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Lino Banfi: «A un certo punto mi sono scoperto sordo»

L'attore racconta che, per colpa di un pomeriggio al poligono di tiro, è diventato sordo e porta l'apparecchio acustico

«Ho scoperto di essere sordo… Come una “campena”». Così Lino Banfi, pugliese DOC, racconta a OK Salute e Benessere del suo calo dell’udito. Ecco la sua confessione.

Lino Banfi si è accorto della sua sordità al poligono di tiro

Qualcuno mi avrà visto come testimonial di una campagna pubblicitaria di un noto marchio di protesi acustiche. Beh, sapete che io quegli apparecchietti li porto davvero? Sì, lo ammetto, sono un po’ sordo. L’anno scorso, mentre iniziavo a girare la serie televisiva Il commissario Zagaria, sono andato a un poligono di tiro, in Umbria, giusto per capire un po’ come si maneggia una pistola. Come tutti, avevo i tappi per proteggere le orecchie. Solo che continuavo a metterli e toglierli per sentire le domande dei giornalisti presenti. E certi colpi d’arma da fuoco me li sono beccati in pieno nei timpani. Quando sono tornato a casa, ero frastornato, mi girava la testa e avevo qualche problema di equilibrio.

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L’attore sentiva le voci “metalliche”

Le voci dei miei figli avevano assunto un suono metallico: sembrava parlassero come Paperino! Ho chiesto perché mai avessero iniziato a esprimersi in modo così strano e, davanti alle loro facce allibite e preoccupate, ho capito al volo che qualcosa non andava nel mio udito e non nella loro voce. Così sono andato di corsa da un otorino.

La diagnosi dell’otorino

Mi hanno sottoposto ai soliti test audiometrici, per misurare la comprensione delle parole e la percezione dei suoni di varie frequenze, quindi è arrivata la diagnosi. «Le si sono rotte le antennine che tutti noi abbiamo nel padiglione auricolare», mi ha riferito lo specialista in modo lirico e colorito, come se parlasse a un bambino. Tanto per non usare parolone come “ipoacusia” o mettermi in ansia dicendo che ero diventato sordo… come una “campena”!

Lino Banfi non l’ha presa subito bene…

Quegli spari al poligono umbro si erano “fregheti” un 25-30% della mia capacità auditiva. Ammetto di esserci rimasto molto male: la sordità è un handicap che non accetti a cuor leggero, soprattutto all’inizio. Poi ci fai l’abitudine, come per gli occhiali. Adesso porto due minuscole protesi, sia nell’orecchio destro che in quello sinistro, da cui parte un filo invisibile nascosto dai capelli (quei pochi che mi sono rimasti). Sono apparecchi acustici efficaci e sopportabili. I primi giorni sentivo i rumori forti amplificati, ma grazie a un piccolo telecomando che si può facilmente tenere in tasca, ho imparato a regolare io stesso l’intensità del suono. Lo uso spesso per abbassare il volume della televisione e per parlare al cellulare così da sentirci bene senza disturbare gli altri.

L’attore ha provato diversi apparecchi acustici

Nella vita ci si adatta a tutto e anche il mio cervello ha accettato questo difetto. Ho avuto bisogno di qualche mese per decidere quale tipo di apparecchio acustico fosse il più adatto a me. Non ho scelto il primo che mi è capitato. Ho contattato vari specialisti e ho provato diverse protesi di produttori differenti. Potrei aprire io stesso un negozietto del genere, tanti ne ho visti e sperimentati! Perché è come acquistare una nuova macchina: non compri la prima che ti capita sottomano, ma scegli la migliore. E, come ti orienti verso un concessionario, dovresti avere il tuo audioprotesista di fiducia.

Quando una nota azienda mi ha proposto di partecipare alla sua campagna pubblicitaria ho pensato molto prima di accettare. Poi mi sono detto: perché no? Sono sempre stato un uomo che ama dire la verità. Prima o poi avrei dovuto ammettere di avere questo problema. Quindi, tanto valeva di confessarlo subito.

Lino Banfi 

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