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Alessia Marcuzzi: come tengo sotto controllo i bruciori di stomaco

Conduttrice televisiva, attrice e showgirl è nata a Roma l'11 novembre 1972. Ha due figli: Tommaso, nato il 29 aprile 2001 dalla relazione con il calciatore Simone Inzaghi, e Mia, nata il 5 settembre 2011 dalla relazione con Francesco Facchinetti.

Sono una di quelle persone che mangia ogni due ore. Non sono a dieta né seguo un regime alimentare particolare. Semplicemente, ascolto il mio stomaco, che mi chiede cibo di frequente, pena un’insopportabile pressione alla bocca dello stomaco che mi fa impazzire dal male.

È un fastidio che avvertivo anche da piccola, a scuola: mi venivano questi attacchi di bruciore e l’unica cosa che mi dava sollievo era distendermi su un fianco in posizione fetale, sul banco, dietro consiglio di mia madre e delle maestre, come si fa per un generico mal di pancia. Poi ho capito che il mio corpo mi stava mandando dei segnali e ho realizzato che il dolore non era altro che un sintomo della fame. O meglio, di stomaco vuoto.

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Quindi ho cominciato a portarmi in classe qualche spuntino da sgranocchiare al cambio dell’ora, facendo piccoli ma frequenti pasti per ridurre l’eccessiva produzione di succhi gastrici, che erano la causa dei bruciori. Mia mamma mi metteva spesso nello zaino una banana, utile perché la sua polpa carnosa agisce da emolliente naturale, e anche dei cracker o un pezzo di pane da consumare a metà mattina o per merenda.

Oggi la mia gastrite è sotto controllo, non mi capita quasi più di avere fitte insopportabili. E solo in casi estremi devo prendere farmaci gastroprotettori. Non ho nemmeno mai fatto una gastroscopia, perché ho imparato da sola a tenere sotto controllo il fastidio. Per sgomberare subito il campo dagli equivoci, penso che i miei mal di pancia non abbiano nulla a che fare con lo stress. Il perché di questa mia convinzione?

Be’, per esempio, quando sono in diretta con il Grande Fratello, e ho l’adrenalina alle stelle, mi sento super in forma e non ho nessun dolore. La soluzione per me sta nel prestare attenzione a quello che mangio. Non seguo una dieta restrittiva, devo dirlo. Non ho eliminato nessun cibo, semplicemente limito il consumo degli alimenti più irritanti quando sento che comincia a bruciarmi la bocca dello stomaco.

Il cioccolato fondente è sconsigliato in caso di gastrite, ma senza non vivo! Se non lo mangio per più di due giorni, vado in astinenza e devo subito addentarne un quadratino.

E poi c’è il pomodoro, anche lui irritante: adoro la pasta al sugo! La amo talmente che sul set mi chiamano «carboidrato» perché mangio sempre pastasciutta. In questo caso, mi basta scegliere la passata senza la buccia, o fare in casa un sugo fresco spellando i pomodori. E il problema è aggirato!

Diciamo che la mia giornata è scandita dai miei momenti di fame, per questo giro sempre con la borsa piena di spuntini pronti, come confezioni pocket di bresaola o petto di tacchino, cracker, fette biscottate, gallette di riso, barrette ai cereali. E rispetto gli orari dei pasti, che non possono essere mai meno di cinque.

Comincio con la colazione alle 7.30 con tè verde (con moderazione, può irritare, però mi piace!), fette biscottate e marmellata, oppure yogurt con cereali. A metà mattina, spuntino. Poi pranzo alle 13, generalmente con un piatto di pasta. La merenda ideale? È una fetta di crostata. E a cena, verso le 20, scelgo le proteine con la verdura. Capita spesso che per impegni di lavoro ci siano pranzi alle 14 o cene alle 22: in questo caso mangio prima qualcosa a casa (o in giro) come un pezzettino di formaggio, delle verdure crude o tiro fuori qualche snack dalla borsa.

Seguendo queste buone abitudini, riesco sempre a sgranocchiare qualcosa rispettando i miei orari strategici per evitare il fastidiosissimo bruciore di stomaco. Andare dal medico? Per ora non ci penso, almeno finché ascoltando il mio corpo la mia gastrite se ne sta a riposo. 

Alessia Marcuzzi (Confessione raccolta da Alice Di Pietro per OK Salute e benessere di aprile 2014)

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