Benessere

La biodermogenesi cancella le smagliature senza dolore

Addio peeling e laser. Per eliminare quelle cicatrici permanenti su pancia, cosce o seno si usa un nuovo trattamento soft

Dermatologi e chirurghi le chiamano striae distensae. In gergo sono le smagliature, cioè le cicatrici permanenti che si formano su addome, fianchi, cosce, glutei, seno e braccia, in seguito alla rottura delle fibre elastiche del derma. Sono provocate da cambiamenti nel corpo come l’aumento o la perdita di peso, per esempio durante l’adolescenza o la gravidanza, oppure dopo una dieta drastica o una diminuzione della massa muscolare.
«Finora, per cancellarle, si ricorreva a peeling profondi e piuttosto dolorosi, oppure al laser, senza ottenere risultati soddisfacenti », dice Pier Antonio Bacci (puoi chiedergli un consulto), docente di chirurgia estetica all’Università di Siena. «Ma per eliminarle in modo definitivo oggi si ricorre alla biodermogenesi, una nuova metodica non invasiva sperimentata per due anni su oltre duemila donne al centro documentazione patologie estetiche di Arezzo».

Che cos’è la biodermogenesi. Si tratta di un trattamento combinato e totalmente indolore, che non sottopone a rischi di ustioni. «La metodica sfrutta l’associazione della radiofrequenza e dei campi magnetici» , spiega Bacci. «Un manipolo, che ha all’estremità delle sfere rotanti del diametro di circa due centimetri l’una, viene fatto scorrere sulle aree interessate. I lievi impulsi elettrici che eroga stimolano i fibroblasti a produrre nuovo collagene ed elastina. Successivamente i campi magnetici, emessi dal medesimo strumento, attivano lo scambio cellulare e migliorano l’attività vascolare del tessuto. In questo modo il solco della stria si riempie».

Gruppo San Donato

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Le fasi del trattamento. «Si comincia con un gommage meccanico che prepara la pelle», prosegue Bacci. «Le onde elettriche della radiofrequenza, mentre stimolano il derma, favoriscono la penetrazione di un gel a base di acido ialuronico e sericina, in precedenza steso sulla parte da trattare. In due momenti successivi i campi magnetici prima attivano lo scambio cellulare per richiamare sangue alla smagliatura e poi agiscono come una sorta di drenaggio linfatico riassorbendo le scorie prodotte dalla rivascolarizzazione. Per finire, si consiglia di esporre la parte trattata al sole o a un’abbronzatura artificiale con lampade Uva per favorire la ripigmentazione del tessuto: per questo la biodermogenesi è indicata anche in estate».

Dove: nell’ ambulatorio del medico (chirurgo estetico o dermatologo), senza anestesia. Nei centri estetici di provata qualità per i piccoli segni.

Durata. ciclo di dieci-venti sedute. In genere è necessario un ciclo di dieci-venti sedute.

Costi: da 80 a 150 euro a seduta, a seconda dell’ampiezza delle zone da trattare.

Risultati. Le smagliature rossastre si schiariscono e diventano molto sottili, fino a scomparire nel 35% dei casi, negli altri migliorano notevolmente. Buoni risultati anche su quelle biancastre e di vecchia data. Non è necessario ripetere le sedute perché l’effetto del trattamento dura nel tempo .

Controindicazioni. La biodermogenesi non va eseguita in presenza di malattie o infezioni dermatologiche, flebiti, o in caso di gravidanza.

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GLI ALTRI TRATTAMENTI

GLI ALTRI TRATTAMENTI
Quando i solchi delle smagliature sono larghi, profondi e fibrosi, c’è bisogno di trattamenti più invasivi della biodermogenesi. Eccoli.

• Laserdermogenesi. «Questa tecnica si serve di una microfibra della larghezza di un capello per rompere i setti fibrosi e, attraverso il calore del laser, stimolare la rigenerazione tissutale e la produzione di collagene», dice il chirurgo estetico Pier Antonio Bacci. «In genere non serve anestesia. Dopo il laser, si procede con la biodermogenesi per stabilizzare il risultato».

• Bisturi. «In casi di gravi smagliature si utilizza un particolare bisturi a radiofrequenza per asportare la parte di tessuto rovinato», continua Bacci. «I bordi incisi vengono in seguito suturati con un filo a spiga di grano, simile a quello che si utilizza nei lifting per il volto. Anche in questo caso, all’intervento chirurgico potrà seguire un ciclo di biodermogenesi, ma solo dopo la guarigione della ferita. Per questo intervento serve l’anestesia locale».
Giulia Lazzerini – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 2 settembre 2010

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