzione rispetto alla digitazione. Questa concentrazione può migliorare le nostre capacità di focalizzazione e attenzione su un singolo compito, riducendo le distrazioni e aumentando la produttività.

Scrivere a mano: riduzione dello stress

Scrivere a mano può avere effetti terapeutici, aiutando a ridurre lo stress e l’ansia. La scrittura espressiva è una tecnica utilizzata in molte terapie per consentire alle persone di elaborare emozioni e esperienze difficili. Tenere un diario, per esempio, è un modo efficace per gestire lo stress quotidiano.

Connessione emotiva

C’è una connessione emotiva più profonda con la scrittura a mano. Le lettere scritte a mano, ad esempio, sono considerate più personali e significative rispetto a un messaggio di testo o email. Questo tipo di scrittura trasmette cura e considerazione, rafforzando i legami personali.

Scrivere a mano: longevità

Lungi dal demonizzare strumenti che hanno dato una risposta pratica ed efficace alle esigenze di velocità e standardizzazione della comunicazione, scrivere a mano è oggi una delle opzioni possibili, ma dovrebbe essere considerata una pratica irrinunciabile a ogni età. Così come scrivere a mano rafforza lo sviluppo di alcune competenze cognitive soprattutto nei bambini e nei più giovani, la stessa attività permette anche di mantenere allenato il cervello nelle persone più anziane, rallentando gli effetti dell’invecchiamento.

 

Leggi anche…

Mostra di più

Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
Pulsante per tornare all'inizio