BambiniPediatria

Vaccinazioni pediatriche, sì o no? Risponde l’esperto

A fronte di polemiche continue e leciti timori dei genitori, ecco la risposta ad alcune domande più frequenti

Oltre alle quattro vaccinazioni obbligatorie, il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale del Ministero della Salute per il biennio 2012-2014 offre anche la possibilità di vaccinarsi già nei primi mesi di vita, con qualche variazione regionale, contro lo pneumococco, il meningococco di tipo C e l’Haemophilus influenzae tipo b (Haemophilus influentiae), responsabili di varie forme di infezioni respiratorie e meningiti, oltre al vaccino trivalente per morbillo-parotite-rosolia, raccomandato anche agli adulti a rischio di infezione, e l’anti-HPV (Papilloma virus) per la prevenzione del tumore al collo dell’utero nelle bambine a partire dai 12 anni di età. Molti, però, ancora i dubbi dei genitori: ne abbiamo raccolto qualcuno e, con l’aiuto di Gino Tripodi, immunologo responsabile del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Istituto G. Gaslini di Genova, abbiamo cercato di distinguere i timori fondati dai falsi miti.

Con la vaccinazione siamo protetti per tutta la vita.

Gruppo San Donato

VERO. E’ così per la maggior parte delle vaccinazioni ma alcune, come quella per il tetano, richiedono una o più dosi di richiamo a distanza di anni perché la protezione decade con il tempo.

E’ meglio prendere la malattia perché stimola difese immunitarie più potenti della vaccinazione.

FALSO. Gli anticorpi indotti dal vaccino sono assolutamente identici a quelli indotti dalla malattia naturale. La vaccinazione, però, offre un vantaggio: il bambino non è debilitato dalla malattia e si evita il rischio di complicanze associate.

La vaccinazione può comportare delle reazioni avverse.

VERO. Ma sono estremamente blande, come qualche linea di febbre, lieve gonfiore o dolore nel punto in cui è stata fatta l’iniezione, raramente con pianto prolungato o brevi episodi di riduzione del tono muscolare. In pochi casi il bambino può essere allergico a una componente del vaccino: per questo la vaccinazione è eseguita in ambulatori specializzati, per gestire un eventuale shock anafilattico, però estremamente raro.

A tre mesi un neonato è troppo piccolo per essere esposto, di proposito, agli antigeni della malattia.

FALSO. Sin dalla nascita siamo esposti a milioni di antigeni che insegnano al sistema immunitario a reagire e a difendersi. Al contrario, nei primi mesi di vita le difese di un neonato potrebbero essere non ancora sufficientemente ‘addestrate’ per rispondere in modo efficace una malattia infettiva, con un maggiore rischio di complicanze.

I vaccini combinati stimolano troppo il sistema immunitario e sono più pericolosi.

FALSO. Somministrare uno o più vaccini contemporaneamente non cambia l’effetto sul sistema immunitario. Le difese di un bambino sono sollecitate continuamente nella vita quotidiana: un’irritazione da pannolino estesa o la sbucciatura di un ginocchio lo espongono a milioni di antigeni contemporaneamente, attivando una reazione immunitaria che porterà alla produzione di diversi anticorpi nell’organismo. Un vaccino esavalente, invece, contiene poco più di due decine di antigeni. Anche quando vengono utilizzati vaccini con virus vivi attenuati (per esempio nel trivalente MPR) l’esposizione è analoga a quanto normalmente accade giornalmente, quando incontriamo virus e batteri in grande numero.

I vaccini contengono sostanze cancerogene.

FALSO. Tutte le componenti di un vaccino sono sicure. Negli anni sono sorte alcune polemiche infondate nei confronti del thiomerosal, un conservante a base di mercurio che oggi non è più usato per produrre i nuovi vaccini o della formaldeide, talvolta presente in tracce (meno di 0,1 mg nell’esavalente, completamente assente negli altri vaccini pediatrici), una sostanza costantemente prodotta dalle nostre cellule e contenuta in modo del tutto naturale anche in frutta e verdura. Nei vaccini sono contenuti sali di alluminio, che ne rafforzano l’effetto e giocano un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria stimolata, in quantità molto basse (0,25-2,5 mg). Ogni giorno con il cibo, soprattutto i vegetali, assumiamo una quantità superiore si alluminio (5-20 mg), eliminata normalmente dai reni senza causare tossicità. Questi sali sono contenuti anche negli alimenti per bambini, nel latte materno e quello ‘artificiale’.

I vaccini messi in commercio sono farmaci controllati.

VERO. E non sono a livello nazionale: i vaccini pediatrici attualmente somministrati sono uguali in tutta Europa e sono sottoposti agli stessi controlli di efficacia e sicurezza prima di essere messi in commercio. E’ attiva una rete europea per monitorare, in tempo reale, il verificarsi di impreviste reazioni avverse alla vaccinazione. Non è mai successo che un vaccino fosse ritirato dal commercio perché responsabile di gravi effetti collaterali o insorgenza di condizioni patologiche. Invece, in passato qualche vaccino è stato sospeso perché risultato poco efficace.

 

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio