Benessere

Come celebrare la giornata mondiale dei diritti dei bambini

Scopri dieci attività ludico-educative da fare con i più piccoli e le azioni per proteggere la loro salute, soprattutto nei primi mille giorni di vita

Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dei diritti dei bambini. La data non è casuale. Corrisponde al giorno in cui, oltre trent’anni fa, l’Assemblea nazionale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo. È inoltre la data in cui, nel 1989, le Nazioni Unite adottarono la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Convenzione che, per la prima volta, ha riconosciuto i bambini come persone con diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. In Italia, nello specifico, fu ratificata a maggio del 1991.

Cosa dice la Convenzione dell’ONU

Secondo la definizione della Convenzione sono «bambini» le persone di età inferiore ai 18 anni, il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza. Il documento tutela:

Gruppo San Donato

  • il diritto alla vita;
  • il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario;
  • il diritto di esprimere la propria opinione e a essere informati.

I bambini hanno diritto al nome, con la registrazione all’anagrafe subito dopo la nascita, alla nazionalità, hanno il diritto di avere un’istruzione, di giocare e di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso. La Convenzione sollecita i governi di tutti gli Stati a impegnarsi per rendere effettivi questi diritti.

Giochi educativi da fare con i bambini

Per celebrare questa giornata, Save The Children ha raccolto sulla piattaforma “Arcipelago educativo” 10 attività ludico-educative, utili a far conoscere a bimbe e bimbi i loro diritti. Filastrocche, giochi, indovinelli e test divisi per scuola primaria, secondaria e secondaria di primo grado che grandi e piccini possono fare insieme per comprendere insieme i diritti dei più piccoli.

I primi mille giorni

Per quanto riguarda la salute, vi ricordiamo l’importanza dei primi mille giorni nella pancia della mamma e appena nati. Un arco temporale in cui si decide l’avvenire di ogni bambino. La storia biologica e comportamentale di un individuo, infatti, non si scrive solo in base al patrimonio genetico ereditato dai genitori.

Certamente lo sviluppo dell’uomo dipende dai geni ma il loro funzionamento è fortemente influenzato dall’ambiente esterno. Quest’ultimo condiziona i geni fin da prima del concepimento e continua a farlo durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bimbo. Significa che gli stili di vita dei genitori, gli stimoli psicologici e le scelte intraprese prima e dopo la gestazione giocano un ruolo nello stato di salute del piccolo e di quel futuro adulto. Ecco i punti a cui deve fare attenzione una mamma e in generale i futuri genitori.

  • Controllo e riduzione di potenziali fattori di rischio per le malformazioni congenite.
  • Una donna in età fertile alla ricerca di un bambino deve sempre chiedere il parere al proprio medico o al farmacista prima di utilizzare un medicinale, anche se si tratta di quelli da banco.
  • Programma una gravidanza, non dimenticare mai l’acido folico.
  • Una volta rimasta incinta, la donna deve riuscire a vivere in un ambiente sereno, lontana da stress e tensioni.
  • Continuare a praticare esercizio fisico, anche nei nove mesi di attesa.
  • Seguire un’alimentazione sana e bilanciata.
  • Ovviamente fumo e alcolici vanno aboliti.
  • Anche il papà deve fare attenzione. Il fumo, l’abuso di alcol, l’uso di droghe e l’obesità possono ridurre la probabilità di concepimento.
  • Il parto deve essere assistito correttamente.
  • Una volta nato, il bimbo deve essere sottoposto agli screening neonatali per la diagnosi precoce di patologie.
  • Deve fare le vaccinazioni seguendo il calendario suggerito dai pediatri.
  • I primi due anni di vita del piccolo sono fondamentali: l’ambiente in cui vive, infatti, è in grado di influenzare gli apparati e i tessuti.
  • L’allattamento al seno consente di fornire tutti i nutrienti necessari e protegge dall’insorgenza di infezioni.
  • Infine, si ricorda l’importanza della lettura al bambino fin dai primi mesi di vita.

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