Benessere

Quali sono le vitamine della bellezza?

Con funzioni diverse, la B3 e il pantenolo - precursore della B5 - si prendono cura di preservare i delicati equilibri di pelle e capelli colmando carenze e contenendo eccessi, là dove occorre

La cosmetica è una scienza che guarda di continuo al futuro e si concentra anche sulle vitamine della bellezza. Nella costante ricerca di principi attivi di concezione innovativa, non trascura però ingredienti che nuovi non sono. Rimangono però così validi da trovare sempre uno spazio significativo nelle formulazioni moderne. Si potrebbe parlare di classici senza tempo che vedono nella vitamina B3 e nella pro-vitamina B5. Sono due validi rappresentanti, entrambi con un ruolo chiave nella cura della pelle e dei capelli.

Le vitamine della bellezza: le funzioni della niacinamide

Nel 2021 è entrata nella classifica dei dieci rimedi più consigliati sui social. E questo nonostante
la vitamina B3 non è certo una new entry nel mondo della cosmesi. Conosciuta anche come niacinamide o vitamina PP, dove le due P stanno per «pellagra prevention», visto che fu scoperta nel corso degli studi su questa malattia. «Si tratta di un principio funzionale utilizzato da decenni e apprezzato per le sue innumerevoli proprietà». Alessandra Vasselli è cosmetologa Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia), docente di scienze e tecnologie cosmetologiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

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Rinforza la barriera, protegge e idrata

«La niacinamide ha una funzione idratante indiretta. Favorisce la sintesi delle ceramidi, i lipidi che costituiscono il cemento cellulare, e rende quindi la cute più forte e protetta nei confronti delle aggressioni esterne. Quando la barriera cutanea è resistente, la pelle riesce a trattenere acqua al suo interno evitando così di disidratarsi e di diventare arida e screpolata. L’azione protettiva della niacinamide viene completata dalla sua capacità antiossidante. In questo modo argina l’aggressione dei radicali liberi, svolge una valida funzione anti-age contribuendo alla prevenzione di rughe e perdita di tono.

Stimola anche il ricambio cellulare e la produzione del collagene

La vitamina B3 stimola inoltre il ricambio cellulare che tende a rallentare con l’età rendendo la pelle spenta e per questo è di supporto nel restituirle vitalità e freschezza. Da ultimo va tenuto presente il ruolo di stimolo nella produzione di collagene. Si tratta di una fibra elastica che insieme all’elastina crea la struttura di sostegno della cute preservandola compatta e contrastandone il cedimento».

Le vitamine della bellezza riequilibrano, perfezionano e illuminano

La niacinamide è un principio attivo multifunzione che si rivela prezioso per tutti i tipi di pelle.
«Regola la produzione sebacea e questo, insieme alla sua azione lenitiva e antinfiammatoria, è
di aiuto per limitare la comparsa delle imperfezioni nelle pelli miste, grasse e a tendenza
acneica. A questo va aggiunta la sua capacità di ridurre i pori dilatati e di potenziare la respirazione cellulare migliorando la grana della pelle e rendendo il colorito più omogeneo e luminoso. Un’ulteriore proprietà della vitamina B3 è quella schiarente, preziosa per rendere meno evidenti le macchie scure, classico segno dell’invecchiamento foto-indotto».

Si usa a concentrazioni diverse

«Le differenti funzioni della niacinamide dipendono dalla concentrazione con cui viene usata in
un cosmetico». Marilisa Franchini è cosmetologa e autrice del libro Skincare – Verità e
falsi miti (Red Edizioni).

  • Fino al 2% viene impiegata nei trattamenti di uso quotidiano per la suanazione protettiva, lenitiva, rinforzante e idratante indiretta.
  • Tra il 3 e il 4% entra nelle formulazioni normalizzanti per pelli miste e grasse, in quanto regola la produzione di sebo e minimizza i pori.
  • Fra il 4 e il 5% può comparire nella lista degli ingredienti degli antirughe e dei trattamenti uniformanti e schiarenti contro le macchie scure.

Vitamine della bellezza: inutile superare una concentrazione del 5%

Si possono trovare in commercio anche formulazioni che arrivano al 10% di niacinamide. Attualmente non esiste letteratura scientifica che attesti una maggior efficacia di questo attivo quando impiegato sopra il 5%. Per di più superare questa concentrazione espone la pelle a un maggior rischio di irritazioni e fastidi che si possono evitare invece restando entro il 5 per cento. La vitamina B3 è ben
tollerata e ha per di più effetti lenitivi».

Vitamine della bellezza: le migliori associazioni

In alcuni prodotti cosmetici la niacinamide è presente come ingrediente esclusivo. Succede
soprattutto nei sieri e nei cosiddetti booster. Sono formulazioni concentrate ad azione urto da usare a
gocce, da sole oppure prima del trattamento che si utilizza abitualmente per la cura del viso. In
altri casi, invece, la vitamina B3 si sposa all’interno di un cosmetico con altri principi attivi che si
potenziano a vicenda al fine di dare maggior efficacia al prodotto finito.

Vitamina B3, le diverse associazioni

«Insieme a peptidi e ceramidi vegetali, ad esempio, amplifica l’azione ricompattante e rigenerante di un trattamento cosmetico. L’associazione con la vitamina A e con la pro-vitamina B5 è utile in funzione
idratante», commenta Marilisa Franchini.

«La combinazione più discussa rimane a oggi quella con la vitamina C. In realtà lo studio che ne sconsigliava la presenza contemporanea in una formula risale agli anni 60. Oggi l’evoluzione cosmetica ha permesso alle vitamine, in particolare alla C, di essere più stabili. Questo evita che l’associazione possa dare vita a fenomeni di sensibilizzazione con arrossamenti e irritazioni. Unire niacinamide e vitamina C, quindi, non solo è possibile. È anche efficace per risvegliare l’uniformità e la luminosità del colorito. Le due vitamine possono essere inserite nella stessa formula cosmetica oppure si possono offrire alla pelle usando in combinazione un siero alla vitamina C a cui sovrapporre una crema con la B3».

Vitamine della bellezza: il pantenolo

«Nota anche come pantenolo, la pro-vitamina B5 a contatto con la pelle si trasforma in
vitamina B5. È un principio attivo conosciuto da tempo e apprezzato innanzitutto per la sua
capacità di rafforzare la funzione barriera della pelle frenando la perdita di acqua transdermica. Il pantenolo vanta quindi un’ottima funzione idratante che si combina con la sua potente azione riparatrice in grado di riequilibrare e riparare anche le pelli fortemente danneggiate. Non è un caso infatti che la Food and Drug Administration americana l’abbia inserita nell’elenco dei farmaci da banco».

Ideale per le pelli sensibili

Adatta a tutti i tipi di pelle, la pro-vitamina B5 è di supporto in modo particolare per quelle più sensibili e fragili. È usata in molte formulazioni dedicate ai neonati e in quelle messe a punto per riparare e riconfortare la cute in caso di irritazioni, rossori, piccoli eczemi, scottature oppure dopo pratiche come tatuaggi o trattamenti di medicina estetica.

Anche per i capelli

«Il pantenolo è un ingrediente utilizzato anche nelle formulazioni cosmetiche destinate alla cura
della capigliatura. Questo per il suo potere condizionante che si rivela utile per districare, ammorbidire e dare luce alla chioma. Va ricordato poi che il pantenolo gode della particolarità di restare “aggrappato” alla cute e alla fibra capillare anche dopo il lavaggio. È la ragione per cui lo si trova in molti prodotti a risciacquo, shampoo, docciaschiuma e detergenti per il viso o per il bebè. In tutte le formule, a risciacquo e non, è presente in genere attorno allo 0,1 fino all’1 per cento. Non perché in quantità maggiori possa dar fastidio, ma perché sarebbe un inutile spreco dal momento che il pantenolo offre i suoi benefici già a percentuali molto basse».

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