Benessere

Alberi: ecco perché iniziare ad abbracciarli

Principio di base della "silvoterapia", è un antistress 100% naturale. Ok Salute vi svela i benefici per corpo e mente

Hai mai abbracciato un albero? Se la risposta è “no”, forse dovresti iniziare a farlo. Il motivo? Il corpo si rilassa e la mente diventa più leggera. Lo confermano diversi studi, che ne hanno dimostrato i benefici sulla gestione dell’ansia e dello stress, ma anche sulla respirazione e il rilassamento, oltre che sul fisico. Ok Salute e Benessere vi svela perché, come e dove mettere in pratica questa tecnica 100% naturale.

Il principio della silvoterapia

Abbracciare un albero è il principio di base della “silvoterapia” (dal latino silva che significa bosco), una pratica dell’eco-terapia utilizzata per ritrovare il benessere attraverso il contatto con la natura. Un vero e proprio metodo terapeutico di cura e di prevenzione delle malattie, dal 1927 riconosciuto anche dalla scienza per il recupero della salute psicofisica. In passato, infatti, ai pazienti malati di polmonite veniva consigliato di passare un periodo in luoghi boschivi o in zone limitrofe.

Gruppo San Donato

Negli ultimi decenni questa pratica è proposta in particolare ai pazienti che soffrono di patologie come ad esempio bronchite e ipertensione, oppure di stati ansiosi e insonnia. Secondo i dati dell’indagine Influence of Forest Therapy on Cardiovascular Relaxation in Young Adults, passeggiare immersi nella natura aiuta chi soffre di depressione, riduce i pensieri negativi e abbassa i livelli di stress, oltre ad alleviare mal di testa e ansia.

Fa bene alla mente e al corpo

Abbracciare un albero è un rimedio antistress 100% naturale in grado di restituire alla mente, messa (spesso) a dura provi dai ritmi frenetici e dai pensieri della routine quotidiana, energia positiva ed equilibrio. Ma non solo. Oltre ai benefici mentali, ci sono anche quelli fisici. In primis, l’immediata sensazione di rilassamento e distensione del corpo, insieme ad un’azione rinfrescante. Poi, la stimolazione di alcuni processi vitali. Nello specifico, attiva la circolazione sanguigna, facilita la respirazione, favorisce il sonno e aiuta addirittura a contrastare l’invecchiamento delle cellule.

Come abbracciarlo

Abbracciare un albero è un gesto naturale. Per farlo, bastano pochi e semplici step. Avvicinati, circonda il tronco con le braccia e appoggiati dolcemente sulla superficie ruvida della corteccia. Chiudi gli occhi, inspira profondamente e lasciati guidare dai 5 sensi. Ascolta i rumori della natura circostanti, annusa gli odori e percepisci la sua presenza imponente sfiorando la corteccia. Focalizzati nel “qui e ora” e ricorda che ogni albero, seppur silenzioso, è vivo.

Altra modalità, consigliata dalla silvoterapia, è quella di avvicinarsi all’albero, o sedersi accanto, appoggiando la schiena sul tronco e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare, mentre la mano sinistra dietro la schiena, a contatto tra il proprio corpo e l’albero, in corrispondenza dei reni. Anche qui, respira profondamente e percepisci la sua forza nel sostenerti.

Dove abbracciarlo 

Per abbracciare un albero non è richiesto allontanarsi troppo da casa alla ricerca di un bosco o una foresta. Per chi abita in uno spazio urbano denso di rumori e inquinamento, basta avvicinarsi a un’area verde o a un parco in zona dove prati e alberi fanno da protagonisti. L’importante è non sia troppo affollato e che sia in grado di restituire una sensazione di evasione e tranquillità. Tempi e durata non sono fondamentali. È possibile farlo una o più volte a settimana, come no. L’importante, quando si decide di farlo, è dedicare a se stessi almeno mezz’ora, disconnettendosi dal mondo circostante.

In Giappone esiste una pratica che si chiama Shinrin-Yoku, tradotta in italiano “bagno nella foresta”. Consiste in una passeggiata nel bosco, lasciandosi guidare esclusivamente dalla natura. Un’esperienza immersiva che, grazie al contatto con gli alberi, promette benessere al fisico e alla mente, a patto che sia vissuta in totale tranquillità.

Per chi invece ha modo e tempo da dedicare al contatto con la natura, magari immergendosi in un bosco o in una fitta foresta, gli step restano gli stessi. Unico compito aggiuntivo è scegliere l’albero che più si sente “proprio”. Dal tiglio al pino, dalla quercia al castagno, dall’acero al frassino, fino al salice, c’è l’imbarazzo della scelta. Un aiuto nel riconoscerli è l’utilizzo di App per smartphone capaci di distinguere oltre 600mila specie di tutto il mondo in pochi secondi. Provare per credere!

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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