Alimentazione

L’etichetta delle merendine sane

Individuare al supermercato la merenda giusta per il proprio figlio è importante per evitare i grassi idrogenati. Leggi i consigli del nutrizionista

La merendina a merenda? Prima un’occhiata all’etichetta per essere sicuri che sia sana. «Le mamme devono imparare a leggere bene che cosa c’è scritto sulle confezioni che acquistano», consiglia la nutrizionista Lucilla Titta (puoi chiederle un consulto), ricercatrice presso il dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto europeo oncologico di Milano. «Se trovano la dicitura grassi idrogenati o grassi parzialmente idrogenati non si tratta di un alimento benefico». Già, sono una bomba di colesterolo cattivo.
«Ma per fortuna non tutti i produttori di bontà confezionate vi ricorrono», continua Titta. «I grassi idrogenati sono vegetali resi solidi per migliorare la conservazione e l’appetibilità dei prodotti: hanno il potere di migliorare la consistenza e il gusto di torte, gelati, budini, creme spalmabili, cioccolatini, snack dolci e salati. Durante il processo chimico di idrogenazione, però, si formano i cosiddetti trans, dannosi perché abbassano il colesterolo buono e innalzano quello cattivo».
Dunque? Basta evitarli. Mentre non va evitata la merenda, un pasto importante per i bambini di tutte le età. Niente di pesante: lo spuntino di metà pomeriggio, non troppo vicino all’orario di cena, deve prevedere il 7-10% delle calorie assunte nella giornata (circa 150-200 calorie). Ogni tanto via libera alla merendina sana, ma bisogna anche cercare il più possibile di proporre frutta, macedonie, frullati e qualche dolce fatto in casa.
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