Alimentazione

Flavanoli: cosa sono (e in quali cibi si trovano) le molecole che fanno bene al cuore

Secondo uno studio condotto ad Harvard un integratore a basi di flavanoli del cacao potrebbe prevenire le malattie cardiovascolari dopo i 60 anni

Hanno un nome che ricorda il termine inglese flavour, ossia gusto, aroma, ma i flavanoli più che per la loro influenza sul sapore dei cibi che abitano, sono studiati, da tempo, per gli effetti benefici sulla salute di chi li mangia. Anni fa un importante lavoro di ricerca a livello europeo, chiamato Epic e nato per comprendere il legame tra alimentazione e cancro, ha confermato che della famiglia degli antiossidanti flavonoidi, i flavanoli, contenuti in tè, frutta e cioccolato, sono tra i più protettivi. Perciò sono proliferati studi che, anno dopo anno, hanno cercato di analizzare più precisamente l’effetto di questi composti. E non tanto nelle quantità con cui vengono assunti normalmente dalla dieta, ma anche in formulazioni più concentrate come gli integratori.

Lo studio di Harvard sui flavanoli

Tra questi, un lavoro pubblicato nel 2022 sulla rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard. Nello studio, chiamato Cosmos, i ricercatori hanno valutato gli effetti di un integratore a base di flavanoli estratti dal cacao su un campione di persone sane, per vedere se chi lo assumeva aveva dei vantaggi in termini di benessere cardiovascolare. Da giugno 2015 a marzo 2018, 21.442 soggetti (12.666 donne con età 65 anni e 8.776 uomini con età 60 anni), sani, senza pregresse patologie cardiovascolari o neoplastiche, sono stati randomizzati (ossia scelti casualmente senza essere informati su cosa avrebbero consumato) a ricevere 500 milligrammi di flavanoli del cacao al giorno oppure un integratore placebo.

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Flavanoli e salute del cuore

«Il primo punto a favore dello studio», spiega Stefano Righetti, cardiologo presso l’Ospedale San Gerardo di Monza e membro dell’Equipe Enervit, «è il numero di soggetti coinvolti, cioè oltre 21.000. Il secondo è che si sono valutati grandi obiettivi, ossia l’effetto dell’utilizzo dell’integratore sulla mortalità per eventi cardiovascolari e sull’insorgenza di malattie cardiovascolari maggiori. Come l’avere un infarto o affrontare un angioplastica coronarica». Dai risultati, dopo un follow up medio di quasi tre anni e mezzo, è emerso che «i flavanoli hanno ridotto del 27% la morte per patologie cardiovascolari.

E nonostante la compliance all’assunzione di flavanoli o placebo sia stata alta – oltre l’80% in entrambi i casi – se si eliminano dall’analisi statistica i soggetti che non hanno assunto correttamente la supplementazione durante la ricerca, si ottiene una riduzione significativa del 15% anche di tutti gli eventi cardiovascolari. Cioè c’è stata una minore incidenza di infarti o ictus e c’è stata una minore necessità di fare bypass o angioplastiche».

Come agiscono nell’organismo

Non si sa esattamente quale sia il ruolo dei flavanoli in natura. Si ipotizza che proteggano le piante dallo stress ambientale eccessivo, ad esempio dal troppo caldo o freddo, oppure dalla siccità. Tuttavia, si può affermare che nell’organismo umano «facciano bene al cuore prevalentemente per la loro azione antinfiammatoria e antiossidante», conferma l’esperto. «Inoltre, non bisogna dimenticare che i flavanoli del cacao sono dei vasodilatatori. Significa che agiscono sui valori pressori e su un’eventuale ipertensione. In questo modo fanno ancora una volta bene, seppur indirettamente, alla salute cardiovascolare».

Integratori di flavanoli dopo i 60 anni

Lo studio condotto dai ricercatori di Harvard, quindi, può suggerire l’utilizzo di integratori a base di flavanoli come strategia preventiva nelle persone che hanno superato i 60 anni in salute e vogliono continuare a preservarla con metodi naturali. «Potrebbe essere ideale per chi supera i 60 senza particolari patologie» suggerisce Righetti.

Flavanoli a tavola

Per chi i 60 non li ha ancora raggiunti, invece, rimane valido il consiglio nutrizionale di inserire alimenti ricchi di flavanoidi, e quindi anche flavanoli, nella dieta. Ovviamente l’effetto non sarà quello di un integratore, ma avere la buona abitudine di consumare fonti di antiossidanti non può che fare bene. Tra questi il cioccolato fondente (oltre il 70%), frutti di bosco come i mirtilli, la mela e le ciliegie.

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