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Chiara Giallonardo: «Per mantenere la linea compilo un diario alimentare»

«I miei impegni di lavoro e i problemi alla schiena mi impediscono di praticare sport con continuità, così per rimanere in forma mi sono imposta regole più rigide a tavola»

Ho sempre amato praticare sport, fin da bambina: dal nuoto al pattinaggio artistico a rotelle, dalla pallavolo all’equitazione. E fino a un paio di anni fa, non appena finite le riprese del programma che conduco, infilavo le scarpe da ginnastica e andavo a correre. Ma anche nel praticare attività fisica è necessario conoscersi bene,
ascoltare il proprio corpo, essere graduali e fare allenamenti su misura. Ecco, io devo essere stata un po’ troppo vigorosa e, così, mi sono «regalata» due ernie del disco. All’epoca facevo l’allenamento funzionale, ma il neurologo mi ha subito consigliato di smettere.

Non mi alleno in maniera costante

Ora mi dedico a pilates, esercizi posturali e nuoto, ma in maniera tutt’altro che continua, perché il mio bellissimo lavoro a Linea Verde Life (Rai 1) mi porta a essere
sempre in viaggio e ad arrivare molte volte stanca alla sera. Morale della favola: spesso non riesco ad allenarmi e, comunque, soprattutto in inverno, non riesco a praticare un’attività fisica costante nel tempo. Allora, per continuare a prendermi cura di me stessa e restare ugualmente in forma, sono diventata più attenta e rigida dal punto di vista alimentare.

Gruppo San Donato

Annoto tutto quello che mangio

Noi siamo quello che mangiamo, quindi, prima di addentare un cibo o sorseggiare una bevanda, ci penso sempre un momento. Una disciplina che mi sono imposta partendo da un semplice esercizio, che consiglio anche a voi lettori: registrare per una settimana, scrivendolo su un foglio, tutto quello che si mangia e beve durante la giornata, compresi snack e aperitivi. Ve lo garantisco: vedere tutto quello che abbiamo «inserito» nel nostro corpo fa davvero impressione e viene voglia di darsi una regolata, alimentandosi più
correttamente.

Preferisco gli alimenti di stagione

Verdura e frutta sono i miei cibi chiave. Hanno un grande potere benefico sulla salute, ma, per sfruttarlo al meglio, è necessario conoscere la stagionalità dei prodotti della terra. Comanda sempre la natura: se un vegetale cresce e si esprime al massimo dal punto di vista organolettico in una certa stagione, va consumato in quella stessa stagione. Ora che siamo in inverno, per evitare raffreddori e altri guai – con la mia professione perdere la voce sarebbe un bel problema – al mattino faccio un pieno di vitamina C con le
arance, mentre in autunno preferisco i cachi: li frullo e li mangio a cucchiaiate. Panacea di tutti i mali, poi, per me è il miele: non usando lo zucchero, è il mio dolcificante, persino del caffè. Quindi, in questo periodo freddo, cerco di cucinare almeno tre volte a settimana zuppe vegetali, di farro, di lenticchie, di cavolo nero… Visto che io, pur non essendo vegetariana, non amo la carne, è anche un modo per compensare l’eventuale carenza di ferro nella mia alimentazione.

Conservo l’acqua di cottura

Inoltre, quando lesso le verdure, non butto mai l’acqua di cottura, in cui sono state rilasciate vitamine e nutrienti vari, ma la conservo in barattoli di vetro, in frigo o in freezer, e la riutilizzo come brodo vegetale. Molto meglio del dado, ed è pure un’ottima soluzione a portata di mano quando la sera rientro a casa senza troppa voglia di spadellare. Negli ultimi cinquant’anni siamo diventati troppo consumisti, prendiamo e buttiamo tutto, quando in realtà bisogna imparare a scorgere la risorsa laddove, invece, per pigrizia mentale siamo abituati a vedere lo scarto.

Penso sempre all’idratazione

Infine curo molto anche l’idratazione. Mi sono accorta che esistono bevande subdole, come certi succhi di frutta che sembrano salutari e, invece, contengono un sacco di zucchero. In realtà idratarsi vuol dire bere acqua: io non mi separo mai dalla mia borraccia (lotto da anni contro l’inquinamento da plastica, perciò evito di comprare bottigliette usa-e-getta). Poi mi faccio, come detto, spremute d’arancia al mattino e alla sera, se magari sono a cena fuori, non rifiuto un buon bicchiere di vino, rigorosamente italiano. Lo dicono anche i proverbi che fa bene!

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