Benessere

Acqua alla clorofilla contro i brufoli? Non credete agli influencer

Spopolano sui social video che consigliano di bere clorofilla liquidia per risolvere piccoli disturbi cutanei. Serve a qualcosa?

Basta fare un giro su TikTok con l’hashtag “chlorophyll water” (cioè “acqua alla clorofilla”) per imbattersi in video di giovani e giovanissime influencer che tessono le lodi di qualche goccia di clorofilla liquida nell’acqua per ottenere un effetto anti-brufoli. Un beverone contro l’acne, che nel giro di qualche settimana sarebbe in grado di risolvere le imperfezioni e contribuire al benessere generale. I video sembrano convincenti, ma di scientifico hanno ben poco. E così persino il The New York Times ha dedicato un articolo all’argomento per fare chiarezza e mettere in guardia gli altrettanto giovani, e forse più sprovveduti, utenti del social network.

La clorofilla

Partiamo dal principio. Cos’è la clorofilla? Si tratta di un pigmento responsabile del colore verde di molti vegetali, dalle piante alle alghe. Più in generale, invece, è la sostanza protagonista della fotosintesi clorofilliana (appunto), che permette agli organismi vegetali di produrre sostanze complesse come gli zuccheri, partendo da anidride carbonica e acqua utilizzando la luce. Sono queste le reazioni chimiche attraverso cui le foglie liberano l’ossigeno e che hanno fatto guadagnare alla clorofilla la nomea di “sangue verde”. La clorofilla, infatti, ha una struttura chimica simile a quella dell’emoglobina. L’unica differenza è che nella clorofilla la molecola centrale è un atomo di magnesio. Mentre nel sangue è il ferro.

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Come fa bene al ciclo naturale e generale della vita, però, la clorofilla può giocare un ruolo importante anche se inserita nella nostra dieta quotidiana. 

Dove la troviamo?

Le verdure più ricche di questo pigmento sono, ovviamente, quelle a foglia verde. Quindi lattuga, carciofi, scarola, tarassaco, cicoria, cardi, soncino e asparagi. Nel pulirle in cucina per le nostre ricette, ricordiamoci di non scartare le foglie, che spesso mettiamo da parte perché più dure e difficili da cucinare. Sarebbe un errore. Sono le fonti migliori di clorofilla, da mangiare crude oppure bollite, al vapore o alla griglia.

La clorofilla cura i brufoli?

L’acqua alla clorofilla che sui social viene spacciata come rimedio anti-acne, però, è stata ridimensionata dagli esperti. Che ricordano di diffidare sempre di rimedi miracolosi e fin troppo semplici come una bevanda vegetale.

Secondo alcuni studi la clorofilla avrebbe davvero degli effetti antiossidanti, cioè sarebbe in grado di diminuire il danno ossidativo causato da cancerogeni chimici e radiazioni. Ma la maggior parte dei lavori disponibili sul pigmento derivano da esperimenti sugli animali oppure in vitro, quindi sulle cellule. Mancano evidenze sull’uomo e, soprattutto, studi specifici sui disturbi cutanei (e in particolare sull’acne). 

La clorofilla: quando è utile

La clorofilla contenuta negli ortaggi, piuttosto, potrebbe migliorare l’alito cattivo o ridurre gli odori corporei. Ma è anche un buon trattamento nei casi di debolezza, anemia e come ricostituente dopo una cura antibiotica. E, infine, sarebbe particolarmente indicata nei soggetti che seguono una dieta non equilibrata, povera di frutta e verdura o nei fumatori, per la sua potenziale azione antimutagena e anticancerogena.

Non solo clorofilla: perché inserire nella dieta ortaggi verdi

La clorofilla non è l’unico motivo per cui inserire gli ortaggi verdi nella dieta quotidiana. Queste verdure contengono anche carotenoidi antiossidanti, che nell’organismo contrastano l’azione dei radicali liberi rallentando l’invecchiamento cellulare. E una buona quantità di acido folico, importante non solo durante la gravidanza, ma anche nella protezione da malattie cardiovascolari negli adulti. 

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